Quelle a seguire sono le righe finali del quarto e penultimo capitolo, “I primi nove mesi di Papa Francesco”, dove l’Autore passa analiticamente in rassegna i punti più discussi dei tre momenti più eclatanti dei primi nove mesi del magistero bergogliano: l’intervista a Civiltà Cattolica, quella – molto discussa – a Eugenio Scalfari e per finire l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium. A queste righe seguiranno le conclusioni.
(§ 51a, p. 252-3). PRIMA DI TIRARE LE FILA.
Papa mio, che tristezza! Sarai triste anche tu, immagino: si è rivelato vero in tutto il timore che la mia fede non si incontri in nulla con la tua: non era un malinteso, il nostro, anzi: era proprio la più cruda illustrazione della realtà cattolica: la mia fede è esclusiva, la tua inclusiva; la mia dogmatica, la tua, non saprei come chiamarla: dogmatica no, non nel senso pieno; diciamo, per opposizione, relativista, e tu capisci cosa intendo; la mia fedele alla Tradizione senza la minima distorsione, la tua ne “dimentica” gli aspetti sgraditi e irsuti, incoerenti con le tesi morbide e soffici che abbracci.
E non solo la tua fede “dimentica” le sgradevolezze e i punti dolenti e magari indigeribili al mondo, che oggi è proprio ormai tutto il mondo, ma addirittura rovescia le parole della Tradizione – di uno dei tre cardini su cui si regge il sacro tripode del munus docendi che ti è concesso –, facendo dire a Padri e Dottori della Chiesa ciò che assolutamente e mai si sarebbero neanche sognati di dire. È possibile ciò? è possibile che chi come te incarna la ragione prossima della mia fede giunga a trovare argomenti a un suo tentativo di correzione di rotta che potrebbe spostare anche solo dello spazio di uno iota la sua navigazione, “dimenticando”, e dun-que, per dirla chiara, adulterando il pensiero riposto in chi, come quei santi Padri e Dottori della Chiesa, rappresenta la ragione remota di quella mia stessa fede (ma pure della tua)?
Pare insomma, Papa mio santo, mia Luce e mio Faro, che a questo punto le nostre strade, che dovevano essere un’u-nica e sola strada, si debbano invece forzosamente dividere.
Ma questo è in assoluto la cosa più impossibile che possa avvenire: la strada del gregge non può non essere che quella del Pastore, lo ribadisce con una veemenza e una chiarezza che non lascia scampo il grande tuo predecessore Papa Pio XII: « Si trovano in un pericoloso errore quelli che ritengono di poter aderire a Cristo, Capo della Chiesa, pur non aderendo devotamente al suo Vicario in terra » (Mystici Corporis, I), salvo che anche la strada del « suo Vicario in terra », cioè la tua, non può non essere che quella del Cristo di cui è Vicario, e il fatto è che questa seconda identità pare ora, come vedi anche tu, così sfalsata, o franata, da fratture, squarci, sovrapposizioni, crepe, tra Cristo e il suo Vicario, da parere persino di aver imboccato uno di noi due la direzione contraria a quella dell’altro e a quella di Cristo, non solo: ma che quello così fuori rotta sia proprio chi, sempre che la rotta sia stabilita da Sacra Scrittura e Tradizione… Non oso finire il pensiero…
Ma se dunque è impossibile nemmeno pensare di dividersi, e se d’altronde la bussola della strada pare indicare un Nord tutto opposto alla direzione di marcia che uno di noi due ha pur intrapreso – e che io, miserabile testimone della verità quale mi si presenta attraverso il principio di non-con-traddizione, oserei dire essere, costui, proprio tu –, che si fa?
L’angoscia è enorme, spasmodica, anche perché la situazione, già insostenibile, è oltremodo acuita poi dal pensiero del “dopo”: se infatti le nostre strade dovessero risultare per sempre tagliate da cima a fondo da una spada tagliente e assoluta come un abisso, come leggere e poi dirci le terrificanti conseguenze, cui non voglio nemmeno pensare?
