Enrico Maria Radaelli
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DEUS TRINITAS FIRST.

PENSIERO N. 23

ESPOSIZIONE DELL’UNICA
SOLUZIONE AL PROBLEMA
DELL’ATTUALE FUGA DAL DOGMA
DEL MAGISTERO DELLA CHIESA.

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Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica
Le considerazioni qui proposte prescindono dalla consapevolezza che abbiamo che l’indole e la formazione ideologico-religiosa dell’Autore di Amoris Lætitia, il Papa felicemente regnante, ne favoriranno senz’altro la più decisa elusione.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa qui si vuole dimostrare proprio questo: che per avere una risposta chiara, manifesta e netta da un Papa, fosse pure refrattario al dogma come l’attuale, sui dubbi sollevati dalle pagine di quella Esortazione, il modo c’è, sia pure contro la sua volontà di far chiarezza.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNon percorrere questa via, e al più presto, significherebbe consentire che si erodano le fondamenta della costruzione primigenia su cui si regge la vita, fondamenta costituite appunto dal dogma, dal Logos, dal Katéchon di Cristo, di cui i Papi sono Vicari. E con ‘Vicari’ ho detto tutto.

INDICE.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica1. Obiettivi e metodo della richiesta di chiarimenti teologici inoltrata da quattro cardinali a Papa Francesco su alcune espressioni del cap. VIII di “Amoris Lætitia”.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica2.
Come scongiurare una guerra dottrinale infinita.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica3. Secondo e definitivo obiettivo (e suo metodo) per raggiungere al meglio il “maius Ecclesiæ bonum”.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica4.
Le sole due reazioni possibili di Papa Francesco - come di qualsiasi altro Papa al posto suo - a una richiesta di pronunciamento ‘ex cathedra’.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica5.
Due i gradi di Magistero della Chiesa, due i gradi di garanzia di verità offerti, due i gradi di adesione da dare.


Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica6.
Decisiva, nell’Ordalia, è la domanda dei cardinali, non la risposta del Papa, che comunque non ha scampo.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica7. Le due ragioni che non permettono a nessuno una qualsivoglia correzione della parola di un Papa.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica8. È proprio il grande san Paolo della Lettera ai Galati a sollecitare l’Ordalia. Il suo grido p: « Sia anàtema! ».

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica9.
Mosè, fuoco, angelo e duce del Popolo di Dio ‘ante Christum natum’, chiede a Dio misericordia e pietà. Ma quale misericordia? quale pietà? Di riavere la Legge!

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica10.
Ieri il sacerdote Aronne, oggi « parecchi chierici, anche ai più alti livelli », ma il Vitello d’oro è sempre lo stesso, e così pure l’esito finale: la morte dell’uomo.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica11.
L’oscillazione è sempre tra misericordia umana creduta divina e Legge divina creduta disumana.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica12.
Conclusione. Sempre vittoriosa la Verità: a Roma nel 2017 come a Nicea nel 325.

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1. OBIETTIVI E METODO DELLA RICHIESTA DI CHIARIMENTI
TEOLOGICI INOLTRATA DA QUATTRO CARDINALI A PAPA FRANCESCO
SU ALCUNE ESPRESSIONI DEL CAP. VIII DI “AMORIS LÆTITIA”.
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La copertina

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QUI IL TESTO
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14 novembre 2016. Come si sa, con gesto di questi tempi inusuale e alquanto coraggioso, quattro cardinali di Santa Romana Chiesa hanno voluto rendere pubblica una loro Lettera contenente cinque teologici dubia, “dubbi”, da essi inviata il 19 settembre a Papa Francesco e per conoscenza al Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, cardinale Gerhard Müller, implorando il Santo Padre di un chiarimento che suonasse definitivo su alcuni punti notoriamente controversi della sua Esortazione apostolica Amoris Lætitia.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuesti i cinque dubia dei quattro eminenti porporati:

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica1.    Si chiede se, a seguito di quanto affermato in Amoris Lætitia nn. 300-305, sia divenuto ora possibile concedere l’assoluzione nel sacramento della Penitenza e quindi ammettere alla Santa Eucaristia una persona che, essendo legata da vincolo matrimoniale valido, convive more uxorio con un’altra, senza che siano adempiute le condizioni previste da Familiaris consortio n. 84 e poi ribadite da Reconciliatio et pænitentia n. 34 e da Sacramentum caritatis n. 29. L’espressione “in certi casi” della nota 351 (n. 305) dell’esortazione Amoris Lætitia può essere applicata a divorziati in nuova unione, che continuano a vivere more uxorio?

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica2. Continua ad essere valido, dopo l’esortazione post-sinodale Amoris Lætitia (cfr. n. 304), l’insegnamento dell’enciclica di San Giovanni Paolo II Veritatis splendor n. 79, fondato sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione della Chiesa, circa l’esistenza di norme morali assolute, valide senza eccezioni, che proibiscono atti intrinsecamente cattivi?

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica 3. Dopo Amoris Lætitia n. 301 è ancora possibile affermare che una persona che vive abitualmente in contraddizione con un comandamento della legge di Dio, come ad esempio quello che proibisce l’adulterio (cfr. Mt 19,3-9), si trova in situazione oggettiva di peccato grave abituale (cfr. Pontificio consiglio per i testi legislativi, Dichiarazione del 24 giugno 2000)?

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica4. Dopo le affermazioni di Amoris Lætitia n. 302 sulle “circostanze attenuanti la responsabilità morale”, si deve ritenere ancora valido l’insegnamento dell’enciclica di San Giovanni Paolo II Veritatis splendor n. 81, fondato sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione della Chiesa, secondo cui: “le circostanze o le intenzioni non potranno mai trasformare un atto intrinsecamente disonesto per il suo oggetto in un atto soggettivamente onesto o difendibile come scelta”?

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica5. Dopo Amoris Lætitia n. 303 si deve ritenere ancora valido l’insegnamento dell’enciclica di San Giovanni Paolo II Veritatis splendor n. 56, fondato sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione della Chiesa, che esclude un’interpretazione creativa del ruolo della coscienza e afferma che la coscienza non è mai autorizzata a legittimare eccezioni alle norme morali assolute che proibiscono azioni intrinsecamente cattive per il loro oggetto?


Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaVa ricordato che il corpo dei cardinali ha da sempre la responsabilità esclusiva di assistere il Papa nell’opera di insegnamento della fede e della promozione della sua prassi nella Chiesa universale, e gli atti di cui si parla che li coinvolgono vanno visti e interpretati tutti in questa precisa ottica.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaInoltre va ricordato che la strada del gregge non può essere che quella del Pastore, come rammenta con parole che non lasciano spazi a sotterfugi di alcun tipo Papa Pio XII nella più importante delle sue Encicliche: « Si trovano in un pericoloso errore quelli che ritengono di poter aderire a Cristo, Capo della Chiesa, pur non aderendo devotamente al suo Vicario in terra » (Mystici Corporis, I), e questo è il primo e più forte punto fermo affisso nelle proprie menti in tutti i chierici, specie se poi privilegiati consiglieri del cristico Vicario.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEcco perché la richiesta dei porporati non costituisce in alcun modo un atto di ostilità nei confronti di Papa Francesco, né è uno scontro conservatori-progressisti, ma, pro bono Ecclesiæ, in tutta carità si propone unicamente di chiarire quale debba essere l’uniforme e universale dottrina da seguire riguardo al problema della distribuzione della Santa Eucaristia a persone che, ancora legate da vincolo matrimoniale sacramentalmente valido, vivono more uxorio con terzi.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDunque, tornando a noi: non avendo ricevuto però alcuna risposta da nessuno dei due interlocutori, i quattro Principi della Chiesa hanno ritenuto loro dovere morale far partecipe l’assemblea dei fedeli della loro santa preoccupazione, in obbedienza a Mt 18,16-7, dove Nostro Signore prescrive: « Se il tuo fratello [fosse pure il Papa] non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, affinché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni [qui i quattro cardinali]. Se poi non ascolterà neppure costoro, fallo noto all’assemblea [della Chiesa]».
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEssi si sono decisi a ciò perché il 19 e 20 novembre 2016 era previsto, come poi avvenuto, un concistoro.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaI quattro santi cardinali sono il card. arcivescovo Walter Brandmüller, già Presidente del Pontificio Comitato di Scienze storiche, il card. arcivescovo Raymond Leo Burke, già Presidente del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta, il card. Carlo Caffarra, arcivescovo emerito di Bologna, infine il card. Joachim Meisner, arcivescovo emerito di Colonia.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa loro iniziativa va inserita in un contesto molto effervescente di rigorose, preoccupate e forti prese di posizione nei confronti del cap. VIII di Amoris lætitia, sia di alti prelati quali Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana, che di quarantacinque studiosi, ultimo dei quali anche chi scrive.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaTutto questo pullulare di iniziative, specie quella dei quattro porporati, lo chiamerei “Fase 1”, appartenendo al momento di una prima e necessaria richiesta di chiarimento al Sommo Pastore, che la sua Esortazione apostolica post-sinodale non poteva non suscitare riguardo alle gravi problematiche sollevate da detto capitolo, che « non nega apertamente l’indissolubilità del matrimonio, anzi – come ben scrive il prof. Claudio Pierantoni in La crisi ariana e la controversia attuale su “Amoris lætitia”: un parallelo – l’afferma esplicitamente. Nega però in pratica le conseguenze necessarie che discendono dall’indissolubilità matrimoniale. Ma lo fa attraverso un discorso sinuoso e involuto, con formulazioni che coprono una gamma di posizioni diverse, alcune più estreme, altre più moderate ».
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCome si è accennato, finora Papa Francesco non ha ritenuto indispensabile rispondere alla richiesta dei quattro cardinali, ma se il suo silenzio dovesse persistere, non dando soddisfazione a una richiesta di giustizia e di carità fatta in tutta umiltà, « dovremmo affrontare questa situazione sereno e fermo risponde il cardinale Burke nell’intervista concessa il 15-11-16 a Catholic Action: c’è infatti, nella Tradizione della Chiesa, la possibilità di correggere il Romano Pontefice. È invero sicuramente molto raro. Ma se non vi fosse risposta alle domande sui punti controversi, allora direi che si porrebbe la questione di assumere un atto formale di correzione di un errore grave ».

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica« Un atto formale di correzione di un errore grave », suggerisce il porporato, ben conosciuto e sempre molto apprezzato per la prudenza e il consiglio che sempre connotano ogni sua azione. Però non correzione di un errore grave compiuto da un ecclesiastico di grado inferiore, o al massimo di un pari grado, ma da un superiore, e, anche qui, non da un superiore qualsiasi, ma da un Papa, il che non aiuta, ma complica enormemente la situazione, perché un Papa gode di un munus docendi unico: gode del potere di enunciare infallibilmente, il che significa che fino a che un Papa non avrà liberamente deciso di percuotere gli immensi battenti di bronzo dell’infallibilità, unicamente dietro i quali si trova rinserrato il sacro tesoro della più garantita, indefettibile e irreformabile verità, l’errore di un Papa potrà essere anche oggetto della più formale emendatio, ammesso e non concesso che la dottrina di un Papa possa, se pur eccezionalmente, essere oggetto di correzione, perché il custode dei portali del cielo è lui e solo lui, il Papa, e ogni azione di inferiore che non arrivi a snidare l’ultimo scettro, l’enuntiatio ex cathedra, porterà solo e sempre più confusione, più divisione, più scandalo e specialmente più disgregazione in tutta la Chiesa, e pure nel mondo (mondo che, non lo si dimentichi, altro non aspetta e anzi partecipa attivamente a dar man forte a ogni dottrina impura, amplificandone e deformandone le bugiarde grida).

