Enrico Maria Radaelli
Sito di metafisica e teologia per un progetto culturale cattolico Aurea Domus Aurea Domus Aurea Domus

HOMEPAGE > PENSIERO N. 24

DEUS TRINITAS FIRST.

PENSIERO N. 25

L’UNICA VIA
PER RISOLVERE IL PROBLEMA
POSTO DA PAPA FRANCESCO,
UN PAPA “QUASI ERETICO”.

* * *

RIFLESSIONI SULLA
“LETTERA APERTA
AI VESCOVI DELLA CHIESA CATTOLICA”.

CON PROPOSTA FINALE.

L’articolo è acquistabile con una all’autore)

INDICE.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica1. Le sette asserzioni di Papa Francesco ritenute eretiche dalla Lettera aperta
ai Vescovi della Chiesa cattolica,
e le relative contro-verità insegnate dalla Chiesa.


Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica2.
Le sette asserzioni di Papa Francesco segnalate dalla Lettera alla luce
del criterio di identificazione di un asserto ereticale nella sua nuda formulazione logica.


Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica3. Le sette asserzioni di Papa Francesco segnalate dalla Lettera alla luce
del criterio di identificazione di un asserto ereticale nella sua manifestazione pubblica.


Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica4.
Se Papa Francesco sia l’unico Pastore della Chiesa a muoversi oggi in una linea
più o meno fortemente ereticale.


Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica5.
Una “Redenzione dolce”, svuotata cioè della sua essenza.
Questo è l’eretico obiettivo di tutti i Papi della Chiesa dal concilio Vaticano II a oggi.
Questo, e non altro.


Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica6.
La “Redenzione dolce” ha fatto della Chiesa un carapace.
Un guscio vuoto di cattedrali e di popoli sempre più svuotati di Dio.
Incapace persino di reagire alle provocazioni del mondo.


Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica7. L’unica cosa da fare davanti a un Papa “quasi eretico”: implorare quel Papa
di esprimersi al massimo dell’entelechia permessa a un suo pronunciamento:
la locutio ex cathedra. È così che nasce l’Ordalia, il Giudizio di Dio.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica8. Ecco come dovrebbe muoversi la Chiesa per compiere l’Ordalia
sulle sette eresie papali denunciate dalla Lettera ai Vescovi.

Primo passo: i Vescovi, sulla orme di san Paolo, aiutano il Papa a prendere coscienza
della cattiva strada che sta percorrendo.


Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica9.
Secondo passo: i Vescovi implorano il Papa di enunciare una qualsiasi
o anche tutte le proposizioni in oggetto al massimo dell’entelechia o pienezza
di enunciazione permessagli: in una infallibile e indefettibile locutio ex cathedra.


Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica10.
Conclusione: si faccia al più presto l’Ordalia.
Con la santa Ordalia la Chiesa non può che vincere.

Sempreché ci siano dei vescovi cattolici, non vaticansecondisti,
a contrastare l’ultimo Papa vaticansecondista della storia.

* * *

5 maggio 2019. Ho letto l’importante Lettera aperta ai Vescovi della Chiesa cattolica pubblicata il 30 aprile 2019 su chiesaepostconcilio, e condivido pienamente sia il tono di fondo, sia le parole, molto appropriate, sia la contrarietà espressa per le enormi, troppe e troppo acute nefandezze dottrinali e pratiche rilevate, sia il senso di disgusto e di orrore per la situazione sempre più indegna in cui i Pastori modernisti stanno spingendo la Chiesa. 
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuesta iniziativa segna una svolta forte nel rapporto tra Chiesa fedele al Magistero e Chiesa modernista, perché per la prima volta i capi d’accusa sono chiamati col loro nome, ‘eresie’, anche se il loro autore è chiaramente il Trono più alto; è poi molto ben documentata e precisa anche nell’individuazione degli atti di Magistero che a ciascuno, come si può vedere qui sotto, comprovano l’opposizione diretta.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEro stato contattato anch’io, a suo tempo, per partecipare al lodevole progetto, ma, pur condividendone in tutto, come detto, i ben solidi e santi motivi, si frapponevano ancora alcune questioni su cui trovare una solida convergenza, ora superate.

1. LE SETTE ASSERZIONI DI PAPA FRANCESCO RITENUTE ERETICHE
DALLA LETTERA APERTA AI VESCOVI DELLA CHIESA CATTOLICA,
E LE RELATIVE CONTRO-VERITÀ INSEGNATE DALLA CHIESA.
(Tornare su)

Queste le sette asserzioni papali considerate nella Lettera e le relative opposte proposizioni del magistero della Chiesa (alle quali seguono, nella Lettera, i dovuti riferimenti dei testimoni, dei tempi e dei luoghi dei sette enunciati, qui non riportati solo per necessità di spazio): 

Bergoglio (d’ora in poi B). I. Una persona giustificata non ha la forza di osservare – con l'aiuto della grazia di Dio – i comandamenti oggettivi della legge divina, come se alcuni dei comandamenti di Dio fossero impossibili ad obbedirsi da parte della persona giustificata; o come se la grazia divina, quando genera  la giustificazione in un individuo, non provocasse invariabilmente e per la sua stessa natura la conversione da tutti i peccati gravi, o non fosse sufficiente per convertirsi da tutti i peccati gravi.
In altre parole, il Papa sostiene che è impossibile non trasgredire i comandamenti di Dio anche per un battezzato, e anche se questi è in grazia di Dio.
Magistero (d’ora in poi M). [Concilio di Trento, Sess. VI, can. 18:  “Se qualcuno dice che anche per l’uomo giustificato e costituito in grazia i comandamenti di Dio sono impossibili ad osservarsi, sia anatema” (Denz 1568). Vedi inoltre:  Gn 4,7;  Dt 30,11-19; Eccl 15,11-22; Mc 8,38; Lc 9,26; Ebr 10,26-29; I Gv 5, 17; Zosimo, 15° (o 16°) Sinodo di Cartagine, can. 3 sulla grazia, Denz 225; Felice III, 2° sinodo di Orange, DH 397; Concilio di Trento, Sess. V, can. 5; Sess. VI, cann. 18-20, 22, 27 e 29; Pio V, Bolla Ex omnibus afflictionibus, sugli errori di Michele Baio, 54, Denz 1954; Innocenzo X, Costit. Cum occasione, sugli errori di Cornelio Jansen, 1, Denz 2001; Clemente XI, Costit. Unigenitus, sugli errori di Pasquier Quesnel, 71, Denz 2471; Giovani Paolo II, Ap. Esort. Reconciliatio et paenitentia 17, AAS 77 (1985), 222; Encicl. Veritatis splendor 65-70, AAS 85 (1993), 1185-89, Denz 4964-67.]

Bergoglio. II. Un fedele cristiano può possedere la piena conoscenza di una legge divina e decidere di sua spontanea volontà di trasgredirla in materie gravi, e ciononostante non trovarsi in stato di peccato mortale come conseguenza di tale azione.
Il Papa cioè sostiene, come i protestanti, che l’uomo può peccare quanto vuole, basta che abbia fede (come nel motto di Lutero “Pecca fortiter, sed fortius fide”).
Magistero. [Concilio di Trento, Sess. VI, can. 20:  “Se qualcuno afferma che l’uomo giustificato e perfetto quanto si voglia, non è tenuto ad osservare i comandamenti di Dio e della Chiesa, ma solo a credere, come se il Vangelo non fosse altro che una semplice e assoluta promessa della vita eterna, non condizionata all’osservanza dei comandamenti, sia anatema” (Denz 1570).  Vedi inoltre:  Mc 8,38; Lc 9,26; Ebr 10,26-29; I Gv 5,17; Concilio di Trento, Sess. VI, cann. 19; 27;  Clemente XI, Costit. Unigenitus, sugli errori di Pasquier Quesnel, 71, Denz 2471; Giovanni Paolo II, Esort. Ap. Reconciliatio et paenitentia 17, AAS 77 (1985), 222; Encicl. Veritatis splendor, 65-70, AAS 85 (1993), 1185-89, Denz 4964-67.]

Bergoglio. III. Una persona che osserva una divina proibizione può peccare contro Dio per via di quello stesso atto di obbedienza.
Il Papa cioè sostiene che la legge di Dio è contraddittoria.
Magistero. [Sal 18,8:  “La legge del Signore è senza macchia, rifà le anime”.  Vedi inoltre: Eccli 15,21; Concilio di Trento, Sess. VI, can. 20;  Clemente XI, Costit. Unigenitus, sugli errori di Pasquier Quesnel, 71, DH 2471;  Leone XIII, Libertas praestantissimum, ASS 20 (1887-88), 598 (Denz 3248); Giovani Paolo II, Encicl. Veritatis splendor, 40, AAS 85 (1993), 1165 (Denz 4953).]

Bergoglio. IV.  La coscienza può giudicare con verità e giustizia che i rapporti sessuali tra persone che hanno contratto un matrimonio civile – nonostante una delle due sia sposata sacramentalmente con un’altra persona o tutt’e due lo siano – possano talvolta essere moralmente giusti, o richiesti o persino comandati da Dio.
Il Papa sostiene qui che giudice delle proprie scelte e delle proprie azioni, riguardo al matrimonio, è esclusivamente il soggetto che le compie.
Magistero. [Concilio di Trento, Sess. VI, can. 21: “Se qualcuno afferma che Gesù Cristo è stato dato agli uomini da Dio come redentore, in cui confidare e non anche come legislatore, cui obbedire: sia anatema”, Denz 1571; Concilio di Trento, Sess. XXIV, can. 2:  “Chi dirà che è lecito ai cristiani avere nello stesso tempo più mogli e che ciò non è proibito da alcuna legge divina: sia anatema”, Denz 1802;  Concilio di Trento, Sess. XXIV, can. 5: “Se qualcuno dirà che per motivo di eresia o a causa di una convivenza molesta o per l’assenza esagerata dal coniuge, si possa sciogliere il vincolo matrimoniale:  sia anatema”, Denz 1805; Concilio di Trento, Sess. XXIV, can. 7: “Se qualcuno dirà che la Chiesa sbaglia quando ha insegnato ed insegna che secondo la dottrina evangelica ed apostolica non si può sciogliere il vincolo del matrimonio per l’adulterio di uno dei coniugi, e che l’uno e l’altro (perfino l’innocente, che non ha dato motivo all’adulterio) non possono, mentre vive l’altro coniuge, contrarre un altro matrimonio, e che, quindi, commette adulterio colui che, lasciata l’adultera, ne sposi un’altra, e colei che, scacciato l’adultero, si sposi con un altro: sia anatema”, Denz 1807. Vedi inoltre:  Sal 5,5; Sal 18,8-9; Eccli, 15,21;  Ebr 10,26-29; Gc 1,13; I Gv 3,7; Innocenzo XI,  Condanna delle proposizioni dei ‘Lassisti’, 62-63, Denz 2162-63; Clemente XI, Costit. Unigenitus, sugli errori di Pasquier Quesnel, 71, Denz 2471; Leone XIII, Encicl. Libertas praestantissimum, ASS 20 (1887-88), 598, Denz  3248; Pio XII, Decreto del Sant’Uffizio sull’etica della situazione, Denz 3918; Concilio Vaticano II, Costit. past. Gaudium et spes, 16; Giovanni Paolo II, Encicl. Veritatis splendor, 54, AAS 85 (1993), 1177; Catechismo della Chiesa Cattolica, 1786-87.]