Forse le prossime pagine, ormai le ultime, Quinta Parte. Alcune considerazioni finali e conclusione, potranno darci il chiarimento tanto cercato. Il cuore mi batte al massimo, senti? L’allerta è a codice rosso. Batte anche il tuo, eh? Lo sento, l’ho capito. Che facciamo, allora: giriamo pagina? proviamo? Lo so anch’io che nelle pagine conclusive di un libro tutto si addensa, si arroventa, precipita. Do la mano alla ss. Vergine: la mia mano nella Sua, io la giro. Girala anche tu.
* * *
INDICE.
Prefazione di Antonio Livi. ...........................................p. I
1. Orientamenti emersi dal dibattito in Rete......................pag. III
2. Quando il dibattito sale di livello
e tocca e principi dell’ecclesiologia..............................pag. XIII
3. Per quale riforma?.......................................................pag. XVIII
Prima Parte.
Il magistero di Papa Francesco.............................................p. 13
1. Il magistero veloce (e spiazzante) di Papa Francesco.....pag. 13
2. Ipotesi di un magistero “infuturente”.............................pag. 15
3. Quella in atto è la “Guerra delle Forme”. Sì:
ancora una volta Chiesa contro Chiesa, come a Nicea,
come a Costanza. Stavolta, però, nella sua forma...........pag. 17
4. Se la Sede Apostolica possa essere giudicata:
possibilità, condizioni e limiti.........................................pag. 18
5. La grazia, il principio di non-contraddizione,
le forme di magistero e le sue possibili mancanze
(colpe? peccati?) verso lo Spirito Santo.........................pag. 22
6. Il concilio ecumenico Vaticano II, davanti
ai gravi errori che correvano nella Chiesa,
avrebbe dovuto essere proclamato dogmatico................pag. 25
7. La grazia dello Spirito Santo e Papa Francesco..............pag. 27
8. “Diversamente Francesco” e “diversamente Papa”....pag. 29
9. Il “diversamente Francesco” come matrice
di una struttura magisteriale papale parallela,
nascosta, informale, di controllo su quella ufficiale........pag. 34
10. Il “magistero sistema” di Papa Francesco:
non più solo parole, ma gesti, simboli, mimesis, silenzi..pag. 35
11. Il magistero di Papa Francesco: di spirito o di carne?.....pag. 40
12. « Non contro Roma, né senza Roma, ma con Roma e
in Roma »: se e come si possa cannonneggiare la Chiesa
dall’interno stesso delle sue mura (dogmatiche)...............pag. 42
13. Se la forma “pastorale” del Vaticano II sia un abuso,
e come tale possa costituire un pericoloso precedente....pag. 44
14. « Non contro l’amore, né senza amore, ma con
l’amore e nell’amore »: è l’inizio della « dislocazione
della divina Monotriade »............................................pag. 46
15. Le cinque componenti strategiche che delineano
l’obiettivo finale del magistero di Papa Francesco..........pag. 49
16. Perché il tanto apprezzato antirelativista
Papa Benedetto XVI è un antirelativista dimezzato........pag. 52
* Un incontro. Assolutamente necessario...........................pag. 52
Seconda Parte.
