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DOGMA E PASTORALE > CAPITOLO SECONDO, 1.  

Stefano Carusi, Antonio Livi, Enrico Maria Radaelli *

DOGMA E PASTORALE

L’ERMENEUTICA DEL MAGISTERO
DAL VATICANO II AL SINODO SULLA FAMIGLIA


Capitolo Secondo (di Enrico Maria Radaelli)

CHE COSA PUÒ CAMBIARE
E CHE
COSA NON PUÒ CAMBIARE
NELLA
DOTTRINA D
ELLA CHIESA

1.
LA DIVINA RIVELAZIONE, LE DEFINIZIONI DOGMATICHE
E IL MAGISTERO ORDINARIO

(Qui le prime pagine.)

Casa Editrice Leonardo da Vinci, Roma 2015, pp. 210.

Per richiedere il libro rivolgersi anche qui con una .

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Dogma e Pastorale

La copertina

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Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMi è stato segnalato uno scritto sul web, intitolato: Non solo fallibilisti. Una risposta a Enrico Maria Radaelli: «Nell’ambito degli attuali dibattiti sul-l’infallibilità pontificia, pubblichiamo una confutazione del recente articolo di E. M. Radaelli pubblicato su chiesae-postconcilio.blogspot.com. Questo bre-ve saggio è pubblicato a cura del no-stro redattore Pietro Ferrari».
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaOra, se mi accingo a scrivere questa precisazione al mio pensiero sulle nor-me che regolano il magistero della Chiesa, in risposta a quanto vorrebbe essere una confutazione alla mia opi-nione sul tema, non è tanto per portare le dovute correzioni a quanto sostenuto nella confutazione che mi si fa, ma per acclarare nella più larga misura oggi resasi necessaria la via che la stessa Chiesa offre, nelle sue sagge disposizioni normative, se rettamente interpretate, per disincagliarsi dalle paludi dottrinali de-dogmatiz-zanti in cui alcuni Pastori, a mio avviso, l’hanno spinta da ormai die-ci lustri, via che poi non è altro che la stessa percorsa cinquant’anni fa, ma che ora essa dovrebbe ripercorrere, e al più presto, tutta a ri-troso, cioè “ri-dogmatizzandosi”.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaHo detto “se rettamente interpretate”. Rettamente come? Sempli-ce: secondo la regola suggerita da san Vincenzo di Lérins, recepita dal concilio dogmatico Vaticano I, cost. dogm. Dei Filius:

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica«Nos credimus solum] quod semper, quod ubique, quod ab omnibus creditum est [Noi crediamo solo a] ciò che sempre, in ogni luogo e da tutti è stato creduto]» (Vincenzo di Lérins, Commonitorium, cap. II, 5).