Bergoglio. V.  È falso che gli unici rapporti sessuali buoni nel loro genere e moralmente leciti siano quelli tra marito e moglie.
In altre parole il Papa qui sostiene che non vi sono atti sessuali buoni o cattivi, né che vi sia alcuna restrizione ad essi posta da chi, come e a qual fine li compie.
Magistero. [I Cor 6,9-10:  “Non illudetevi:  né fornicatori, né idolatri, né adulteri; né effeminati, né pederasti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci, erediteranno il regno di Dio”;  Gd 1,7:  “Così pure Sodoma e Gomorra e le città attorno, ree allo stesso modo di fornicazione e di vizi contro natura, ci restano ad esempio, soffrendo la pena di un fuoco eterno”.  Vedi inoltre:  Rm 1,26-32; Ef 5,3-5;  Gal 5,19-21; Pio XI, Casti connubii 10, 19-21, 73;  Paolo VI, Encicl. Humanae vitae, 11-14;  Giovanni Paolo II, Encicl. Evangelium vitae, 13-14.]

Bergoglio. VI.  I principi morali e le verità morali contenuti nella divina rivelazione e nella legge naturale non includono proibizioni di carattere negativo che proibiscano in modo assoluto certi tipi di atti, in quanto sempre gravemente illegittimi per via del loro oggetto.
Il Papa cioè sostiene che né la legge naturale né la Rivelazione proibiscono in assoluto certi atti, i quali però solo per ciò vengono considerati cattivi.
Magistero. [Giovanni Paolo II, Encicl. Veritatis splendor  115:  “Ciascuno di noi conosce l’importanza della dottrina che rappresenta il nucleo dell’insegnamento di questa Enciclica e che oggi viene richiamata con l’autorità del successore di Pietro.  Ciascuno di noi può avvertire la gravità di quanto è in causa, non solo per le singole persone ma anche per l’intera società, con la riaffermazione dell’universalità e della immutabilità dei comandamenti morali, e in particolare di quelli che proibiscono sempre e senza eccezioni gli atti intrinsecamente cattivi”, DH 4971.  Vedi inoltre:  Rm 3,8; I Cor 6,9-10; Gal 5,19-21; Ap 22,15; Quarto Concilio Lateranense, cap. 22, Denz 815;  Concilio di Costanza, Bolla Inter cunctas 14, Denz 1254; Paolo VI, Encicl. Humanae vitae 14, AAS 60 (1968) 490-91; Giovanni Paolo II, Encicl. Veritatis splendor 83, AAS 85 (1993), 1199, Denz 4970.]

Bergoglio. VII. Dio non solo permette, ma vuole positivamente il pluralismo e la diversità delle religioni, tanto cristiane quanto non cristiane.
Il Papa sostiene qui che, oltre agli articoli di fede della Rivelazione, anche ogni altra nozione religiosa, pur falsa e senza basi reali, è data da Dio; non esiste dunque un’unica religione, quella rivelata dal Cristo e insegnata dalla Chiesa.
Magistero. [Gv 14,6:  “Io sono la via, la verità, la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo mio”.  At 4,11-12:  “Questa è la pietra, da voi edificatori disprezzata, che è divenuta pietra angolare.  E in nessun altro è salvezza; poiché non c’è sotto il cielo alcun altro nome dato agli uomini, dal quale possiamo aspettarci d’esser salvati”.  Vedi inoltre:  Es 22,20; Es 23,24; II Cr 34,25; Sal 95,5; Ger 10,11; I Cor 8,5-6; Gregorio XVI, Encicl. Mirari vos 13-14; Pio XI, Qui pluribus 15; Singulari quidem 3-5; Concilio Vaticano I, Professione di fede;  Leone XIII, Encicl. Immortale Dei 31; Satis cognitum 3-9;  Pio XI, Encicl. Mortalium animos 1-2, 6.]

Conclusione: Papa Francesco ritiene che una legge che distingue bene e male non c’è; che, se pur esistesse, è impossibile obbedirle; e che ciascuno è in realtà legge a se stesso. In concreto, ciascun uomo è dio a se stesso: è la propria religione, la propria legge, la propria morale.

* * *

Va previamente ricordato qui che il caposaldo fondamentale della fede, oggi da cinquant’anni molto peccaminosamente dimenticato, ma che costituisce il punto cardinale intorno a cui tutto è imperniato, è che la religione cattolica è l’unica religione reale esistente, e ogni nozione che se ne discosta, di qualsiasi origine, tempo, popolo, o luogo sia, è solo un allontanamento dalla realtà, un suo disconoscimento.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSe tale nozione erronea nasce poi nella Chiesa, essa dà luogo a una “scelta” senza basi reali, cioè dà luogo, dall’etimo, a una ‘eresia’, a una tutta e solo ideologica e mentale ‘elezione’ che si discosta dalla verità della realtà, la quale verità della realtà è garantita unicamente e soltanto dalla Chiesa, sua depositaria per istituzione divina, cioè per istituzione voluta dalla stessa e unica realtà soprannaturale esistente: la santissima Trinità di Dio.

2. LE SETTE ASSERZIONI PAPALI SEGNALATE NELLA LETTERA
ALLA LUCE DEL CRITERIO DI IDENTIFICAZIONE DI UN ASSERTO ERETICALE NELLA SUA NUDA FORMULAZIONE LOGICA.
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Chiarito ciò, va detto che un primo punto che non quadra è quello che risulta se si sottopongono i sette articoli denunciati come eresie dalla Lettera alla luce del criterio di identificazione di un asserto dottrinale enunciato da uno o più Pastori della Chiesa come formale eresia, e in specie, se il Pastore è un Papa, come formale eresia papale.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaAffinché un’asserzione relativa a fede o a morale sia definita eretica dev’essere: “Una dottrina che contraddice direttamente una verità rivelata e come tale proposta dalla Chiesa ai fedeli”, dunque in essa devono essere presenti tre condizioni: la prima, che essa deve riguardare una verità rivelata, contenuta cioè implicitamente o esplicitamente ma formalmente almeno in una delle due fonti della Rivelazione; la seconda, che essa deve riguardare una verità proposta da un intervento infallibile della Chiesa che attesti e garantisca assolutamente il suo carattere rivelato; la terza, che essa deve costituire un’opposizione immediata, diretta e contraddittoria a una tale verità rivelata e proposta solo in tal modo supremo.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaL’asserzione che in fide et moribus non presenta tutti e tre questi requisiti, se pur non riveste il carattere di eresia formale, potrebbe essere comunque riconosciuta e giudicata, secondo i casi, a discendere, o prossima all’eresia, o erronea, o sapiens hæresim (che sa di eresia), o offensiva per le pie orecchie, e via calando nella scala di pericolosità, decadimento della fede e scandalo.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDa questo punto di vista, cinque delle sette asserzioni papali raccolte nella Lettera sono senz’altro definibili come formali ‘eresie’, perché urtano direttamente alcune verità riscontrabili nelle Sacre Scritture e proposte con magistero infallibile dalla Chiesa, mentre sulla Quinta e Sesta si possono esprimere molti dubbi, perché, nessuno dei documenti di magistero esibiti adversus Quintam et Sextam ha valore di infallibilità, come richiesto dalla seconda condizione, sicché, oltre a non essere nessuno di essi latore di una precisa conferma che effettivamente anche la legge naturale manifesti delle vere e proprie proibizioni di compiere il male, come richiesto dalla Sesta, in ogni caso il magistero non si presenta mai col grado di insegnamento richiesto, quello dogmatico, infallibile e indefettibile, il solo a garantire Chiesa e fedeli della veridicità assoluta dell’asserto.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuesta riserva sul valore da dare alla Quinta e alla Sesta asserzione non inficia in alcun modo, comunque, la correttezza ed esattezza di giudizio che gli estensori e i firmatari della Lettera hanno dato alle altre cinque affermazioni di Papa Francesco: queste cinque affermazioni, stanti le tre condizioni richieste per riconoscere in un’affermazione una vera e propria eresia formale, sono senz’altro giudicabili a tutti gli effetti eresie formali, e anche il sottoscritto aderisce solidamente a tale giudizio su di esse.

3. LE SETTE ASSERZIONI PAPALI SEGNALATE DALLA LETTERA
ALLA LUCE DEL CRITERIO DI IDENTIFICAZIONE
DI UN ASSERTO ERETICALE NELLA SUA MANIFESTAZIONE PUBBLICA.

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Veniamo ora al secondo punto. Qui le riserve si fanno più estese. Se col primo punto infatti abbiamo circoscritto con esattezza la definizione di eresia così da poter valutare se e in che misura le sette asserzioni papali denunciate dalla Lettera di per sé lo siano, qui faremo un passo avanti e vedremo un altro aspetto, da non confondere con quello esaminato.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaValuteremo infatti ora se tali affermazioni papali, proprio nella loro specifica manifestazione pubblica, nella loro esternazione orale o scritta, nella loro esplicitazione magari anche con atti di comando papale proprio da parte di colui che li ha proferiti e resi operativi, ossia da Papa Francesco, rivestano il carattere di formale delitto di pubblica eresia.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn altre parole, si è visto che nella prima analisi è stata verificata l’ereticità di sette asserzioni in base alle note che le possono distinguere per sese dalla verità; inoltre si è visto che cinque di esse rispondono positivamente all’indagine confermandone gli assunti, ma che due di esse invece, pur rivestendo comunque un carattere distruttivo e scandaloso, non rispondendo però pienamente a tutte e tre le note necessarie a connotare come eretica un’asserzione dottrinale, non possono essere definite delle proposizioni formalmente eretiche e richiedono di essere catalogate diversamente, p. es., con ogni probabilità, ‘prossime all’eresia’, giacché esse contraddicono una dottrina prossima alla fede, una dottrina cioè che, pur non essendo stata definita ancora dogmaticamente, potrebbe esserlo facilmente in futuro.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaOra invece, tutto ciò appurato, verificheremo se le sette asserzioni denunciate dalla Lettera sono o non sono eretiche esaminando i caratteri che conformano il delitto di eresia in base al mezzo con cui si manifestano, ossia verificando se tale mezzo è appropriato, e, se lo è, in quale misura.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEbbene, va subito detto: in questa seconda analisi nessuna delle sette asserzioni papali resiste a tale criterio: nessuna delle asserzioni papali può essere definita un formale delitto di eresia papale.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE tale conclusione, contrariamente a quanto estensori, firmatari e simpatizzanti come me della Lettera possano pensare, è in verità un gran bene.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaUn gran bene per loro, naturalmente. Per loro, per noi, per Papa Francesco, per la Chiesa, per il mondo, per tutti.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaInfatti
le condizioni perché si appalesi nella Chiesa un’eresia, o, che è uguale, che un suo Pastore esprima manifestamente un’eresia, non sono due, come enumera la Lettera al secondo paragrafo, ma quattro. Eccole:

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica1), il mezzo con cui un’eresia viene manifestata dev’essere pubblico (prima condizione, riconosciuta dalla Lettera);

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica2), l’eresia dev’essere pertinace (seconda condizione, riconosciuta dalla Lettera); la pertinacia costituisce l’elemento specifico della colpevolezza morale del Pastore, perché non consiste solo in una speciale ostinazione, ma precisamente nella consapevolezza di opporsi alla regola della fede; sicché il peccato sarà formale se pertinace, materiale se non lo è;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica3), poi, tornando al mezzo, esso dev’essere perfettamente congruo all’ambito giuridico su cui il Pastore esercita la sua potestà, limitata e sub condicione per religiosi, preti, parroci, Vescovi, Cardinali, Superiori, Abati eccetera, universale, diretta e immediata per il Papa (terza condizione, non riconosciuta dalla Lettera),

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica4), l’eresia dev’essere manifestata al massimo grado di pienezza di magistero permessa a quel Pastore, o entelechia: entelechia pastorale per tutti i Pastori della prima categoria, dogmatica per il Papa e solo per il Papa, o per un Concilio se unito al Papa, che gli trasmette il necessario Munus Clavium di cui lui e solo lui è detentore (quarta condizione, non riconosciuta dalla Lettera)

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCome si vede, delle quattro condizioni o note necessarie affinché si appalesi un delitto d’eresia nella Chiesa la Lettera ne considera solo due, e neanche le più significative, sicché l’accusa a Papa Francesco, di essere autore di sette precisi delitti di eresia formale, mancando tutte e sette le sue affermazioni di due delle condizioni che permettono di identificarle precisamente come delitti di eresia, sotto quest’aspetto decade. 
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCiò non toglie che nell’augusto Autore delle sette affermazioni e degli atti che ne sono seguiti in ordine al papale Munus regendi si possano ravvisare colpe che mettono in grave pericolo la Chiesa da lui condotta: che Papa Francesco stia calpestando da anni e con la più stolida disinvoltura articoli di fede primari è sotto gli occhi di tutti e di cui da anni chi scrive è il primo ad aver rilevato scientificamente metodo, cause, obiettivi e risultati, v. La Chiesa ribaltata (Aurea Domus Edizioni. Milano, giugno 2014), Street Theology (Aurea Domus Edizioni. Milano, agosto 2016).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSe qui si ritiene di dover derubricare dei convincimenti non è perché l’augustissimo Soggetto non avrebbe commesso i fatti addebitati, affatto, ché anzi, a mio avviso, come documentato in quei libri e in altri scritti, oltre che come si vedrà in queste pagine, ne ha compiuti anche di peggiori, ma perché è prima di tutto necessario che i fedeli che a diverso titolo hanno elaborato e firmato la Lettera d’accusa non si trovino a loro volta in torto per non aver valutato con la massima prudenza e attenzione le cose, posto che si tratta delle più alte e sante.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDi queste quattro imprescindibili note, assente una sola delle quali non si può accusare nessuno di aver compiuto un delitto di eresia, il sottoscritto parla da anni in tutti i suoi libri, specie nel saggio intitolato Che cosa può cambiare e che cosa non può cambiare nella dottrina della Chiesa, inserito in Dogma e Pastorale.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNessuno mi ha mai fatto sapere di una sua perplessità, o disaccordo, od opposizione su quanto scrittovi, e il mons. prof. Antonio Livi ha voluto pubblicare quel mio lavoro proprio perché lo condivide pienamente, anche se minoritario, ma se a identificare una formale eresia non sono necessarie le note di copertura giuridica (limitata o universale, secondo se non papale o papale), e di pienezza di manifestazione, o entelechia, non lo sono neanche quelle della sua evidente ed esplicita manifestazione pubblica e della sua cosciente e comprovata pertinacia.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEppure è proprio a motivo della loro esistenza che nessun Papa è mai potuto essere accusato formalmente di un delitto di eresia, e di conseguenza, stante quest’indubbia purità dottrinale, Papa Pio IX ha potuto imporre la sua santa e motivata convinzione a tutto un Concilio facendogli riconoscere e legiferare il celeberrimo, molto discusso, ma anche più che sacrosanto dogma dell’infallibilità pontificia.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaInfatti è solo per la mancanza della terza e quarta nota che p. es. Papa Giovanni XXII non cadde nel delitto d’eresia, perché le sue del tutto false convinzioni, pur essendo state manifestate in pubbliche e reiterate omelie, proprio in virtù del mezzo usato, le omelie appunto, non avevano presentato i caratteri di universalità e di dogmaticità che le avrebbe incatenate nel peccato più efferato possibile a un Pastore.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCiò vale anche per tutti quei Papi, pochi per la verità, di cui è documentato che come lui si spinsero a professare dottrine viete: Liberio (che poi divenne e venne riconosciuto dalla Chiesa persino santo), Vigilio, Onorio I e Pasquale II, ma nessuno di costoro, avessero anche formulato nozioni che avessero potuto adempiere a tutte e tre le condizioni necessarie a che fossero inchiodate nella loro fattispecie di eresia, ne propalò mai almeno una rispettando tutte e quattro le note necessarie a incastrarla formalmente come delitto di pubblica eresia.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE così il dogma dell’infallibilità del magistero papale è salvo.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCiò non vuol dire che Papa Bergoglio non sia riconosciuto autore di orrende e ingiustificate invenzioni para-teologiche che gridano vendetta a Dio per la loro inaudita violenza concettuale anti-cattolica, per la loro inusitata spericolatezza nel calpestare un articolo di fede dopo l’altro come farebbe una torma di cinghiali sguinzagliati tra i filari di una vigna: la forma è salva, ma materialmente il Pastore, tramutato così nel suo nemico più acerrimo, e sappiamo bene tutti di chi si sta parlando, un danno maggiore di certo non lo potrebbe fare.

4. SE PAPA FRANCESCO SIA OGGI L’UNICO PASTORE DELLA CHIESA
A MUOVERSI IN UNA LINEA PIÙ O MENO FORTEMENTE ERETICALE.

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Detto ciò, vi è un terzo punto da considerare. Si rivelerà il più grave.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl fatto è che proprio ora si è parlato non solo di un cinghiale solitario, ma di una torma di cinghiali, perché Papa Francesco può distruggere e sta in effetti distruggendo con viva protervia e selvaggia violenza la vigna del Signore non solo perché lui siede dove siede, ma perché tutti i Pastori che lo attorniano, tutte le centinaia di cardinali e le migliaia di vescovi sparsi nel mondo e dalle cui file lui stesso proviene sono, nella loro straripante maggioranza, dello stesso suo sangue, dello stesso suo pelo, dello stesso suo cuore, e oltre a ciò sono tutti indistintamente proni fino al midollo alle direttrici e alle idee-guida poste dal modernistico e novatore concilio Vaticano II, compresi quei cardinali e vescovi “bi-liturgici” che a parole paiono difendere gli ultimi baluardi del dogma e del suo Rito, ma che in realtà obbediscono solo a quel ben ricercato e ambiguo paradigma di “continuità dottrinale” esposto da Joseph Ratzinger quand’era Papa nel fin troppo celebre Discorso alla Curia Romana del 22-12-2005 e il cui escamotage non è altro che la “scoperta” del vecchio e trito refrain conciliare del « rinnovamento nella continuità ».