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSi riferisce forse, il prudentissimo cardinale, alla celebre apostrofe con cui ad Antiochia l’apostolo Paolo affrontò il Capo degli Apostoli, Cefa, Pietro, chiedendogli il motivo per cui questi costringeva « i Gentili a far come i Giudei »? (Gal 2,17).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa quella era una domanda, una rispettosissima domanda, fatta « dal minimo degli Apostoli » (I Cor 15,9) al proprio Principe, in tutto e per tutto come è domanda quella del quartetto cardinalizio cui partecipa Sua Eminenza. E che quella di Paolo sia una semplice domanda mi pare molto conveniente, per i motivi che si vedranno.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSta il fatto che dunque il Nostro non può certo riferirsi all’episodio di Antiochia come a un precedente di quella che egli definisce « correzione formale », la quale invece, volendo essere, appunto, correttiva, non può certo porsi in tono interrogante, ma solo assertivo, categorico, e, come si vedrà, pure conclusivo.

2. COME SCONGIURARE UNA GUERRA DOTTRINALE INFINITA.
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Dunque, che nella persistenza di un pericoloso silenzio da parte di un Papa di cui alcune parole, anche ad alti prelati, e anche nella cerchia dei suoi consiglieri, suonano svianti e fuorvianti, sia necessario « un atto formale di correzione », è indubbio, ma da parte di chi?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQui si impone di studiare bene la cosa perché non sfugga di mano: l’iniziativa dei quattro porporati andrebbe forse, a questo punto, inquadrata in un più ampio prospetto strategico, il cui fine ultimo è certo quello di riportare la grande famiglia della Chiesa – come la chiama il professor Stanislaw Grygiel – nella sua indispensabile pace e unità, perseguibili però, questi soprannaturali beni, solo se si raggiunge la più serena certezza di trovarsi tutti nella più assoluta, ordinata, divina e cattolica verità. Ma l’una e l’altra finalità sono indivisibili. E questo è il punto.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaInfatti, se sono due le finalità, per quanto indissolubilmente legate tra loro, allora, come si può arguire, vanno distinti anche due momenti: un primo, in cui venga esaltata la caritas che unisce il Papa regnante ai fedeli e al corpo docente inferiore, così da suscitare una richiesta, come quella formulata dai quattro cardinali, in cui sia evidente la più fiduciosa humilitas dei sottoposti verso l’Auctoritas spirituale e morale di Colui che è stato eletto da Dio al Trono più alto.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIdentica necessità di promuovere tale primario sentire si trova in un notevole articolo di Grygiel (Verità, non compassione, Il Foglio, 2-12-16), e merita cogliere come il medesimo pensiero – la necessità di una fiduciosa humilitas – sia nato autonomamente, nel Polacco e nel sottoscritto, perché risulti chiaro come la sua necessità sia sentita universalmente.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSpiegato poi, agli occhi di tutta la Chiesa, lo spirito di filiale sottomissione degli inferiori al Pater familias terreno assiso sul Trono di Pietro, diverrà di prima necessità – ecco il secondo momento – la richiesta di chiarezza e di garanzia teologica in ordine al comportamento da tenere riguardo ai sacramenti di Penitenza, Eucarestia e Matrimonio, che tanto rilievo hanno, strettamente, sia in ordine alla vita della Chiesa, sia poi in ordine alla struttura culturale, sociale, artistica e antropologica della società che ne discende, in cui la Cristianità è immersa e alla quale, almeno in parte, essa dà vita.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaChiaro il distinguo? In primo luogo è bene che, davanti a un magistero sconcertante e problematico proposto dal Trono più alto, ogni azione intrapresa dai chierici inferiori, fossero pure cardinali, sia tesa a corroborare la caritas in ordine all’unità e alla pace con il Superiore che in qualche modo, non volendo, li ferisce in alcune problematiche dottrinali.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn secondo poi, chiarito lo spirito di fedeltà e di pace filiale di ogni azione che si voglia avanzare, ad maius Ecclesiæ bonum, si opererà per la conquista ancora di unità e di pace, ma, fatta salva la piattaforma di unità caritativa e di intenti raggiunta e consolidata con Sua Santità, fedeltà e pace da ottenere ora con la Chiesa pregressa, ossia con la dottrina espressa da Sacre Scritture e Tradizione, nonché dal Magistero ordinario sempre tenuto sull’argomento dalla Chiesa.