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl proposito di ogni cristiano (e, come si vedrà, dello stesso magi-stero della Chiesa) è di tenere ogni articolazione della fede sempre aderente in tutto al dogma: proprio come una fotocopia è in tutto fe-dele – identica – all’originale. La mia risposta, di studioso di filoso-fia dell’estetica che ha avuto modo di studiare da vicino il secondo Nome (o qualità sostanziale) dell’Unigenito di Dio in san Tommaso: Imago, o Immagine, o Species, o Volto (il primo, come si sa, è Lo-gos, e i rimanenti due sono Lux, Luce, o Splendor, Splendore, e Fi-lius, Figlio), e che da tale altissima scaturigine estetica ha potuto ap-plicare le risultanze germinatene per ricostruire il fondativo legame tra dogma e vita, ecco: la mia risposta, dicevo, vuol essere, per gli studi visti sui rapporti tra forma e contenuto, imago e logos, proprio in tale spirito di totalizzante fedeltà.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaÈ infatti questo l’aspetto del dibattito teologico su cui sono im-perniate, oggi, le sorti della Chiesa: il magistero fallibile e l’infal-libile, i suoi diversi e precisi obblighi, le sue diverse e precise nor-me, e le conseguenze che derivano da eventuali non adeguate a-dempienze da parte sia dei Pastori che dei fedeli, ognuno per la sua parte, di tali diversi e precisi obblighi e norme.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaTutto il resto – le sorti della Chiesa – ne dipende: ne dipende la capacità della Chiesa di essere se stessa, quella di fare missione, quella di avere la necessaria forza di penetrazione dell’amoroso do-gma nel mondo. E quella infine di saper manifestare l’adeguata sua adorazione al Padre, cosa che, come dice Romano Amerio, di tutte, è quella che più conta.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaÈ questo che intendo con “sorti della Chiesa”. È questo che gra-va sulla chiarezza da farsi sulle tenebre di una troppo a lungo insi-stita equivocità di magistero sul tema della fallibilità della sua forma pastorale, a cui forse è tempo di dire: basta.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaL’equivocità è l’opposto dell’identità. L’equivocità non permette alla copia nemmeno di confrontarsi, con l’originale! Figuriamoci poi aderirvi.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl percorso che si farà sarà tessuto tutto sulla trama “estetica” che nasce dal Nome Imago come quella logica dal Nome Logos, rica-vandone esiti altrettanto logici, ma forse, si crede, ancor più eviden-ti. D’altra parte, sarà proprio a causa di tale via “estetica” che potre-mo giungere a capire meglio che cercando qualsiasi altro varco qua-le conflitto ci è di fronte: se, come si vedrà, potremo giungere a par-lare di “Guerra delle Forme”, o “delle due Forme”, lo si dovrà (oltre ovviamente al concetto di ‘forma’ di san Tommaso) solo a Imago, la qualità delle cose logiche dipendenti dal Logos di potersi confronta-re tra loro fin nei minimi particolari.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE come si confrontano? Perché si somigliano (o non si somiglia-no). E come mai si somigliano (o non si somigliano)? Perché anche le parole, “le cose logiche”, i lògoi, hanno un volto, un’immagine appunto, come tutti i segni dell’universo, fossero pure i più astratti.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPer ricapitolare brevemente le cose, io sostengo che, essendo il magistero della Chiesa distinto in due grandi livelli (o gradi, o con-dizioni) di certezza veritativa: l’infallibile e il fallibile (1), esso è co-stituito da due egualmente grandi livelli (gradi, condizioni) di assen-so al magistero egualmente ben distinti tra loro, discontinui, non co-municabili, non riversabili uno nell’altro, cui corrispondono due gra-di di pena egualmente ben distinti: al grado infallibile corrisponde un assenso de fide – quello che si diceva un’“obbedienza cieca e assoluta” –, come la comanda la cost. dogm. Dei Filius, cap. 3, can. 1 (Denzinger 3008; Codex Iuris Canonici, can. 212):

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica«Plenum rivelanti Deo, intellectus et voluntatis obsequium fide præstare tenemur [Quando Dio si rivela, noi siamo tenuti a prestargli con la fede la piena sottomissione della nostra intelligenza e della nostra volontà]».

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaAl grado fallibile, invece, corrisponde

«non quidem fidei assensus, religiosum tamen intellectus et voluntatis obsequium [non proprio un assenso di fede, ma un religioso ossequio dell’intelletto e della volontà]» (Codex Iuris Canonici,  can. 752; v. pure cost. dogm. Lumen Gentium, Denzinger 4149).

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn quanto alla pena, sappiamo che chi non assente a un insegna-mento irriformabile, cioè a un dogma di fede, cade in un delitto di eresia, che è a dire in peccato mortale, ed è punito con la scomunica; non c’è invece un articolo del Catechismo della Chiesa Cattolica che commini una pena precisa a chi non porge il dovuto religioso ossequio di intelletto e volontà a un qualche insegnamento mere au-tentico, ossia non dogmatico, né irriformabile: al n. 2037 è segnalato un generico:

«dovere di osservare le costituzioni e i decreti emanati dalla legittima autorità della Chiesa. Anche se sono disciplinari, tali deliberazioni richiedono la docilità nella carità»,