Filosofia e teologia estetica della Lumen Fidei...................p. 57
17. Sulla Lettera enciclica Lumen Fidei.
Considerazioni filosofiche a uno scritto teologico..........pag. 57
18. Sulla tonalità generale dello scritto.................................pag. 58
19. Sul particolare e specifico plurale maiestatis papale......pag. 60
20. Contro la “bonomia” voluta da Papa Giovanni XXIII:
natura extragiuridica, anzi: fortemente amorevole,
del linguaggio asseverativo e giuridico della Chiesa.......pag. 62
21. Asimmetria teologica tra la scelta di Papa san Damaso
– utilizzare il plurale maiestatis – e la scelta
di Papa Giovanni Paolo I – abbandonarlo –...................pag. 65
22. Il linguaggio della Lumen Fidei come frutto ratzingeriano
del mutamento di linguaggio avvenuto col Vaticano II..pag. 68
23. La vera, ma equivoca, e mai considerata ermeneutica,
in cui va inquadrato il concilio ecumenico Vaticano II...pag. 70
24. La verità non si impone con violenza sulla coscienza. Ma
la coscienza ha l’obbligo – e la libertà – di obbedirle....pag. 71
25. I quattro punti che dirimono la questione decisiva
e centrale del rapporto tra verità e libertà.......................pag. 74
26. Anche tutto il Nuovo Testamento conferma
il carattere imperativo della verità sull’uomo
e quello obbedienziale dell’uomo verso la verità............pag. 79
27. Se costituire il Vangelo (o la Fede) come ‘Incontro
con una Persona’ e non come ‘verità’, così da
occultare la sua asimmetria con l’uomo, possa
essere un’eresia............................................................pag. 81
28. Questo è il dogma che lega tra loro fede e amore:
« La fede è il principio, l’amore il fine ».....................pag. 85
29. Fides ex auditu, aut fides ex visione?
Cioè: la fede nasce dall’ascolto o dalla visione?.............pag. 92
30. La “teologia della Visione”, portando il Paradiso
in terra, scardina ab imis la conoscenza per fede............pag. 94
31. L’argilla del sentimento posto dalla “teologia
dell’Incontro” sostituisce il basalto del giudizio
posto dalla “teologia dell’Annuncio”..............................pag. 98
32. Storia di ‘Dogma’, il cane pastore
lasciato morire dal proprio padrone..............................pag. 101
33. La teologia dei canti e delle cetre,
dell’amore e del diletto................................................pag. 106
34. La grave questione della teodicea nella Spe salvi.........pag. 110
35. La falsa bonomia, subdola traviatrice della Chiesa.......pag. 112
36. La falsa bonomia e il beato Papa Giovanni XXIII........pag. 115
37. La “teologia dell’Incontro” e la concezione di teodicea
e di Novissimi nei Papi Ratzinger e Bergoglio.............pag. 119
38. L’indipendenza dell’uomo. Questo è il punto
che la “teologia dell’Incontro” utilizzata
dalla Lumen Fidei permette di non toccare..................pag. 124
39. Falsità e correttezza dell’espressione che dice:
“La verità si impone in forza della stessa verità”..........pag. 126
* Riflessioni a tu per tu....................................................pag. 131
Terza Parte.
Se lex minus credendi,
allora anche lex minus orandi...........................................p. 133
40. Lex minus credendi, lex minus orandi.
La Chiesa, forzata da cinquant’anni a fare meno
verità, fa anche meno bellezza e meno adorazione.......pag. 133
41. Cause e sviluppo dell’avvitamento de-dogmatico
e de-adorativo della storia recente della Chiesa............pag. 135
42. Vaticano II e Novus Ordo Missæ come effetti ultimi
della glaciazione liturgica iniziata negli anni Venti.......pag. 140
43. Diritto di ‘celebrazione perenne’ del Rito Romano
(o Tridentino, o Gregoriano), senza restrizione alcuna,
in ogni momento, ingiunta da chicchessia,
fosse pure il Papa........................................................pag. 143
44. Due i giuramenti di Cristo che garantiscono
la Chiesa non poter mai andare “oltre se stessa”...........pag. 149
45. Perché il diritto di ‘celebrazione perenne’ del Rito Romano
non può essere abrogato neppure da un Papa? Perché
neppure un Papa può cambiare la Realtà divina.........pag. 150
46. È dovere d’obbedienza alla realtà divina resistere
all’ordine ingiusto di un Superiore, fosse pure il Papa..pag. 153
47. Nella Chiesa, se a Dio (alla Realtà) non obbediscono
i Superiori, debbono obbedirgli almeno gli inferiori.....pag. 156
* Incontrarsi...................................................................pag. 159
48. Se Dio sia disinteressato a che nella Chiesa Superiori
e inferiori non obbediscano pienamente alla realtàdivina
(non lo adorino cioè in pienezza di culto)....................pag. 161
Quarta Parte.
