Il saggio prende in considerazione il magistero di Papa Francesco in tutti i suoi aspetti più innovativi ed éclatants, articolandosi nell’analisi in primo luogo del suo insieme generale (Prima Parte), che poi nei quattro atti più significativi che agli occhi del mondo intero hanno caratterizzato i primi nove mesi del pontificato: la lunga Lettera enciclica Lumen Fidei, in realtà di Papa Ratzinger ma firmata da Papa Bergoglio in uno dei suoi primi atti di magistero (Seconda Parte), e nella Quarta Parte i tre atti più celebri: la famosa intervista a Civiltà Cattolica, la molto discussa “non-intervista” – come la chiama l’Autore – a Eugenio Scalfari, infine il primo suo atto di vero e proprio magistero ufficiale, l’Esortazione apostolica Evangelii gaudium. Qui il libro è davvero pungente, imperdibile.
Tra le due, si inserisce la Terza Parte, che tratta della liturgia, tema apparentemente non inerente al libro, ma che mostra un rilevante risvolto attuativo del magistero di Papa Francesco: l’Autore qui vuole rilevare come, con quella che egli mostrerebbe essere una « illegale proibizione » alla Congregazione dei Frati Francescani dell’Immacolata di celebrare il Rito Tridentino, il munus regendi e il munus sanctificandi dia un chiaro segnale di come e di dove il Papa voglia concretizzare il suo munus docendi. Interessantissima la linea proposta: « È dovere di obbedienza alla Realtà divina resistere all’ordine ingiusto di un superiore, fosse pure il Papa » (§ 46, p. 153), con tanto di supporto tomistico al seguito.
Conclude una Quinta Parte, che, con la larghezza di argomentazioni raccolte, illustra, nella prospettiva aperta da 2 Ts 2,6-7 (dove si parla del Katéchon che tiene a freno il « Mistero d’iniquità »), i gravi e ricchi dati offerti e ordinati nel libro fin qui.
Emerge da tutto ciò una forte, drammatica distonia tra la Chiesa che sta costruendo Papa Francesco sulla polarizzazione del Vaticano II, spalleggiato dai vescovi specie delle aree nordeuropea e sudamericana, tutta a misura del mondo, e la Chiesa pregressa, che poi – secondo l’Autore – è la Chiesa di Cristo, più riconoscibile nell’episcopato nordamericano e africano.
Il libro evidenzia come la Chiesa, lacerata come poche volte nei secoli ma senza che nessuno se ne avveda, sia spinta oggi a un terribile combattimento tutto interno a sé stessa, simile a quello della Grande Guerra: un combattimento totale e di trincea tra, da una parte, i difensori dei diritti dei “Nuovi forti” (gli sposati divorziati, gli omosessuali, i gender-people, i “genitori a ogni costo”), dall’altra i difensori dei diritti dei “Sempre più deboli” (i figli dei divorziati risposati, i bambini adottati dagli omosessuali, i “figli della provetta”, i “figli dell’eterologa”, e anche semplicemente gli umili fedeli “in grazia di Dio”), cioè tra gli eserciti progressisti di Papa Bergoglio e di tutto il mondo che lo segue e le truppe dei pochi difensori della Tradizione e del dogma.
Evidente – dice l’Autore – che se la Chiesa non è ancora morta è solo perché (per i due giuramenti di Cristo) essa, pur straziata e lacerata, non può morire, ma è altresì evidente che quello che Cioran chiama « il Monstrum » della sua abissale e incolmabile differenza con ogni altra religione, pur col suo carattere di unico ente soprannaturale nel mondo, che la innalza sopra il mondo e sopra tutte le società civili e religiose del mondo, parrebbe essere gettato a terra, parrebbe essere evirato delle virtù che lo fanno diverso (il “monstrum” per i latini è in primo luogo il “portento divino”), che lo fanno soprannaturale, proprio dal Pastore che ne è a capo. Tale la tesi portante dell’Autore. La battaglia infuria.
La trincea è il Katéchon, cioè il Cristo, il divino Laccio della legge e del dogma che – dice sempre l’Autore – il filosofo gnostico Massimo Cacciari vorrebbe che il Papa rompesse: ma se Papa Bergoglio, seguendo la pessima sollecitazione, lo facesse – p. es. concedendo la comunione ai divorziati –, la Chiesa sarebbe davvero finita, e questo, come si è già detto, non è possibile.