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPerò si faccia attenzione: a parte il fatto davvero bislacco per cui a dare le regole del gioco qui è il disobbediente e non l’obbediente, il modernista cioè e non il fedele, e con “modernista” ci si sta riferendo proprio a quel cattivo se pur esimio autore di un testo fortemente eterodosso e da lui mai sconfessato, Introduzione al cristianesimo, Joseph Ratzinger, a parte ciò, dicevo, si cita sempre questo famoso discorso, osannandolo, perché nella sua semplicità parrebbe risolvere tutti i problemi, ma non si citano mai quelle altre righe che si trovano nella stessa allocuzione, in cui quel Papa ammette un fatto grave, tanto grave da tagliare alla radice tutta la potenza del primo: « [In quel Concilio] sono stati emanati dei testi ambigui per giungere ad una più grande maggioranza, ad un consenso maggiore ».
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl già Papa Benedetto XVI ammette qui l’esistenza di quella che mons. Spadafora avrebbe chiamato una “zeppa” da infilare sotto il portale del Vaticano II così da scardinare l’intero Concilio (e di conseguenza la Chiesa che ne ha seguito gli assunti): l’ambiguità è la dolosa scappatoia, o meglio la machiavellica astuzia, per realizzare il falso ideologico su cui è stato impiantato il Vaticano II e gli anni a seguire; essa è il – diciamolo pure truffaldino escamotage che chi scrive denuncia da decenni, raccomandato dal cardinale Suenens all’accorto orecchio del “Papa buono”, di Giovanni XXIII, che lo mise subito in atto: non utilizzare mai il grado dogmatico di magistero, ma sempre e solo il grado detto pastorale, così da non essere costretti in un insegnamento infallibile (sia straordinario e definitorio che ordinario e definitivo), che natura sua deve essere perfettamente vero e sicuro oltre che perfettamente indefettibile.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaUtilizzando invece solo il grado pastorale, la Chiesa, e qui si intende la Chiesa modernista e antidogmatica salita sul Trono più alto appunto con Papa Roncalli, si può permettere: primo, di esprimersi nella doppiezza che si è detta; secondo, di non dire poi tutta la verità, ma solo quella che interessa mettere in luce, tralasciando precisazioni e specifiche anche decisive; terzo, di affermare infine, come già accennato e in altre sedi ben documentato, veri e propri errori dottrinali in fide et moribus, vedi i lavori sul Concilio di Romano Amerio, di Roberto de Mattei, di mons. Brunero Gherardini e di mons. Francesco Spadafora, per citare i più insigni.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaBenedetto XVI dunque si rende conto, sa, e non è l’unica volta che raddoppia la sua posizione enunciando in una prima indicazione quel che annulla poi nella seconda, come si vedrà a proposito della liturgia.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa nostro Signore proibisce l’ambiguità: « Il vostro parlare sia sì sì no no. Tutto il resto viene dal Maligno » (Mt 5,37), e dal Maligno, disobbedendo all’ordine divino, in quel « tutto il resto » si deve intendere che viene anche il voler « giungere ad una più larga maggioranza », perché la verità non cerca la maggioranza, mai, v. la scelta tra Gesù e Barabba, e, non bastasse, la maledizione paolina, cioè divina: « Se anche noi stessi, o un Angelo del Cielo, venisse ad annunciarvi un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato noi, sia anatema » (Gal 1,8).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDunque per la Chiesa vale il principio per il quale la Parola divina è sempre e in ogni caso da più di qualsiasi parlante umano che la proferisce, fosse anche l’esito della ricerca di una maggioranza cui comunque la verità non può piegarsi nell’ambiguità o altro, e infatti quella indicata da Papa Ratzinger è una pista falsa, perché la verità la disse bene padre E. Schillebeekx op., v. il mio Il domani del dogma (Aurea Domus, Milano 2013, p. 140): « Nous l’exprimons d’une façon diplomatique, mais après le Concile nous tirerons les conclusions implicites »: le conclusioni implicite, una volta approvato dal Concilio l’aspetto cattolico del testo, saranno quelle che ne emergeranno leggendolo con gli occhiali modernisti.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa oltre all’ambiguità, come si è detto, i testi conciliari sono pieni di errori dottrinali gravi, tutti voluti, tutti ben calibrati, tutti ben studiati per i nuovi orizzonti molto ben prefissati dai molto riveriti chierici modernisti della Nouvelle Théologie: sull’ecumenismo, sulla libertà religiosa, sul rapporto con le altre nozioni religiose come formulato da Nostra Ætate, e persino sulla sacra liturgia, tutti spostati in un’ottica modernista e tutti approvati dalla maggioranza plebiscitaria dei Pastori, nessuno dei quali, salvo quei due che ora si vedranno, si rifiutò, o tuttora si rifiuta di sottoscriverli, recedendo da decisioni precedenti.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaTutti indistintamente i cardinali, i vescovi e i superiori della Chiesa sono decisamente convinti della bontà intrinseca degli insegnamenti dottrinali scaturiti dal Vaticano II e tutti hanno altrettanto erroneamente approvato e sottoscritto la bontà del conseguente Novus Ordo Missæ.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaGli unici vescovi che, in cinquant’anni e in tutta la compagine ecclesiastica si sono rifiutati di concordare sia sull’uno che sull’altro per la loro intrinseca, gravissima e tutta modernistica ereticità, anche se esposta a un livello di magistero che ne permette truffaldinamente la sopravvivenza invece di impedirglielo, furono a loro tempo i vescovi Marcel Lefebvre e Antonio de Castro Mayer e poi a seguire, a oggi, tutti i vescovi da loro consacrati.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE questo è il punto. Qui ci stiamo cominciando ad avvicinare al cuore del problema posto dall’ereticità di un Papa nella Chiesa d’oggi.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPerché di certo cinque delle sette asserzioni di Papa Francesco segnalate dalla Lettera e qui analizzate sono chiaramente eresie, in senso tecnico, cioè formale, ossia sono chiaramente enunciazioni che contrastano decisamente col dogma cattolico, sono quelle che, come sopra visto, vanno senz’altro definite “dottrine che contraddicono direttamente una verità rivelata e come tale proposta dalla Chiesa ai fedeli”, così come materialmente lo sono alcune nozioni enunciate dal Vaticano II nei modi visti, pur se nessuna di queste, proprio come quelle di Papa Francesco, può essere identificata e catalogata come una “eresia formale”, e ciò per via della mancanza di corrispondenza assoluta alle precise richieste del secondo punto visto, pur corrispondendo a quelle del primo. 
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaContrastando con l’insegnamento cattolico, quelle formulate dal Papa di oggi e quelle formulate dal Concilio di ieri sono comunque veri e propri delitti, colpe, peccati, e gravi anche, di chi li elabora, li enuncia, li propala, li approva, e di certo esse fanno scandalo, rovinano la Chiesa, la distruggono, e questo è ciò che segnalano anche gli elaboratori e i firmatari della Lettera, ma essi lo fanno solo limitatamente al Papa di oggi, senza avvertirne l’origine dal Concilio di ieri.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa esse, e qui torniamo a parlare, oltre che delle sette odierne, delle ben più gravi elaborazioni di ieri, ossia di cinquant’anni fa, suscitano poi anche un’altra conseguenza, che nessuno segnala, che nessuno ha mai segnalato, ma che è invece più grave ancora: esse muovono allo sdegno Dio Padre, e lo muovono allo sdegno sia per essere esse dottrine che nella loro falsificazione feriscono direttamente il Logos suo Figlio, sia e ancor più perché portano a compiere verso di Lui, il Santo, il Sommo, il Terribile su tutti i Re della terra, una liturgia che, pur pienamente legittima e valida, è del tutto inadeguata, non congrua come le è rigorosamente richiesto, alla sua Maestà, come si vedrà fra poco, al terzo punto del riassunto della situazione proposto qui sotto.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE vorrei calcare sul fatto che quello di compiere una liturgia inadeguata verso Dio Padre non è un fatto secondario, accidentale, come il lumino che è stato spostato in una cappella laterale per segnalare la presenza nelle cattedrali dell’Altissimo e Vivente, ma è il centro cardine della religione, è il momento che la fa. E ho detto tutto.

5. UNA “REDENZIONE DOLCE”.
QUESTO È IL MOLTO ERETICO OBIETTIVO DI TUTTI I PAPI
DAL CONCILIO VATICANO II A OGGI. QUESTO, E NON ALTRO.

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Raccogliamo qui in quattro punti quanto esposto al § 4 ora visto:

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica- primo: è da cinquant’anni che i Papi abbracciano con convinzione ed esprimono  anche gravi e inaccettabili eresie, dal Vaticano II a oggi, di cui la più eclatante, oltre a tutte le altre, esposta prima dal non affatto santo ma prossimo all’eresia Papa Paolo VI in Nostra Aetate, poi dal non affatto santo ma prossimo all’eresia Papa Giovanni Paolo II nei convegni di Assisi e in Marocco nel 1995, poi ancora dal non affatto santo ma prossimo all’eresia Papa Benedetto XVI in Vaticano nel 2006, infine oggi dal certo non santo ma più scatenato di tutti Papa Francesco, è che i cattolici adorerebbero lo stesso Dio adorato da ebrei e islamici, nozione decisamente ereticale che, nella moltiplicazione e nella promiscuità dei Numi adorabili, ha portato agli sciagurati convegni di Assisi e che si deve considerare quasi la nozione madre della Settima eresia esposta nella Lettera, dove Papa Francesco asserisce che « Dio non solo permette, ma vuole positivamente il pluralismo e la diversità delle religioni, tanto cristiane quanto non cristiane ».
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCon queste nozioni che pareggiano quello che dovrebbe risultare per tutti uno iato abissale, incolmabile, tra l’unicum cristiano e la molteplicità delle nozioni religiose in giro per il mondo – e ripeto: nozioni, nient’altro che nozioni, cioè solo finzioni, invenzioni, che di reale non hanno nulla, e non possono quindi chiamarsi religioni –, la “Redenzione dolce” smussa e appiana la differenza tra verità del reale e falsità ideologica, primo gradino necessario al continuum teilhardesco elaborato ancora nel 1968 dall’ereticaleggiante prof. Ratzinger nel suo egualmente ed estremamente ereticaleggiante Introduzione al cristianesimo, v., di chi scrive, Al cuore di Ratzinger. Al cuore del mondo, Aurea Domus, Milano 2017;    