I primi nove mesi di Magistero di Papa Francesco............p. 247
49. Il metodo magisteriale delle “finestre sbatacchiate” in cui si
inseriscono le interviste di Papa Francesco....................pag. 165
49a. Intervista a Civiltà Cattolica. Primo punto:
cosa vuol dire « Avere Cristo al centro ».....................pag. 169
49b. Intervista a Civiltà Cattolica. Secondo punto:
la Chiesa come « ospedale da campo ».......................pag. 173
49c. Intervista a Civiltà Cattolica. Terzo punto:
la Chiesa e i « feriti sociali ».......................................pag. 176
49d. Intervista a Civiltà Cattolica. Quarto punto:
la Chiesa e i « restaurazionisti ».................................pag. 188
50. Due lievi farfallette volano felici di fiore in fiore:
la non-intervista di Papa Bergoglio a Papa Scalfari.......pag. 197
50a. La non-intervista a Papa Scalfari. Primo punto: « Il più
grave problema che la Chiesa ha di fronte a sé »........pag. 201
50b. La non-intervista a Papa Scalfari. Secondo punto:
« Ciascuno ha una sua idea del Bene e del Male »......pag. 206
50c. La non-intervista a Papa Scalfari. Terzo punto:
« Aprire alla cultura moderna »..................................pag. 212
50d. La non-intervista a Papa Scalfari. Quarto punto:
« Non esiste un Dio cattolico. Esiste Dio »..................pag. 215
51a. Evangelii gaudium.
Primo punto: Ma il dogma non dovrebbe essere
per la Chiesa un bene su cui investire?.........................pag. 219
51b. Evangelii gaudium. Secondo punto:
Ancora sul povero e vilipeso monolite del dogma.........pag. 224
51c. Evangelii gaudium. Terzo punto: dottrina “aperta”,
di Chiesa “aperta” per Sacramenti “aperti”....................pag. 233
51d. Evangelii gaudium.
Quarto punto: il “dialogo ecumenico”...........................pag. 242
51e. Evangelii gaudium. Quinto punto: la Chiesa e i due
monoteismi “secchi”: Ebraismo talmudico e Islam.......pag. 246
* Prima di tirare le fila......................................................pag. 252
Quinta Parte.
Alcune considerazioni finali e Conclusione......................pag. 254
52. Prima considerazione. Papa Francesco, de-dogmatizzando
e dislocando teologie di per sé vere – e ciò facendo
per pura vanagloria –, non ‘aggiunge’, ma sottrae
verità e amore (amore!) alla Chiesa..............................pag. 254
53. Seconda considerazione. Col magistero attuale le catene
che trattengono l’Anticristo sono sempre più lasche,
ma la Chiesa ha l’obbligo di rinserrarle, anche se così
allontana la sua venuta, e, con essa, la propria vittoria..pag. 259
54. Terza considerazione. Il Dogma, santo Katéchon
degli “Ultimi Tempi”, svolge due sublimi compiti,
o ‘funzioni di verità’.....................................................pag. 267
55. Quarta considerazione. La funzione terribile
e contraria, orribilmente falsificatoria,
del finto katéchon degli “Ultimi Tempi”.......................pag. 270
55a. Apologo “dei Cinque Sì nei cieli di Milano”...............pag. 275
56. Quinta considerazione. Veritarismo vs Liberalismo:
non basta il Cristocentrismo, ci vuole la Logoscrazia..pag. 280
57. Conclusione. Se Papa Francesco innaffierà
la Vigna del Signore con i canti e con le cetre,
essa appassirà. Se la curerà con i sassi e con le pietre,
essa rifiorirà.................................................................pag. 284
* Finale commiato non-commiato da te, Papa mio santo.pag. 293
** Proposta strategica. Filosoficamente proponendo.........pag. 300
Indice dei Nomi delle Persone e dei Luoghi........................p. 304
Referenze bibliografiche......................................................p. 314
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(Pagina protetta dai diritti editoriali.)
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