Infatti, sulla scorta di fondamentali indicazioni ecclesiologiche desumibili dal lascito intellettuale del filosofo italo-svizzero Romano Amerio, di cui Radaelli sappiamo essere fedele discepolo, anche qui, come già nei precedenti suoi lavori – ma qui con maggior precisione –, l’Autore mostra che c’è un modo, e questo modo, sostiene, è uno solo, perché tale drammatico tentativo di svoltare in un ribaltamento della Chiesa, che parrebbe elaborato persino dal suo interno, persino dal suo più Alto Difensore – e qui l’Autore ha il merito di dimostrare che non sarebbe la prima volta –, non solo non possa avvenire, ma anche che esso verrà dalla Chiesa fortemente rigettato per uscirne ancora una volta vincente e gloriosa. Ciò è possibile, perché è ciò che è sempre avvenuto in analoghi frangenti.
Nella sua Prefazione (la quarta a un libro di Radaelli, dopo quelle, sempre molto aggettate sui vari temi affrontati, a IL
MISTERO DELLA SINAGOGA BENDATA, a ROMANO
AMERIO. DELLA VERITÀ E DELL’AMORE e a la bellezza che ci salva), mons. Livi ha il grande merito di raccogliere le proposte e le « preziose considerazioni critiche » del libro come mature e rigorose riflessioni del tutto pertinenti a un fedele cattolico, e necessarie, in questo momento di « dramma attuale della vita ecclesiale – un dramma che riguarda sia l’ortodossia che la prassi (liturgica e disciplinare) e che scuote le coscienze di molti fedeli – », necessarie, dice, a chiarire « come interpretare il “senso” delle parole e dei gesti del papa attuale, partendo dalla constatazione che di fatto papa Bergoglio sembra convalidare con la propria autorità magisteriale quelle che, appunto, sono da oltre un secolo le ideologie ecclesiali di stampo modernistico ».
A. M.
* * *
INDICE.
Prefazione di Antonio Livi. ...........................................p. I
1. Orientamenti emersi dal dibattito in Rete......................pag. III
2. Quando il dibattito sale di livello
e tocca e principi dell’ecclesiologia..............................pag. XIII
3. Per quale riforma?.......................................................pag. XVIII
Prima Parte.
Il magistero di Papa Francesco.............................................p. 13
1. Il magistero veloce (e spiazzante) di Papa Francesco.....pag. 13
2. Ipotesi di un magistero “infuturente”.............................pag. 15
3. Quella in atto è la “Guerra delle Forme”. Sì:
ancora una volta Chiesa contro Chiesa, come a Nicea,
come a Costanza. Stavolta, però, nella sua forma...........pag. 17
4. Se la Sede Apostolica possa essere giudicata:
possibilità, condizioni e limiti.........................................pag. 18
5. La grazia, il principio di non-contraddizione,
le forme di magistero e le sue possibili mancanze
(colpe? peccati?) verso lo Spirito Santo.........................pag. 22
6. Il concilio ecumenico Vaticano II, davanti
ai gravi errori che correvano nella Chiesa,
avrebbe dovuto essere proclamato dogmatico................pag. 25
7. La grazia dello Spirito Santo e Papa Francesco..............pag. 27
8. “Diversamente Francesco” e “diversamente Papa”....pag. 29
9. Il “diversamente Francesco” come matrice
di una struttura magisteriale papale parallela,
nascosta, informale, di controllo su quella ufficiale........pag. 34
10. Il “magistero sistema” di Papa Francesco:
non più solo parole, ma gesti, simboli, mimesis, silenzi..pag. 35
11. Il magistero di Papa Francesco: di spirito o di carne?.....pag. 40
12. « Non contro Roma, né senza Roma, ma con Roma e
in Roma »: se e come si possa cannonneggiare la Chiesa
dall’interno stesso delle sue mura (dogmatiche)...............pag. 42
13. Se la forma “pastorale” del Vaticano II sia un abuso,
e come tale possa costituire un pericoloso precedente....pag. 44
14. « Non contro l’amore, né senza amore, ma con
l’amore e nell’amore »: è l’inizio della « dislocazione
della divina Monotriade »............................................pag. 46
15. Le cinque componenti strategiche che delineano
l’obiettivo finale del magistero di Papa Francesco..........pag. 49
16. Perché il tanto apprezzato antirelativista
Papa Benedetto XVI è un antirelativista dimezzato........pag. 52
* Un incontro. Assolutamente necessario...........................pag. 52
Seconda Parte.