perché la cosa va analizzata nel largo spettro della casuistica, cioè dei casi di coscienza, a meno che il soggetto abbia in cuore, col ri-fiuto di quel religioso ossequio che si diceva su un sicuro giudizio del magistero, di volersi separare con ciò dalla comunione col Pon-tefice romano e con coloro che sono in comunione con lui, giacché in tal caso la sua ritrosia al dovuto ossequio nascerebbe piuttosto da una volontà scismatica, che – essa sì – è un peccato mortale. Ma questo non è il nostro caso, v. il mio La Chiesa ribaltata, Gondolin, Verona 2014, pp. 293-300, con Prefazione di Antonio Livi, dove professo la mia più intima e invincibile adesione a Papa Bergoglio come Vicario di Cristo e regola prossima della mia fede, intima e invincibile adesione che riposa sulla garantita e certissima continuità di forma e contenuto di tale santissima ‘regola prossima’ con la remota (Sacra Scrittura e Tradizione). E se si dovesse dubitare di tale sua continuità? Risponderò anche a questo, anche se la risposta più esauriente la si troverà solo in Il domani – terribile o radioso? – del dogma e appunto ancora in La Chiesa ribaltata.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl mio confutatore utilizza come argomenti tre strumenti eteroge-nei: il Codex Iuris Canonici, la risposta di un Padre Domenicano (Padre Angelo Bellon) a tal signor Marchesini e due brevi riflessioni di Padre Stefano Manelli, cofondatore della Congregazione dei Frati Francescani dell’Immacolata. Gli articoli del Codex Iuris Canonici sono il 752, il 753, il 1322, il 2033, oltre ai 1322 ss del Codex Iuris Canonici del 1917. Non c’è nulla da eccepire: è tutto giusto, viene ribadito con chiarezza e semplicità che, per quanto riguarda il magi-stero ordinario o “autentico”, «i fedeli sono tenuti ad aderirvi con re-ligioso ossequio dell’animo» (CIC, can. 753). Il Domenicano affer-ma un concetto di magistero omnicomprensivo:

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica«Il magistero in quanto tale, soprattutto perché è garantito, non può contenere errore. E pertanto non è fallibile».

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDopo tale premessa, su cui si inchiavarda, come si vedrà, tutto il dissenso, Padre Bellon articola il suo discorso pianamente, ossia tor-nando a distinguere i due gradi di magistero e i diversi comporta-menti da tenere al riguardo, salvo che alla fine del suo punto 2, in cui cita un documento della Congregazione per la dottrina della fede sulla “Professione di fede e Giuramento di fedeltà” (29-6-1998), il Domenicano in conclusione afferma:

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica«A questo comma [del magistero ordinario autentico] appartengono tutti quegli inse-gnamenti in materia di fede o di morale presentati come veri o almeno come sicuri, anche se non sono stati definiti con giudizio solenne né proposti come definitivi dal magistero ordi-nario e universale. Allora, caro Marchesini, non si tratta di magistero fallibile, ma vero e si-curo».

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl Marchesini però, perplesso, gli chiede:

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica«Ma se anche questo magistero è infallibile che differenza vi è da quello proposto in maniera definitoria o definitiva?».

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaAlla cui domanda Padre Bellon risponde:

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica«Come avrai notato, a proposito del terzo tipo di magistero, non si parla di infallibilità, ma di insegnamento vero e sicuro e che affermare il contrario significa proporre un inse-gnamento erroneo, temerario e pericoloso e che sicuramente non può essere insegnato (tuto doceri non potest)».

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa qui mi pare che il Domenicano non abbia con ciò davvero ri-sposto al quesito del Marchesini (e di tutti noi). Vi risponderò io, dando anche, più avanti, una traduzione più appropriata della cita-zione latina che fa. Ne consegue comunque che, riguardo alle pene, se il fedele rigetta un insegnamento dogmatico, o anche solo ‘defini-tivo’ ma non dogmatico, oppure simpliciter ‘ordinario autentico’, per il Nostro quel fedele cade sempre e comunque nello stesso e me-desimo peccato: che il rifiuto sia di un insegnamento dogmatico o non dogmatico, il delitto sarebbe di eresia, che è decisamente un peccato mortale. A questo punto la conclusione del Confutatore è:

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica«Pertanto […] anche per i domenicani del post-concilio, è “temerario, erroneo e perico-loso” rifiutare un insegnamento del “magistero autentico” anche se “non definitivo o infal-libile”, in quanto essendo comunque ‘vero’ e ‘sicuro’, il rifiutarlo comporta il commettere peccato mortale “indirettamente contro la fede”». Come mai? «Perché “un insegnamento er-roneo non può essere insegnato”».

