Il volume fornisce i criteri teologici che possono rimediare al disorienta-mento provocato dalla discussione sui temi all’ordine del giorno nel Sinodo sulla famiglia, convocato da papa Fran-cesco con l’intenzione di consultare l’episcopato mondiale sul modo mi-gliore di applicare la dottrina della Chiesa alla situazione attuale delle fa-miglie cattoliche di tutto il mondo. Egli stesso aveva già indicato nell’esorta-zione apostolica Evangelii gaudium le principali linee pastorali da seguire, e questo documento non distingue la pa-storale dall’evangelizzazione e dalla catechesi, ossia dalla fedele comunica-zione della verità rivelata, dove la dot-trina dogmatica non può essere sepa-rata da quella morale.
Ciò nonostante, non pochi episcopati nazionali hanno elaborato dei documenti in vista del Sinodo auspicando che si arrivi a legitti-mare una prassi che nei loro rispettivi Paesi è già largamente adot-tata e che comporta la negazione dei più fondamentali principi dot-trinali sulla morale sessuale, sul sacramento del Matrimonio e sul-l’Eucaristia. Questa discussione pubblica sta provocando inevitabil-mente un grave disorientamento tra i fedeli cattolici, che avvertono la pressione mediatica che viene esercitata sul Santo Padre perché giunga a decretare una nuova prassi pastorale della Chiesa in rela-zione alla morale sessuale e alla disciplina dei sacramenti (in parti-colare, l’Eucaristia, l’Ordine sacro e il Matrimonio).
Certamente, a tutti coloro che vogliono seguire fedelmente Cri-sto, fondatore e Capo invisibile della Chiesa, non mancano i neces-sari punti di riferimento per sapere ciò che debbono credere e ciò che debbono fare: questi punti di riferimento sono il Catechismo della Chiesa Cattolica, che è un perfetto compendio del dogma, e il Codice di diritto canonico, che indica quei pochi obblighi cui deve obbedire il cristiano di ogni Paese e di ogni condizione sociale, a qualsiasi grado appartenga della gerarchia ecclesiastica. Se i fedeli sapessero utilizzare opportunamente questi due testi di riferimento, saprebbero individuare in ogni momento ciò che veramente si deve credere e ciò che veramente si deve fare, e non verrebbero disori-entati dal clamore delle discussioni clericali e delle insidie della cul-tura anticattolica. Ma per ridare serenità alla coscienza dei fedeli oc-corre fornire loro anche dei criteri di valutazione utilizzabili nelle presenti circostanze ecclesiali.
È quello che si propone questo libro, che fa parte della collana “Ermeneutica teologica” e che analizza le premesse ideologiche del-la contraddittoria concezione della pastorale come prassi svincola-ta dal dogma. Tale concezione è stata introdotta nella Chiesa del “post-concilio” sulla base di un’interpretazione del tutto arbitraria dello spirito e della lettera del Vaticano II.
È a partire da questa ermeneutica che alcuni teologi hanno co-struito un edificio ideologico basato su di una concezione equivoca dell’azione pastorale della Chiesa, ed è proprio questo edificio ideo-logico che il presente volume intende de-costruire: non con gli ar-gomenti retorici suggeriti da una qualche contro-ideologia, ma con gli argomenti rigorosamente teologici di una corretta ermeneutica del Magistero, quella indicata da Benedetto XVI: « l’ermeneutica della riforma nella continuità dell’unico soggetto-Chiesa ».
Riprendendo la tematica relativa al magistero conciliare è possi-bile criticare nel merito gli argomenti che vengono addotti per giusti-ficare talune proposte di riforma della pastorale della famiglia.
È quanto fa Enrico Maria Radaelli discutendo le diverse tesi che pretendono di estendere indebitamente (o viceversa di restringe-re, fino a quasi ad annullare) i limiti dell’infallibilità del Magistero, e di conseguenza l’impossibilità di cambiamenti della dottrina; ed è quanto fa poi Stefano Carusi analizzando le premesse ideologiche (di stampo indubbiamente luterano) che sorreggono le ambigue ar-gomentazioni a favore di una “prassi della misericordia” introdotte dal cardinale Walter Kasper nella sua relazione preparatoria del Si-nodo.
Quanto al curatore del volume, Antonio Livi, egli, sulla base della sua specifica competenza scientifica – quella della logica aleti-ca, con le sue necessarie applicazioni all’ermeneutica teologica –, e-spone i criteri autenticamente teologici con i quali i fedeli debbono valutare la compatibilità di qualsiasi proposta di riforma della prassi ecclesiastica con la verità del dogma, che la Chiesa fedelmente cu-stodisce (provvedendo anche al suo “sviluppo omogeneo”) e autore-volmente interpreta (anche con le diverse, opportune applicazioni pastorali).
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* Stefano Carusi è il coordinatore della rivista informatica Di-sputationes theologicae.
Antonio Livi, presidente dell’Unione Apostolica “Fides et ra-tio” per la difesa scientifica della verità cattolica, è l’autore del tratta-to su Vera e falsa teologia, che ispira i criteri di discernimento pro-posti in questo volume.
Enrico Maria Radaelli, direttore del dipartimento di Metafisica della bellezza presso l’ISCA (International Science and Common-sense Association), è autore di numerosi saggi teologici che riguar-dano direttamente gli argomenti di questo volume.
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