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica- secondo: va ricordato che il pur ereticante e scandaloso Papa Francesco è stato ben eletto da qualcuno, ossia da una forte maggioranza di cardinali riuniti in conclave nel 2013, ed è tuttora in formidabile compagnia di personalità ereticali come lui, e questo va detto per chiarirsi bene che la situazione drammatica odierna della Chiesa non ricade unicamente sulle spalle di un solo Pastore, se pur il sommo, ma, fatti salvi i due vescovi di cui sopra, della totalità della Chiesa stessa, che a questo è arrivata perché è da cinquant’anni che sta navigando volutamente, appositamente, studiatamente, con machiavellico e tortuoso disegno, ovvero con un falso ideologico e una spudorata contraffazione del diritto divino, in acque putride ben sapendo che sono putride, come chi scrive denuncia da almeno un decennio in ogni suo libro e scritto anche se nessun Pastore ha mai raccolto pubblicamente la cosa, condividendo o confutando la sua denuncia, pur chiarissima, neanche i Pastori considerati ancor oggi più osservanti, quali i cardinali BrandmüllerBurke, Müller, Sarah, i defunti Caffarra e Meisner, il vescovo Schneider, lo stesso cardinale Ratzinger, che a furor di popolo si pretende di mettere tra i Pastori più osservanti, ma che chi scrive dimostra essere invece fin dal 1968 il più decisivo e profondo teorico della nuova dottrina della Redenzione, la “Redenzione dolce”, dunque il più illustre e tenace modernista vivente.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaAnche quando poi Papa Ratzinger pubblicò la Spe salvi, che con i suoi paragrafi 45-6-7, come rilevo nei miei scritti, abolisce Inferno e Purgatorio e tramuta il Paradiso in un luogo senza corpi, nessuno ha mai detto niente, pur sapendo che un’eresia, se formulata in una Lettera Enciclica papale, è certamente più manifesta, istituzionale e formale di tutte quelle di cui viene accusato ora Papa Francesco, queste essendo espresse tutte e sempre comunque in forma privata (anche l’Amoris Laetitia è una semplice Esortazione apostolica, sicché non ha veste magisteriale). 
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaResta che anche Spe salvi non è in se stessa una manifestazione di eresia papale formale, e sono il primo a dirlo, giacché, pur se i concetti espressi sono reiterati (sono gli stessi enunciati nel già citato libro scritto dal prof. Ratzinger nel 1968, Introduzione al cristianesimo) e naturalmente sono pubblici e universali, gli errori ivi espressi non sono rivestiti però dalla pienezza ultima, o entelechia, propria di un’enunciazione papale, per un Papa riscontrabile solo in una locutio ex cathedra. Delle quattro note, anche qui manca la quarta, quindi niente da fare. 
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPerò questo vale per far rilevare a tutti quanto la situazione di ereticità della Chiesa odierna, tutta “vaticansecondista”, vada riconosciuta in una vastità che va ben oltre la singolarità di una persona e di un momento: è l’ereticità di pressoché tutta la Chiesa, sviluppatasi continuativamente nei suoi ultimi cinquant’anni.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica–  Terzo: per non parlare delle ancor più gravi “eresie liturgiche”, ossia delle ereticali nozioni simil-protestanti su cui cinquant’anni fa sono stati appoggiati i nuovi atti liturgici, eresie diffuse in tutto il mondo attraverso il Novus Ordo Missae, e nozioni che a mio avviso gridano vendetta a Dio, ma, anche qui: chi mai ha sollevato il problema opponendovi tutta la più cattolica forza?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNon lo sollevarono nemmeno i pur molto encomiabili cardinali Bacci e Ottaviani, che dovettero riconoscere che malgrado tutto esso delinea un Rito sia liturgicamente valido che giuridicamente legittimo, ma non misero in rilievo che, malgrado ciò, esso presenta almeno due problemi ereticali enormi, entrambi irrisolti: il primo è il mancato inginocchiamento del celebrante appena dopo le parole della Consacrazione e prima dell’ostensione delle sacre Specie all’assemblea, come se la transustanziazione del pane e del vino in Corpo e Sangue di Cristo avvenga solo dopo la loro ostensione all’assemblea e sia dunque l’assemblea, e non le parole sacerdotali, a realizzarla e a conferire al celebrante il motivo di adorare subito, in esse, Dio, il che è per l’appunto eretico; il secondo con la soppressione del “placatus” nell’Hanc igitur.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaRipeto: a mio avviso sono entrambi due gravi errori, ed entrambi irrisolti, ma ritengo in specie gravissima la soppressione del “placatus”, perché essa sottrae alla Messa il suo carattere essenzialmente sacrificale, già annientato da decine di cambiamenti delle rubriche e dalla stolida definizione di Messa che si riscontra nel Breviario: « Gloria a te, Signore, per la mensa del Corpo e del Sangue di Cristo », « Gloria a te, Signore, per la mensa della tua parola », e così di seguito.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa il Concilio di Trento pone il problema su un terzo piano, oltre a quelli visti di validità e legittimità, perché lo pone su quello della sua congruità, o adeguatezza a essere gradito da Colui per il quale è compiuto, Dio Padre santissimo: « Il santo Sinodo – enuncia infatti il dogma – insegna che questo sacrificio è veramente propiziatorio. … Placato infatti da questa offerta, il Signore, concedendo la grazia e il dono della penitenza, perdona i peccati e le colpe, anche le più gravi » (Dottrina e canoni sul sacrificio della Messa, Cap. 2, Denz 1743), con simmetrico anatema: « Se qualcuno dirà che il sacrificio della Messa è solo un sacrificio di lode e di ringraziamento, o una semplice commemorazione del sacrificio offerto sulla croce, o non un sacrificio propiziatorio, … e che non deve essere offerto ... per i peccati, le pene, le soddisfazioni e altre necessità, sia anatema » (Ibidem, Can. 3, Denz 1753).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa, come può rilevare ogni persona di buon senso (e Romano Amerio, essendo tra queste, è così che ne scrive in Iota unum, Epilogo, §§ 30-1), per negare qualcosa non è necessario che si affermi positive la sua negazione, ma basta che di quella tal cosa comunque non se ne parli, che non la si rilevi, che non se ne accenni in alcun modo: che ci si passi sopra come non ci fosse.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSicché, per stare al Novus Ordo e all’anatema che colpisce « chi dirà che il sacrificio della Messa è solo un sacrificio di lode e di ringraziamento… », come visto, per i modernisti è stato sufficiente che non si faccia menzione alcuna della necessità che essa rivesta anche il carattere di « sacrificio propiziatorio … offerto … per i peccati, le pene, le soddisfazioni », così da renderla perfettamente coerente alla nuova natura di “Redenzione dolce” impressa alla dottrina dalla Nouvelle Théologie di Rahner, Ratzinger eccetera: soppresso il “placatus” dell’Hanc igitur, è soppresso il carattere propiziatorio del sacrificio. È così che, come suggerito dal modernista Bonaiuti, si vince Roma senza che Roma se ne accorga.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaO faccia finta di non accorgersene.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuelle sottese da queste scelte liturgiche sono evidenti eresie, se pur materiali, di cui qui si sono segnalati solo due esempi massimi, ma sono eresie (materiali) a cui da cinquant’anni si sono piegati e si piegano tutti i mille e mille vescovi e Pastori della Chiesa con incredibile inettitudine, tranne quei due.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQui, in questa liturgia depurata dal suo carattere drammaticamente e – come lamenta Papa Ratzinger – “crudelmente” sacrificale (!), si concentra e si solidifica la pacificante “Redenzione dolce” affabulata da Giovanni XXIII, vagheggiata dal Concilio, massimamente teorizzata da Benedetto XVI, realizzata infine nelle sue dimensioni più ecumeniche da Giovanni Paolo II e nelle più individuali da Papa Francesco.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica- quarto: c’è da mettere in conto infine, a chiudere definitivamente la porta a ogni speranza di ritorno veloce e senza traumi alla situazione in cui bene o male si trovava la Chiesa prima del Concilio, l’ultima considerazione, relativa all’insegnamento della filosofia, della teologia, e, a discendere, del catechismo a tutti i livelli, da dove ormai da tempo essa ha espulso dai propri piani di studio la sacra scienza metafisica e ogni orizzonte che possa prevedere e anzi proprio imperniarsi su di essa, giacché ormai in ogni ambito di studio essa ha accolto con decisione e da tempo l’impostazione opposta, quella dell’inquadramento storicistico, mosca cocchiera e supremo vanto della Nouvelle Théologie malgrado sia riconosciuta essere in realtà il suo massimo e più evidente contraltare, come si può ben constatare dagli scritti di Karl Rahner sj e più ancora dal già citato Introduzione al cristianesimo di Joseph Ratzinger, libro che, venduto in tutti i seminari del mondo per decenni in milioni di copie, offrì a tutti i chierici, vescovi e cardinali della Chiesa d’oggi la più larga e potente prospettiva per impostare storicisticamente ogni problematica teologica scalzando esplicitamente la metafisica a favore di una lettura teilhardiana, dando come risultato quella che possiamo senz’altro chiamare ben a ragione, come visto, “Redenzione dolce”, che ha il pregio di essere ben più conveniente e ben meno traumatica di quella insegnata dalla Chiesa fino al Vaticano II.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn Introduzione al cristianesimo il suo esimio Autore afferma che « l’ora della metafisica è ormai venuta a scadenza » (p. 59), come se possa morire la scienza, anzi la più alta delle scienze.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa è il piccolo Ratzinger che muore, semmai, cattolicamente parlando, e con lui moralmente muoiono tutti coloro che credono di uccidere la metafisica solo perché è questa la loro molto cattiva e non affatto intelligente volontà, e dunque a venire “a scadenza” è chi crede di dare impossibili scadenze a realtà immortali, non quelle realtà: i modernisti, come ogni altro eretico, non si rendono conto delle enormità che affermano, ma poi sono essi i primi a pagarne le conseguenze: non è la metafisica il carapace, il guscio vuoto in scadenza, ma chi ciò insegna.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa polpa del carapace infatti, dell’esoscheletro in cui si vorrebbe mutare la metafisica, per rimanere in metafora, non è una polpa qualsiasi, ma, se non lo si è ancora capito, è Dio. Dio. 

6. LA “REDENZIONE DOLCE” HA FATTO DELLA CHIESA UN CARAPACE.
UN GUSCIO DI CATTEDRALI E POPOLI SEMPRE PIÙ SVUOTATI DI DIO.
E INCAPACI PERSINO DI REAGIRE ALLE PROVOCAZIONI DEL MONDO.

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In sintesi, chi vede nell’occhio di Papa Francesco una trave, anzi sette, dovrebbe, di fronte alle enormità di travi che si trovano negli occhi dei mille e mille Pastori della Chiesa di oggi, riconoscere piuttosto che quelle sette travi, al confronto, non son che sette moscerini.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE poi, per essere rigorosi fino in fondo: è necessario che estensori e firmatari della Lettera, che ben a ragione si scandalizzano e ancor più ben a ragione denunciano gli errori dottrinali e pratici del Papa, compiendo con ciò un salto di qualità auspicato e atteso da anni, siano pronti a rigettare oggi, se non l’hanno già fatto, la fellonesca impostazione che abbiamo rilevato a proposito del concilio Vaticano II, come chi scrive documenta da decenni nei suoi libri, per non dire di quanto è denunciato dalle profonde, puntuali e cattolicissime analisi di personalità come Amerio, de Mattei, Gherardini, Spadafora, sciagurata impostazione impiantata da Papi che quell’Assise hanno voluto, aperto e concluso e poi da quelli che fino a oggi l’hanno riconosciuta santa, idonea e impeccabile in ogni suo insegnamento quasi fosse dogmatica, dopo averla appositamente snaturata in una forma magisteriale certamente inadeguata, che però ha permesso loro una libertà d’espressione e di linguaggio che la forma dogmatica avrebbe invece di certo loro precluso.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE con ciò non credano, Papa Francesco e i Pastori che lo appoggiano, che quegli stessi cattolici osservanti che ne denunciano le malefatte dottrinali, “litigando tra loro” e scoprendo di essere forse più eretici del Papa che accusano, abbiano loro tolto le castagne dal fuoco.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaAl contrario, proprio la bianca veste che estensori e firmatari della Lettera aperta sono pronti oggi a indossare riconoscendo ogni devianza commessa e convertendosi alla più santa e pura dottrina, essi: gli estensori, i firmatari e poi tutti noi che conduciamo questa santa battaglia per far tornare il Dogma e le leggi di Dio a forma della Chiesa, si fanno portatori forti dell’azione da fare: prendano esempio da loro, Vescovi e Papa, da loro che, al massimo della loro pur miserabile pienezza di espressione, privata per quelli che son semplici fedeli, pastorale per i sacerdoti e i religiosi, rigettano tutte le ereticalità, ambiguità, omissioni eventualmente abbracciate fino a oggi, insegnate dal concilio non dogmatico Vaticano II e presenti nel Novus Ordo Missæ.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNoi fedeli siamo più uniti che mai: tutti stringendoci, cattolici osservanti come professiamo essere, alla dottrina cattolica insegnata dogmaticamente nei secoli dalla Chiesa e alle verità connesse insegnate da tutti quei Papi che con animo semplice, cioè non doppio, ne hanno sviluppato la necessaria estensione negli ambiti più casuistici.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaA questo punto, proprio per la potente svolta data dalla Lettera, tutto il problema del Papa eretico merita di essere impostato più largamente di quanto lì fatto, perché solo a partire dall’orizzonte come quello che ora si sta indicando si potrà giungere presto, chiaramente e correttamente all’unica soluzione atta a far tornare la Chiesa in se stessa, tutta una col dogma, una sola cosa col Logos.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica Ora, se la Chiesa oggi è invece come le sue cattedrali: un carapace, un guscio vuoto, è perché non la riempie lo Spirito di Dio, non la riempiono i suoi fedeli, non la riempiono il dogma e le virtù che ne promanano, e se questo carapace non riesce neanche più a reagire almeno per istinto di sopravvivenza ai fendenti che gli danno da decenni, di continuo e sempre più duramente i suoi nemici, da dentro e da fuori, è perché i suoi Pastori restano ostinatamente stretti tutti a quel Rito che pur tanto sdegno solleva in Dio, malgrado sia stato proprio uno di loro, e torniamo ancora al cardinale Ratzinger, ad aver messo a nudo la nuova liturgia come non avevano fatto neanche i cardinali Bacci e Ottaviani.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica« La riforma liturgica – era giunto infatti a scrivere l’esimio Porporato – nella sua realizzazione concreta, si è allontanata sempre di più da questa origine (la liturgia gregoriana). Il risultato non è stato una rianimazione ma una devastazione. Da una parte si ha una liturgia degenerata in show, nella quale si tenta di rendere la religione interessante con l’aiuto della stupidità, della moda e di massime morali provocanti, con successi momentanei nel gruppo dei fabbricatori liturgici. Ciò che è accaduto dopo il Concilio significa tutt’altra cosa; al posto della liturgia, frutto di uno sviluppo continuo, è stata messa una liturgia fabbricata. Si è usciti dal processo vivente di crescita e di sviluppo per entrare nella fabbricazione. Non si è più voluto il divenire e la maturazione organica di Dio che vive attraverso i secoli e lo si è sostituito a mo’ della produzione tecnica, con una fabbricazione banale del momento » (Joseph Ratzinger, Prefazione a Klaus Gamber, La réforme liturgique en question, ed. Sainte Madeleine, Le Barroux 1992).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQueste non sono parole. Sono sciabolate. Sono eccezionali e ammirevoli fendenti che dove calano non lasciano più niente.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa la domanda è: e allora, quando poi colui che calò quei fendenti, proprio lui, salì sul Trono da cui poteva troncare le detronizzazioni, bloccare le devastazioni, annientare le fabbricazioni banali del momento, sgominare per sempre i frutti della stupidità, delle mode e delle massime morali provocanti, così da arrestare finalmente il sempre più forte e motivato sdegno di Dio Padre verso i malfattori che sempre di meno gli rendevano il culto dovuto, perché mai non lo ha fatto?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPerché mai si è limitato a quell’insensato e fellonesco contorcimento cui peraltro quasi tutti i vescovi e vescovucci del mondo hanno girato infastiditi le terga, che, chiamando Rito Straordinario l’Ordinario e Ordinario lo Straordinario, sovverte la verità e dà al culto unico e santo il nome del devastante e al devastante quello dell’unico e santo?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLe finalità del Rito della Messa sono quattro: propiziatoria, latreutica, eucaristica, impetratoria. Perché mai ha lasciato che all’unico e vero Dio ogni giorno salissero quasi cinquecentomila Messe clamorosamente e peccaminosamente deprivate della prima delle finalità, probabilmente la più imprescindibile, per le quali il Cristo ha compiuto il suo Sacrificio e con quelle Messe ne ha istituito poi il vivo memoriale?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaTemeva forse uno scisma, un sollevamento universale? E allora perché Dio Padre non ha temuto lo scisma universale che poi infatti si è avuto, e che scisma, con processo farsa e crocifissione dell’Agnello, quando, v. Mt 3,17, ha proclamato Gesù Cristo suo Figlio diletto? 
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPerché mai infine egli stesso non ha mai, e dico mai, neanche una volta, celebrato un solenne Pontificale Romanum nella Basilica maggiore di San Pietro, come avrebbe pur dovuto, né lo ha fatto almeno nella Cappella più dimessa e sperduta della Città del Vaticano, di cui è stato per ben otto anni il pur assoluto e sommo Sovrano?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEcco cosa dico quando parlo di carapaci, di gusci vuoti, di spolpati esoscheletri che nemmeno reagiscono più, anestetizzati, quasi morti e sempre più insensibili da anni e decenni allo Spirito, alla Grazia, a Dio.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl fatto è che, come si può vedere anche solo da queste poche righe, è evidente come la reazione ai soprusi cataclismatici realizzati cinquant’anni fa è su tutta la linea decisamente inadeguata, come se la Chiesa fosse sotto morfina, sedata da anestesisti endogeni, interni, e bisogna dire che il lavoro dei redattori della presente Lettera aperta ai Vescovi della Chiesa cattolica, da questo punto di vista, se non altro, segnano un giro di boa, perché riescono a mostrare una grande acribia sia nell’individuazione dei capi d’accusa che nella raccolta dei documenti che comprovano per ciascuno la relativa opposizione del Magistero, così dando la misura dell’alto livello di coscienza dell’origine dottrinale della crisi morale che pervade la Chiesa.