Filosofia e teologia estetica della Lumen Fidei...................p. 57
17. Sulla Lettera enciclica Lumen Fidei.
Considerazioni filosofiche a uno scritto teologico..........pag. 57
18. Sulla tonalità generale dello scritto.................................pag. 58
19. Sul particolare e specifico plurale maiestatis papale......pag. 60
20. Contro la “bonomia” voluta da Papa Giovanni XXIII:
natura extragiuridica, anzi: fortemente amorevole,
del linguaggio asseverativo e giuridico della Chiesa.......pag. 62
21. Asimmetria teologica tra la scelta di Papa san Damaso
– utilizzare il plurale maiestatis – e la scelta
di Papa Giovanni Paolo I – abbandonarlo –...................pag. 65
22. Il linguaggio della Lumen Fidei come frutto ratzingeriano
del mutamento di linguaggio avvenuto col Vaticano II..pag. 68
23. La vera, ma equivoca, e mai considerata ermeneutica,
in cui va inquadrato il concilio ecumenico Vaticano II...pag. 70
24. La verità non si impone con violenza sulla coscienza. Ma
la coscienza ha l’obbligo – e la libertà – di obbedirle....pag. 71
25. I quattro punti che dirimono la questione decisiva
e centrale del rapporto tra verità e libertà.......................pag. 74
26. Anche tutto il Nuovo Testamento conferma
il carattere imperativo della verità sull’uomo
e quello obbedienziale dell’uomo verso la verità............pag. 79
27. Se costituire il Vangelo (o la Fede) come ‘Incontro
con una Persona’ e non come ‘verità’, così da
occultare la sua asimmetria con l’uomo, possa
essere un’eresia............................................................pag. 81
28. Questo è il dogma che lega tra loro fede e amore:
« La fede è il principio, l’amore il fine ».....................pag. 85
29. Fides ex auditu, aut fides ex visione?
Cioè: la fede nasce dall’ascolto o dalla visione?.............pag. 92
30. La “teologia della Visione”, portando il Paradiso
in terra, scardina ab imis la conoscenza per fede............pag. 94
31. L’argilla del sentimento posto dalla “teologia
dell’Incontro” sostituisce il basalto del giudizio
posto dalla “teologia dell’Annuncio”..............................pag. 98
32. Storia di ‘Dogma’, il cane pastore
lasciato morire dal proprio padrone..............................pag. 101
33. La teologia dei canti e delle cetre,
dell’amore e del diletto................................................pag. 106
34. La grave questione della teodicea nella Spe salvi.........pag. 110
35. La falsa bonomia, subdola traviatrice della Chiesa.......pag. 112
36. La falsa bonomia e il beato Papa Giovanni XXIII........pag. 115
37. La “teologia dell’Incontro” e la concezione di teodicea
e di Novissimi nei Papi Ratzinger e Bergoglio.............pag. 119
38. L’indipendenza dell’uomo. Questo è il punto
che la “teologia dell’Incontro” utilizzata
dalla Lumen Fidei permette di non toccare..................pag. 124
39. Falsità e correttezza dell’espressione che dice:
“La verità si impone in forza della stessa verità”..........pag. 126
* Riflessioni a tu per tu....................................................pag. 131
Terza Parte.
Se lex minus credendi,
allora anche lex minus orandi...........................................p. 133
40. Lex minus credendi, lex minus orandi.
La Chiesa, forzata da cinquant’anni a fare meno
verità, fa anche meno bellezza e meno adorazione.......pag. 133
41. Cause e sviluppo dell’avvitamento de-dogmatico
e de-adorativo della storia recente della Chiesa............pag. 135
42. Vaticano II e Novus Ordo Missæ come effetti ultimi
della glaciazione liturgica iniziata negli anni Venti.......pag. 140
43. Diritto di ‘celebrazione perenne’ del Rito Romano
(o Tridentino, o Gregoriano), senza restrizione alcuna,
in ogni momento, ingiunta da chicchessia,
fosse pure il Papa........................................................pag. 143
44. Due i giuramenti di Cristo che garantiscono
la Chiesa non poter mai andare “oltre se stessa”...........pag. 149
45. Perché il diritto di ‘celebrazione perenne’ del Rito Romano
non può essere abrogato neppure da un Papa? Perché
neppure un Papa può cambiare la Realtà divina.........pag. 150
46. È dovere d’obbedienza alla realtà divina resistere
all’ordine ingiusto di un Superiore, fosse pure il Papa..pag. 153
47. Nella Chiesa, se a Dio (alla Realtà) non obbediscono
i Superiori, debbono obbedirgli almeno gli inferiori.....pag. 156
* Incontrarsi...................................................................pag. 159
48. Se Dio sia disinteressato a che nella Chiesa Superiori
e inferiori non obbediscano pienamente alla realtàdivina
(non lo adorino cioè in pienezza di culto)....................pag. 161
Quarta Parte.