3. SECINDO E DEFINITIVO OBIETTIVO (E SUO METODO)
PER RAGGIUNGERE AL MEGLIO IL “MAIUS ECCLESIÆ BONUM”.
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A nuovo obiettivo nuovo metodo, ed è su questo nuovo metodo che vorrei esprimere qui un mio suggerimento, al quale peraltro ho già accennato più volte nei miei tre lavori di più recente pubblicazione: La Chiesa ribaltata (Aurea Domus Edizioni. Milano, giugno 2014), Che cosa può cambiare e che cosa non può cambiare nella dottrina della Chiesa (in Dogma e Pastorale, a cura di Antonio Livi (Aurea Domus Edizioni. Milano, dicembre 2023), e Street Theology (Aurea Domus Edizioni. Milano, agosto 2016).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl suggerimento di queste pagine, poi – va ribadito –, prescinde assolutamente dall’ormai ben conosciuto “genius” che alberga in Papa Francesco, “genius” che lo fa ideologicamente allergico a ogni norma, legge, precetto, comandamento, regola, e che lo presenta tutto in pasta invece alla poliedricità teologica, come dice, al « pensiero incompleto», come si espresse nell’intervista a Civiltà Cattolica nel settembre 2013, al meticciato religioso: esso nasce anzi proprio dall’aver dovuto constatare la voluta, ricercata imprendibilità del pensiero bergogliano, che si prefigge – riuscendoci – di buttare all’aria squadre e righelli teologici (sempre figure sue), bisturi e compassi magisteriali, facendo della dottrina un luogo evocativo, “narrativo”, come si dice oggi, niente di più che un luogo di « risonanza del mistero di Dio», come scrive padre Antonio Spadaro s.j., non a caso direttore di Civiltà Cattolica e braccio destro del primo Papa gesuita della storia, in una sua recente Postfazione a un testo di Karl Rahner s.j., gran modernista dei tempi del Concilio Vaticano II, Tu sei il silenzio, Queriniana 2016.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMassimo di garanzia veritativa: questo l’obiettivo che si dovrebbe raggiungere in questa nuova fase della crisi magisteriale molto simil-ariana apertasi con Amoris Lætitia. Per ottenerlo sarebbe utile, se non indispensabile, prima di tutto allargare la schiera dei richiedenti, magari coinvolgendo anche cardinali di opinione opposta, e non solo perché la domanda di massima garanzia acquisterebbe più peso con l’aumentare del peso dei richiedenti, ma anche perché anche la parte che qui si ritiene in errore, o tendente all’errore, avrebbe a ben vedere tutto l’interesse di dimostrare di essere in perfetta continuità con Tradizione e Sacre Scritture.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn secondo, et nunc caput rei nos attingamus, la richiesta dovrebbe tener conto della particolare rilevanza del tema in discussione, che non a caso un eminente studioso ritiene meriti essere messo in analogia persino con la crisi più importante che mai attraversò la Chiesa nell’antichità, parlo della terribile e lunghissima crisi ariana, e dunque, per quanto questa dilaniò il piano stricte dottrinale, mentre l’attuale sta lacerando il teologico-morale, essa è talmente decisiva da intaccare « un pilastro del messaggio cristiano, distrutto il quale il messaggio stesso perde la sua fisionomia fondamentale », come scrive ancora Claudio Pierantoni nel suo La crisi ariana…cit.