7. L’UNICA COSA DA FARE DAVANTI A UN PAPA “QUASI ERETICO”:
IMPLORARE QUEL PAPA D’ESPRIMERSI AL MASSIMO DI ENTELECHIA
PERMESSA A UN SUO PRONUNCIAMENTO: LA LOCUTIO EX CATHEDRA.
È COSÌ CHE NASCE L’ORDALIA, IL GIUDIZIO DI DIO.

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Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa la via d’uscita a una situazione della Chiesa come questa, che più drammatica non potrebbe essere, la via d’uscita c’è, ed è una sola.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSi chiama Ordalia. Essa nasce proprio dalle quattro condizioni sopra viste che delimitano le definizioni di eresia nella sua manifestazione pubblica: tutti noi fedeli osservanti, unitamente agli estensori e ai firmatari della Lettera, dovremmo farci latori di una pressante richiesta ai Pastori più sicuri della più solida ortodossia, posto che ancora qualcuno ci sia, magari risvegliato dal suo sonno dall’agitazione della stessa Tragedia in cui vive, di pregare pubblicamente e con grandi penitenze il Santo Padre di prendere finalmente una decisone che metta in gioco pienamente e pubblicamente il suo Munus Clavium e si esprima così, finalmente, in una santa, doverosa e ormai decisamente improcrastinabile locutio ex cathedra.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaVediamo bene la cosa. Dobbiamo chiarire i due aspetti sotto cui si pone.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn primo luogo dobbiamo capire in cosa consista l’Ordalia.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn secondo dobbiamo vedere come attuarla nella precisa fattispecie odierna.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSi è già visto che le quattro ‘condizioni d’infallibilità’ escludono che i Papi possano essere autori di un delitto d’eresia formale, pur se alcuni vi si sono accostati pericolosamente.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQueste quattro condizioni danno la dovuta giustificazione filosofica e teologica al dogma dell’infallibilità pontificia, che garantisce la Chiesa che mai, mai un Papa può cadere in flagrante delitto di eresia.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPer questo motivo è chiaro che dunque cadono tutte le varie opzioni relative alla casuistica che vorrebbe far fronte alla realtà di un Papa eretico, perché, non realizzandosi la cosa, il problema non si pone:
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica1), non si pone il problema se sia o se non sia possibile ammonire un Papa;
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica2), né tantomeno se sia o non sia possibile deporlo;
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica3), né ancor meno se si auto-deponga o non si auto-deponga con le sue espressioni;
perché il punto critico che farebbe scattare uno qualsiasi di questi tre atti terribili e quasi apocalittici non è stato e non sarà mai raggiunto.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaAi Pastori della Chiesa non si porrà mai il problema – viceversa molto sentito nella Lettera – di cosa fare davanti a un Papa eretico, neanche come ipotesi di scuola, perché in primo luogo il dogma dell’infallibilità papale esclude in senso assoluto che un Papa possa cadere in un’eresia formale, e la quarta condizione d’infallibilità si pone a strategica barriera di garanzia della cosa sia sul terreno teoretico che sul piano storico-pratico.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEcco perché i Papi degli ultimi cinquant’anni, e ora l’attuale, hanno voluto e vogliono tutt’ora utilizzare sempre e solo il grado “pastorale” di enunciazione magisteriale invece del dogmatico anche allorché sarebbe stato o sarebbe doveroso l’uso di quest’ultimo: perché ciò permetteva, permette e sempre permetterà loro, che non sentono alitare sulle loro spalle il fiato vivo della giustizia divina che gli imporrebbe di legiferare sempre e comunque secondo il dogma anche quando non è impegnato direttamente, di dribblare la quarta e decisiva condizione.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa così comportandosi, tutti questi Papi, dal 1962 a oggi, hanno tentato e tentano Dio, perché facendo passare per dogmatici e dunque per assolutamente veridici, insegnamenti, nozioni e dottrine che, al contrario, possono non esserlo affatto, rigettano su Dio un onere, una responsabilità, una causalità, che Egli non ha affatto e a cui Dio è anzi essenzialmente, intimamente, cioè proprio natura sua contrario.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNon so se qualche Pastore si rende conto dell’efferatezza compiuta verso lo Spirito Santo. Dalle canonizzazioni dei Papi degli ultimi anni, direi di no.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCon il macroscopico e ben articolato sotterfugio di utilizzare il livello pastorale di magistero invece del dogmatico, la Chiesa modernista si sta comportando come Anania e Saffira con san Pietro nel celebre episodio di At 5,1-10: i due, infatti, avevano fatto passare l’offerta che avevano deciso di fare alla Chiesa come se fosse tutto il provento della vendita del loro campo, mentre lo era solo in parte. E così oggi: il grado pastorale non copre tutta la garanzia di veridicità e di certezza di insegnamento coperta dal grado dogmatico, ma solo una parte.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSicché per l’uno e per l’altro falso ideologico vale lo stesso giudizio, quello che Pietro diede ad Anania: « Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio » (At 5,4).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSi rendono conto, i vescovi e tutti i chierici d’oggi, della gravità della cosa? Sono coscienti o non sono coscienti che la menzogna fatta a Dio realizzata sul piano del munus docendi dalla Chiesa modernista del Vaticano II e di oggi è in tutto analoga alla menzogna fatta a Dio sul piano del munus sanctificandi da Anania e Saffira, e che fino a quando ciascuno di essi vescovi e chierici non rigetterà gli insegnamenti distorti del Vaticano II e non riconoscerà l’estrema inadeguatezza del Novus Ordo Missæ sarà correo dello stesso misfatto nei confronti di Dio?  

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaI Papi dribblano la quarta e decisiva condizione, dicevo, e in tal modo credono di sottrarsi al loro dovere morale di avvicinarsi sempre il più possibile, per quanto cioè lo permettano le situazioni e le discipline cui devono appoggiarsi, alla più rigorosa e obbediente esattezza e completezza veritativa anche in tutti quegli insegnamenti che, per intrinseche necessità di aggiornamenti gnoseologici debbono confrontarsi con dati scientifici, storici o altro, quali gli effetti teologici dei fatti dogmatici, le canonizzazioni stabilite in osservanza alle norme canoniche, la legislazione liturgica e disciplinare, l’approvazione di ordini e congregazioni religiose, e, per tali commistioni con verità transeunte, non possono essere direttamente dogmatici, cioè di valore eternale.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuesti Pastori che tentano Dio peccano dunque, con questo atto di subdola, non dichiarata ribellione, come fosse sottotraccia, in peccati di omissione e di falsità, ma, loro e tutti i Pastori che pur osservandoli non li disobbediscono, renderanno certo conto a Dio di questa loro condotta altamente immorale che svuota la Chiesa e i suoi insegnamenti della verità del Logos.

8. ECCO COME DOVREBBE MUOVERSI LA CHIESA
PER COMPIERE L’ORDALIA O GIUDIZIO DI DIO
SULLE SETTE ERESIE PAPALI RILEVATE NELLA LETTERA AI VESCOVI.

PRIMO PASSO: I VESCOVI, SULLE ORME DI SAN PAOLO,
AIUTANO IL PAPA A PRENDERE COSCIENZA
DELLA CATTIVA STRADA CHE STA PERCORRENDO.