I primi nove mesi di Magistero di Papa Francesco............p. 247
49. Il metodo magisteriale delle “finestre sbatacchiate” in cui si
inseriscono le interviste di Papa Francesco....................pag. 165
49a. Intervista a Civiltà Cattolica. Primo punto:
cosa vuol dire « Avere Cristo al centro ».....................pag. 169
49b. Intervista a Civiltà Cattolica. Secondo punto:
la Chiesa come « ospedale da campo ».......................pag. 173
49c. Intervista a Civiltà Cattolica. Terzo punto:
la Chiesa e i « feriti sociali ».......................................pag. 176
49d. Intervista a Civiltà Cattolica. Quarto punto:
la Chiesa e i « restaurazionisti ».................................pag. 188
50. Due lievi farfallette volano felici di fiore in fiore:
la non-intervista di Papa Bergoglio a Papa Scalfari.......pag. 197
50a. La non-intervista a Papa Scalfari. Primo punto: « Il più
grave problema che la Chiesa ha di fronte a sé »........pag. 201
50b. La non-intervista a Papa Scalfari. Secondo punto:
« Ciascuno ha una sua idea del Bene e del Male »......pag. 206
50c. La non-intervista a Papa Scalfari. Terzo punto:
« Aprire alla cultura moderna »..................................pag. 212
50d. La non-intervista a Papa Scalfari. Quarto punto:
« Non esiste un Dio cattolico. Esiste Dio »..................pag. 215
51a. Evangelii gaudium.
Primo punto: Ma il dogma non dovrebbe essere
per la Chiesa un bene su cui investire?.........................pag. 219
51b. Evangelii gaudium. Secondo punto:
Ancora sul povero e vilipeso monolite del dogma.........pag. 224
51c. Evangelii gaudium. Terzo punto: dottrina “aperta”,
di Chiesa “aperta” per Sacramenti “aperti”....................pag. 233
51d. Evangelii gaudium.
Quarto punto: il “dialogo ecumenico”...........................pag. 242
51e. Evangelii gaudium. Quinto punto: la Chiesa e i due
monoteismi “secchi”: Ebraismo talmudico e Islam.......pag. 246
* Prima di tirare le fila......................................................pag. 252
Quinta Parte.
Alcune considerazioni finali e Conclusione......................pag. 254
52. Prima considerazione. Papa Francesco, de-dogmatizzando
e dislocando teologie di per sé vere – e ciò facendo
per pura vanagloria –, non ‘aggiunge’, ma sottrae
verità e amore (amore!) alla Chiesa..............................pag. 254
53. Seconda considerazione. Col magistero attuale le catene
che trattengono l’Anticristo sono sempre più lasche,
ma la Chiesa ha l’obbligo di rinserrarle, anche se così
allontana la sua venuta, e, con essa, la propria vittoria..pag. 259
54. Terza considerazione. Il Dogma, santo Katéchon
degli “Ultimi Tempi”, svolge due sublimi compiti,
o ‘funzioni di verità’.....................................................pag. 267
55. Quarta considerazione. La funzione terribile
e contraria, orribilmente falsificatoria,
del finto katéchon degli “Ultimi Tempi”.......................pag. 270
55a. Apologo “dei Cinque Sì nei cieli di Milano”...............pag. 275
56. Quinta considerazione. Veritarismo vs Liberalismo:
non basta il Cristocentrismo, ci vuole la Logoscrazia..pag. 280
57. Conclusione. Se Papa Francesco innaffierà
la Vigna del Signore con i canti e con le cetre,
essa appassirà. Se la curerà con i sassi e con le pietre,
essa rifiorirà.................................................................pag. 284
* Finale commiato non-commiato da te, Papa mio santo.pag. 293
** Proposta strategica. Filosoficamente proponendo.........pag. 300
Indice dei Nomi delle Persone e dei Luoghi........................p. 304
Referenze bibliografiche......................................................p. 314
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(Pagina protetta dai diritti editoriali.)
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