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa citazione di Padre Manelli, da ultimo, la direi irrilevante: essa si limita a enumerare quelle che vengono chiamate le ‘verità connes-se’ – che poi vedremo – e a fare un breve panegirico della figura del Papa per ricordarci quanto il suo ruolo sia

«come un’altra specie di uomo» e «le sue parole […] non altrimenti che quelle di Gesù Cristo, perché questi è che parla per la sua bocca».

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaI Papi che utilizzavano il plurale maiestatis – come rilevo in La Chiesa ribaltata (pp. 60-8) – mostravano di essere ben consapevoli di ciò, è vero, ma dopo il concilio Vaticano II questo non si può più dire, o perlomeno: non sempre. Bisognerebbe in ogni caso distin-guere per prima cosa tra magistero privato e magistero pubblico, e, in quest’ultimo, tra il fallibile e l’infallibile, che è appunto ciò che si vedrà. Questo è quanto. Non credo d’aver dimenticato niente.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaRitengo che questa posizione non sia in tutto quella insegnata dalla Chiesa, ma che se ne differenzi in più di una sfumatura. Penso che la posizione ortodossa della Chiesa sia esposta meglio, qui, con le argomentazioni che darò ai paragrafi seguenti, pur se dopo il Vaticano II molti chierici e anche alti prelati senz’altro condividono la forma enunciata qui dal Padre Bellon. Più avanti se ne capirà di certo il motivo. Che costituisce, nella sua gravità, la vera causa di tutto il dissenso. Infatti nella Chiesa, pure su questo punto, si stanno fronteggiando molto silenziosamente ma non meno acerbamente due opposte e assolutamente immiscibili correnti dottrinali. Dirò di più: due opposte concezioni di Chiesa.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCon i miei libri – e con le mie Postfazioni ai tre libri di Romano Amerio pubblicati da Lindau: Iota unum, Stat Veritas e Zibaldone – da più di dieci anni mi prefiggo di contrastare ragionevolmente e cattolicamente questa non corretta benché largamente maggioritaria interpretazione teologica, perché ritengo che essa sia portatrice di massimalismo e persino di un certo totalitarismo dottrinale, indebito e piuttosto pericoloso (per la Chiesa tutta, oltre che per i singoli fe-deli), e rimando a Il domani del dogma e a La Chiesa ribaltata chi desideri avere il quadro teoretico più completo della sua confuta-zione e il quadro strategico più largo del suo possibile e auspicabile riassorbimento nella Chiesa, qui riassunti.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPer far questo, vediamo ora in primis cosa significano le princi-pali parole coinvolte nelle nostre argomentazioni.

[Il seguito sul libro.]

 NOTE

 

(1) Impiego qui la logica che richiede di attribuire i due aggettivi ‘in-fallibile’ e ‘fallibile’ ai soggetti che godono del carisma dell’infal-libilità (la Chiesa, il Papa, i vescovi, il Magistero), mentre l’oggetto dell’infallibilità (un documento, un’affermazione, una dottrina) lo di-co ‘irriformabile’, “immutabile” o ‘definitivo’, e il suo contrario ‘ri-formabile’, o anche ‘correggibile’. ‘Infallibile’ e ‘fallibile’ è anche la forma del Magistero, intendendo con essa il grado di applicazione del sopraddetto carisma. Di conseguenza dirò che il Magistero è sempre ‘infallibile’, se con ‘Magistero’ intendo il soggetto che appli-ca in un grado o nell’altro il carisma; ‘irriformabile’ o ‘riformabile’ se con ‘magistero’ mi riferisco invece alla dottrina insegnata con uno o con l’altro grado di infallibilità. (Torna su)

(Pagina protetta dai diritti editoriali.)

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Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica* Stefano Carusi è il coordinatore della rivista informatica Di-sputationes theologicae.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaAntonio Livi, presidente dell’Unione Apostolica “Fides et ra-tio” per la difesa scientifica della verità cattolica, è l’autore del tratta-to su Vera e falsa teologia, che ispira i criteri di discernimento pro-posti in questo volume.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEnrico Maria Radaelli, direttore del dipartimento di Metafisica della bellezza presso l’ISCA (International Science and Common-sense Association), è autore di numerosi saggi teologici che riguar-dano direttamente gli argomenti di questo volume.

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