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Analizziamo il primo aspetto dell’Ordalia. Si diceva che il riferimento scritturistico cui è bene ispirarci è posto dal confronto tra san Paolo e san Pietro nel celebre episodio di Antiochia riportato dall’Apostolo in Gal 2,13.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCosa fa quel grande? Quel grande, san Paolo appunto, cioè, in quel caso, il sottoposto, rivolgendosi a san Pietro, suo Superiore, fa solo una domanda. E solo una domanda devono cominciare a fare i vescovi al Papa, formulata precisamente sul calco di quella dell’Apostolo: « Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere come i Giudei? » (Gal 2,14).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCome mai il sottoposto san Paolo fa questa domanda al suo Superiore? Gliela fa per riportare il Superiore in sé, alla presenza della propria coscienza, che, se fosse stata ascoltata, gli avrebbe ricordato con esattezza quegli insegnamenti del Signore che invece, per amore del quieto vivere, della placidità, e, diremmo oggi, dell’inclusione, egli aveva voluto “dimenticare”, contagiato dalla stessa malattia da cui si lasceranno ammorbare prima il “Papa buono”, poi il professor Ratzinger, ora Papa Francesco.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCon ciò si dimostra che: 1), lo Spirito aleggia dove vuole, come ricorda Gv 3,8, qui però abbandonando il Superiore e andando ad albergare nell’inferiore; 2), ma anche satana soffia dove gli è permesso dal Signore, v. Gb 1,13; 2,6, facendosi spazio nel Superore che per propria convenienza aveva chiuso il proprio cuore a Dio, anteponendo il timore del prossimo al timore di Dio, cioè peccando di placidità.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDi placidità?! Ma come, si può peccare di placidità? Certo: come ricorda il profeta Ezechiele, che Romano Amerio annota diligentemente nell’Aforisma 427 del suo Zibaldone proprio a proposito di Papa Roncalli, si può peccare di placidità: « Il postulatore della causa di beatificazione di Giovanni XXIII dice che “il principio del Papa era di ‘non dispiacere a nessuno’. Ma questa è la massima di quella gente che è biasimata. Ez 13,18: “Guai a coloro che fanno cuscini per ogni gomito e guanciali per ogni testa”. Il proposito di piacere a tutti implica la persuasione erronea che non ci siano uomini malvagi né parti malvagie in uomini buoni ».
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica E il proposito di piacere implica per terzo, specialmente, di sottomettere il timore di Dio a quello degli uomini, che si blandisce mostrando loro una bonomia che rifugge in tutti i modi dall’offenderli, così da non provocare in essi ritorsioni o vendette, a costo di non mettere in alcun conto le leggi di Dio, con le quali soltanto, viceversa, si dovrebbe voler stare sempre in pace, anche a costo di inimicarsi gli uomini, come rileva san Giovanni d’Avila commentando gli atroci patimenti subiti da san Paolo e da questi esposti in II Cor 4,8-11: « Non solo [l’Apostolo] – nota il mistico spagnolo – non mormora e non si lamenta di Dio, come fanno i deboli; non solo non si contrista come coloro che amano la gloria e i piaceri, … ma benedice Dio proprio quand’è in mezzo alle pene ». Altro che bonomia e placidità.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaChissà che idea si saran mai fatta, i Papi Roncalli, Ratzinger e Bergoglio, e a seguire poi tutti quelli che ne sono avvinti, di Ap 19,11-6:

Io, Giovanni, vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco, e colui che lo cavalcava si chiamava “Fedele e Verace”: egli giudica e combatte con giustizia I suoi occhi sono come una fiamma di fuoco, ha sul suo capo molti diademi; porta scritto un nome che nessuno conosce all'infuori di lui. È avvolto in un mantello intriso di sangue e il suo nome è Verbo di Dio. Gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro. Dalla bocca gli esce una spada affilata per colpire con essa le genti. Egli le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dell'ira furiosa del Dio onnipotente.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica« Dalla bocca gli esce una spada affilata », perché quando il Verbo parla è la giustizia che parla, ed è la giustizia che divide le genti. Una giustizia affilata, che non risparmia nessuno.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDunque san Paolo riporta san Pietro in sé, lo riporta a Gesù Cristo, al Testimone Fedele e Verace che con la lama della verità divide chi è con lui da chi non lo è: nel caso della disputa di Antiochia, di là i circoncisi nella carne, di qua i circoncisi nello Spirito.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaProvvidenzialmente, la domanda fatta però a bruciapelo dall’inferiore al Superiore, che è di animo onesto e ben fedele a quel Gesù cui aveva per tre volte giurato fedeltà invitta, riporta il primo Papa alla realtà, a quella chiarezza cioè il cui soprannaturale splendore non sempre si ha presente quando si sta in mezzo alle realtà pratiche e quotidiane.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaAllo stesso modo, sulle orme di san Paolo, come primo passo obbligato per compiere con Papa Francesco quell’atto di correctio filialis compiuto dall’Apostolo, si potrebbe formulare la cosa così:

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaI. « Se tu, che sei Cattolico, ritieni e insegni che “Una persona giustificata non ha la forza di osservare – con l'aiuto della grazia di Dio – i comandamenti oggettivi della legge divina, come se alcuni dei comandamenti di Dio fossero impossibili ad obbedirsi da parte della persona giustificata; o come se la grazia divina, quando genera  la giustificazione in un individuo, non provocasse invariabilmente e per la sua stessa natura la conversione da tutti i peccati gravi, o non fosse sufficiente per convertirsi da tutti i peccati gravi”, come puoi aspettarti che i Cattolici poi non vivano come i pagani? »;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaII. « Se tu, che sei Cattolico, ritieni e insegni che “Un fedele cristiano può possedere la piena conoscenza di una legge divina e decidere di sua spontanea volontà di trasgredirla in materie gravi, e ciononostante non trovarsi in stato di peccato mortale come conseguenza di tale azione”, come puoi aspettarti che i Cattolici poi non vivano come i pagani? »;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIII. « Se tu, che sei Cattolico, ritieni e insegni che “Una persona che osserva una divina proibizione può peccare contro Dio per via di quello stesso atto di obbedienza”, come puoi aspettarti che i Cattolici poi non vivano come i pagani? »;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIV. « Se tu, che sei Cattolico, ritieni e insegni che “La coscienza può giudicare con verità e giustizia che i rapporti sessuali tra persone che hanno contratto un matrimonio civile – nonostante una delle due sia sposata sacramentalmente con un’altra persona o tutt’e due lo siano – possano talvolta essere moralmente giusti, o richiesti o persino comandati da Dio”, come puoi aspettarti che i Cattolici poi non vivano come i pagani? »;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaV. « Se tu, che sei Cattolico, ritieni e insegni che “È falso che gli unici rapporti sessuali buoni nel loro genere e moralmente leciti siano quelli tra marito e moglie”, come puoi aspettarti che i Cattolici poi non vivano come i pagani? »;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaVI. « Se tu, che sei Cattolico, ritieni e insegni che “I principi morali e le verità morali contenuti nella divina rivelazione e nella legge naturale non includono proibizioni di carattere negativo che proibiscano in modo assoluto certi tipi di atti, in quanto sempre gravemente illegittimi per via del loro oggetto”, come puoi aspettarti che i Cattolici poi non vivano come i pagani? »;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaVII. « Se tu, che sei Cattolico, ritieni e insegni che “Dio non solo permette, ma vuole positivamente il pluralismo e la diversità delle religioni, tanto cristiane quanto non cristiane”, come puoi aspettarti che i Cattolici poi non vivano come i pagani? ».

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaFatto questo passo preliminare, i vescovi potranno anche passare al successivo, che è il cuore dell’Ordalia.

9. SECONDO PASSO: I VESCOVI IMPLORANO IL PAPA DI ENUNCIARE
UNA QUALSIASI O ANCHE TUTTE LE PROPOSIZIONI IN OGGETTO
AL MASSIMO DI ENTELECHIA PERMESSAGLI:
IN UNA INFALLIBILE E INDEFETTIBILE LOCUTIO EX CATHEDRA.

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L’Ordalia, come si sa, è un “giudizio di Dio” su cause che il giudizio degli uomini non riesce a risolvere, e tale è il caso dei Papi “quasi eretici” dei nostri giorni.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCome ottenere questo “giudizio di Dio” nel caso presente? Lo si ottiene implorando l’altissimo Soggetto su cui si incentra il quesito, Papa Francesco benevolmente regnante, di compiere un atto che implichi di sicuro, ossia come dato riconosciuto de fide, l’intervento di Dio: l’infallibilità di una dottrina è dovuta al fatto che quella dottrina non origina dagli uomini, ma da Dio, come si esprime la Cost. dogm. Pastor Æternus promulgata da Papa Pio IX nel Concilio dogmatico Vaticano I (Denz 3074-5):

Il vescovo di Roma, quando parla ex cathedra, cioè quando, adempiendo il suo ufficio di pastore e di dottore di tutti i cristiani, definisce, in virtù della sua suprema autorità Apostolica, che una dottrina in materia di fede o di morale deve essere ammessa da tutta la Chiesa, gode, per quell’assistenza divina che gli è stata promessa nella persona del beato Pietro, di quella infallibilità, di cui il divino Redentore ha voluto fosse dotata la sua Chiesa, quando definisce la dottrina riguardante la fede o la morale. Di conseguenza queste definizioni del vescovo di Roma sono irreformabili per se stesse, e non in virtù del consenso della Chiesa.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSe poi qualcuno, Dio non voglia, osasse contraddire questa nostra definizione: sia anatema.

 
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDato questo, possiamo capire che alle implorazioni dei sottoposti il Superiore può rispondere solo in due modi, e a loro volta questi due modi possono essere risolti ciascuno secondo due possibilità, cosicché alla fine si apre davanti a noi un ventaglio di quattro (4) possibilità:

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica1), il Papa accoglie benevolmente le preghiere dei sottoposti ed enuncia ex cathedra una o tutte le sue sette affermazioni;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica2), il Papa accoglie benevolmente le preghiere dei sottoposti ed enuncia ex cathedra il rigetto di una o di tutte le sette affermazioni;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica3-4), il Papa non accoglie le implorazioni dei sottoposti, dando luogo a due interpretazioni del suo rifiuto, il quale rifiuto con ogni probabilità non sarà seguito da alcuna giustificazione ufficiale; queste due ipotesi interpretative si vedranno più avanti.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDunque, a partire dalla prima risposta papale, potrebbe succedere che il Papa voglia benevolmente soddisfare la prima e più positiva aspettativa dei vescovi e degli estensori e firmatari della Lettera.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn questo caso il Papa non si fa scrupolo ad accogliere le ferventi preghiere dei vescovi che in tal senso lo implorano, e si appresterà a formulare uno qualsiasi dei suoi insegnamenti, o magari tutti, nella forma più straordinaria, alta e solenne possibile a un Papa, che è la forma della locutio ex cathedra.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn questo caso, immediatamente, universalmente e direttamente la Chiesa si dovrà prostrare con profonda e perfetta obœdientia de fide al sommo e vincolante comando papale, certa della sua più inconfutabile verità, proclamata urbi et orbi nella forma più straordinaria e solenne.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuesta funestissima eventualità, comunque, non avverrà mai: infatti il dogma dell’infallibilità papale preserva il Papa, la Chiesa, il mondo tutto, dalla più remota, rovinosa e studiata possibilità che un benché minimo errore possa mai infiltrarsi anche solo per sbaglio – e figuriamoci se con la più ferma e cattiva volontà – nella santa Cittadella del Dogma, nel centrale e soprannaturale Maschio della già molto fortificata e comunque nei secoli inespugnabile cittadella della Verità.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaC’è poi una seconda possibilità: il Papa, presa coscienza della realtà delle cose suggeritagli dalle sette terribili domande dei vescovi che abbiamo visto appena sopra, si appresta persino a dogmatizzare il contrario di ciascuna o di tutte le affermazioni denunciate, il che sarebbe di sicuro la cosa più nobile e santa che un Papa possa oggi fare.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQui sarebbe però facile dire che questa si pone solo come ipotesi di scuola, come si dice, se non che, alla luce di At 12,6-10, suggerirei di ritenere la cosa non così impossibile: se il primo Pietro fu, precisamente per le preghiere di tutta la Chiesa, liberato in quel modo così portentoso descritto, e dalle catene e dalle guardie che pur tanto rigorosamente lo imprigionavano, cosa potrà mai impedire l’Angelo di Dio dal sciogliere un altro buon santo Pietro da altri ferri, demòni, ideologie e false convenienze, per la viva e universale preghiera piena di fede che si eleva da tutta la Chiesa per impetrare tanta miracolosa grazia?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDunque si tenga realisticamente in considerazione l’ipotesi e non si tenti Dio: Dio non ha mai deluso chi ha fede in Lui.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa terza ipotesi è che il Papa si rifiuti di esporsi in un pronunciamento ex cathedra: il Papa, pur dopo aver ascoltato e ponderato la formulazione dei suoi sette insegnamenti come propostagli dai vescovi calcando le orme di san Paolo, si rifiuta di compiere il fatidico passo. Si apre allora una forbice di due possibili interpretazioni di tale rifiuto. Eccole.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPrima interpretazione del rifiuto papale di esporsi in una locutio ex cathedra: il Papa reputa che i suoi insegnamenti non meritino la garanzia di certezza massima implorata, lasciando ogni Pastore libero di intraprendere la via ritenuta in coscienza più giusta e veridica, ma ciò spingerebbe sicuramente la Chiesa a spaccarsi in uno scisma che la dividerebbe irrimediabilmente, perché è impossibile che la schiera di vescovi – e di tutti i chierici e fedeli che li seguono – sia disposta a scendere a patti su un terreno decisivo per la fede come lo è uno qualsiasi dei sette insegnamenti segnalati, a fronte dei quali la Chiesa, come rilevato al nostro § 2, tranne che per il Quinto e Sesto, si è già espressa autorevolmente, senza tentennamenti, e specialmente in forma infallibile.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCon un’aggravante: che il Papa, almeno stando alle posizioni assunte anche all’epoca in cui ricoprì la carica di arcivescovo di Buenos Aires, si troverebbe a capo della schiera modernista, e non della schiera cattolica, il che complicherebbe terribilmente la cosa, stante che il livello magisteriale che permane è ancora quello di ‘magistero pastorale’, nel quale livello l’entelechia di deliberazione permessagli non è raggiunta.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl Papa stesso non può non rendersi conto di ciò e non può certo permettersi di trovarsi dalla parte sbagliata, che la prospettiva di uno scisma porrebbe in tutta evidenza.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCome ai tempi della crisi ariana, o del grande scisma d’Occidente, è necessario qui per tutti estremizzare, è necessario essere decisi a polarizzare le posizioni in modo che la verità evangelica abbia con chiarezza i suoi sostenitori e siano manifesti all’opposto i sostenitori dell’errore: solo davanti al pericolo, al massimo pericolo, “chi deve”, pur essendo forse bruciato da passioni contrarie, pur di scongiurare l’indubbia sciagura di un possibile scisma dove lui, ripeto, si troverebbe però dalla parte sbagliata (e oltre tutto ne sarebbe considerato dalla Storia poi, se non l’autore, l’incapace suo suscitatore o in qualche modo e misura il suo responsabile) finalmente si esporrà oltre l’umano.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMetterà mano cioè al sacro carisma del pronunciamento ex cathedra, che però lo porterà fatalmente alla soluzione n. 2, con suo forzato ravvedimento e con vittoria definitiva del dogma.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaD’altronde, nell’ambito di questa prima interpretazione, per la quale il Papa, almeno in via ipotetica, si schiererebbe dalla parte sbagliata, ossia manterrebbe le sue attuali posizioni ereticali, è verosimilmente opzione che non si può affatto escludere a priori: è la più probabile.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaConservando però il grado del suo magistero a livello “pastorale”, la Chiesa non ne subirebbe che gli effetti già subiti sinora dalla linea vaticansecondista, se pur aggravati dall’evidenza dell’errore data dalla consumazione dello scisma: uno scisma ci sarebbe, il Papa sarebbe dalla parte sbagliata, e tutti vedrebbero che la situazione di stallo che si avrebbe per la prima volta nella Chiesa non può durare a lungo, come non durò a lungo, ma qualche anno sì, la situazione di tre Papi – di un Papa vero e di due antipapi – ai tempi del Concilio di Costanza.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaOra come allora, la Chiesa non è preparata. Ma ora come allora essa ha gli strumenti per far vincere la verità. È possibile infatti che nella Chiesa si possa consumare uno scisma causato da una divergenza dottrinale anche di tipo pratico come fu quella dei tre Papi, senza che ciò non porti anche all’anatema dell’eresia e di chi la sostiene, come avvenne infatti anche ai tempi di Costanza?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaÈ proprio su ciò che possiamo riporre tutte le nostre speranze per giungere a un pronunciamento dogmatico, giacché un anatema può essere proferito unicamente in regime dogmatico, sicché il Papa, per anatemizzare i chierici che si opponessero alla sua linea modernista, e con loro la loro dottrina così da imporre la propria, sarebbe finalmente costretto a utilizzare proprio quel grado di magistero da cui starebbe volentieri lontano e che, con l’inevitabile plurale maiestatis pontificale e la messa in atto delle quattro condizioni con cui si attua il carisma petrino, la locutio ex cathedra, lo porrebbe in difficoltà nel sostenere gli insegnamenti che lo hanno portato fin là.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSicché ben venga il pericolo di uno scisma. Ho detto pericolo, non scisma: la santa Vergine lo stornerà, e il miracolo di Costanza – dovuto all’umiltà del grande Gregorio XII – si ripeterà per suo mezzo con la rinnovata umiltà, ancora una volta, Deo gratias, del Trono più alto.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSeconda interpretazione del rifiuto papale di esporsi in una locutio ex cathedra: il Papa rifiuta di pronunciarsi in magistero dogmatico, ovvero di esporre in una solenne e straordinaria locutio ex cathedra le dottrine problematiche, perché non se la sente, perché cioè non è poi così sicuro della teologia proposta, ossia, per dirla con parole chiare, perché ha il ben comprensibile timore che la gloria dello Spirito Santo, che egli sa bene che sarebbe direttamente chiamato in causa unicamente e soltanto da tale forma straordinaria di magistero, potrebbe mostrare chiaramente, in un qualche modo solo da Lui conosciuto e solo a Lui permesso, di non tollerare che un Papa si pronunci impegnandosi solennemente e infallibilmente a favore di qualcosa che potrebbe essere anche per un solo iota censurabile, anche per un solo iota non aderente come sempre dev’essere alla santissima Verità, al sacro e unico Dogma.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuesto perché a Dio è dato di intervenire sulla salute del Soggetto, magari anche utilizzando opzioni “estreme”: la storia della Chiesa è piena di luminosi interventi in questo senso dello Spirito Santo, come viceversa è piena di altri momenti in cui, non essendo stato richiesto dal Sommo Pastore un Suo pur necessario intervento, rimasero tremendamente brucianti i Suoi sdegnati, severi, castiganti silenzi. Quello attuale ne è un icastico esempio, sempre che qualcuno sappia leggere le orme infuocate di Dio nel sempre doppio e triplo ordito della storia.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa, per un motivo o per l’altro, la scelta di mantenere un basso profilo al proprio magistero su una qualsiasi delle sette affermazioni impugnate dalla Lettera, cioè di tenere il grado di insegnamento a livello “pastorale” in relazione all’istruzione da dare sul comportamento che devono seguire alcune importanti categorie di fedeli, i loro confessori e in generale chierici, vescovi, superiori, riguardo alla amministrazione di alcuni sacramenti, stavolta non è percorribile perché la pressione del dogma è massima: la Chiesa è a una svolta, e la svolta ci sarà.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaParlo di pressione del dogma sulla Chiesa, e in specie sul Papa suo sommo Conduttore e unico Pastore in grado di enunciare infallibilmente e indefettibilmente, intendendo la pressione dei vescovi sul Papa, i quali a loro volta sono mossi perché pressati dagli estensori e dai firmatari della nuova Lettera aperta ai vescovi della Chiesa cattolica che ha raccolto e fatta propria la presente proposta.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica
Anche in questo caso, comunque, un Papa modernista sarebbe in angolo, è solo questione di tempo: i vescovi, se sono coscienti che a questo punto il Papa non può esimersi prima o poi di chiudere la partita, e che ciò egli può fare solo col pronunciamento a lui fatale, perché ogni altro mezzo meno impegnativo si rivelerebbe per lui solo una più o meno peronista e più o meno dolosa gherminella denunciabile in ogni momento, i vescovi, dico, hanno già vinto, perché non debbono far altro che insistere e ancora insistere nella preghiera al Sommo Pastore di cedere, e pronunciarsi una volta per tutte nell’unica forma possibile capace di fugare ogni minimo dubbio per i secoli dei secoli.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaRipeto: la forza dell’Ordalia sta nella sua intransigenza, nella sua assolutezza. E nella sua fermezza: l’importante, in un’Ordalia, è non cedere. Mai, per nessun motivo.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuesta è l’Ordalia: un “giudizio di Dio” da cui non si scappa, e da cui il Papa, un Papa “quasi eretico”, modernista e traditore, non ha linee di fuga plausibili e realistiche per far passare una che sia una delle sue molte e molto erronee, distruttrici e scandalose convinzioni.

10. CONCLUSIONE: SI FACCIA AL PIÙ PRESTO L’ORDALIA.
CON LA SANTA ORDALIA LA CHIESA NON PUÒ CHE VINCERE.

SEMPRECHÈ CI SIANO DEI VESCOVI CATTOLICI,
NON VATICANSECONDISTI, A CONTRASTARE
L’ULTIMO PAPA VATICANSECONDISTA DELLA STORIA.

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L’Ordalia porta a un solo risultato, perché delle quattro e solo quattro opzioni che offre abbiamo visto che la prima, quella che Papa Francesco tanto sognerebbe, è proprio quella semplicemente impossibile, dunque è azzerata; la seconda, che sognerebbero invece tutti i cristiani, è l’unica auspicabile ma è quella che, a meno di un santo miracolo, non avverrà mai, quindi la teniamo presente, anche perché è la più in linea con il carattere soprannaturale della Chiesa; la terza e la quarta sono le più probabili, una per l’altra, dipende da quanto Papa Francesco senta la pressione dei vescovi su di sé, ma entrambe portano comunque, se pur in tempi non immediati e con mille tergiversazioni, furbizie e peronismi vari, al pronunciamento fatidico, tutto dipende dai vescovi, dalla loro perseveranza, dalla loro purezza.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE questo è il problema: i vescovi.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica
Abbiamo visto che su più o meno cinquemila vescovi sparsi sulla terra, solo due di loro, e dico due, trenta-quarant’anni fa hanno preso le dovute distanze dal Vaticano II e dal Novus Ordo Missæ. Eppure si è visto che due vescovi bastarono a sollevare il problema. Dunque ancora una volta non è il numero che conta. Il problema è che ci siano.
Dunque forza vescovi: tocca a voi.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNon è Papa Francesco il problema. Siete voi.

E. M. R.   

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