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCosì stando le cose, l’appello della schiera più numerosa possibile di cardinali a Papa Francesco dovrebbe essere incentrato sulla precisa richiesta all’augusto Regnante di esercitare quel munus docendi a lui solo concesso, al massimo livello di pronunciamento permesso al successore di Pietro, livello di pronunciamento detto “ex cathedra”, individuato e stabilito infallibilmente dal Concilio dogmatico Vaticano I, per il quale la dottrina enunciata è infallibile, indefettibile e irreformabile, essendo esso l’unico livello di magistero capace di garantire con assoluta sicurezza di dire solo la verità, dando così ai Pastori la forza che solo Dio dà, necessaria a combattere e specialmente annientare l’errore, e alle greggi la tranquillità di stare obbedendo – nell’obbedienza a ciò che solo in tal modo è prescritta dalla Chiesa – a Dio stesso.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica« Noi – si legge infatti nella Cost. dogm. Pastor Æternus, Vaticano I, Papa regnante Pio IX (e il “Noi” dell’incipit si riferisce solo a lui), v. Denz 3074-5 – proclamiamo e definiamo dogma rivelato da Dio che il Romano Pontefice, quando parla ex cathedra, cioè quando esercita il suo supremo ufficio di Pastore e Dottore di tutti i cristiani, e in forza del suo supremo potere Apostolico definisce una dottrina circa la fede e i costumi, vincola tutta la Chiesa, per la divina assistenza a lui promessa nella persona del beato Pietro, gode di quella infallibilità con cui il divino Redentore volle fosse corredata la sua Chiesa nel definire la dottrina intorno alla fede e ai costumi […] Se poi qualcuno, Dio non voglia!, osasse contraddire questa nostra definizione: sia anàtema ».
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl pronunciamento ex cathedra, come si arguisce anche da quello compiuto da Papa Pio IX visto ora, richiede che, come da prassi consolidata, siano rispettate alcune norme: primo, il ricorso a verbi come ‘definimus et declaramus’, “definiamo e dichiariamo”, specie al verbo giuridicamente forte stàtuo -is, stàtui, statùtum, statùere: “stabilire”, “fissare”, “decretare”; secondo, l’utilizzo del pontificis plurale maiestatis, che sottende nell’azione predicata il coinvolgimento dei due soggetti che a questo grado di pronunciamento, e solo a questo, realmente la praticano: il Pontefice felicemente regnante e Dio stesso, che quel suo regno proprio in tal modo permette e positivamente vuole; infine, terzo , ma non indispensabile, il relativo anàtema sia della dottrina contraria che di chi la propugna.

4. LE SOLE DUE REAZIONI POSSIBILI DI PAPA FRANCESCO
- COME DI QUALSIASI ALTRO PAPA AL SUO POSTO -
A UNA RICHIESTA DI PRONUNCIAMENTO‘EX CATHEDRA’ .

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Se si seguissero questi due punti (folto numero di cardinali; appello a pronunciarsi ex cathedra), a mio avviso si otterrebbe da Papa Francesco, come da qualsiasi altro Papa, una e una sola delle due possibili seguenti reazioni, e nessun’altra:
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaA) Papa Francesco accoglie benevolmente la richiesta e proclama la dottrina che ritiene doveroso pronunciare per la salvezza delle anime enunciandola formalmente al livello più alto del magistero della Chiesa, ovvero nell’enunciazione ex cathedra, e ciò può fare sia da solo (v. Papa Pio XII per la proclamazione del dogma dell’Assunta), sia in unione eventualmente a un Concilio da lui riunito all’uopo (v. Papa Pio IX per la sopra vista proclamazione dell’infallibilità pontificia), così da dare alle enunciazioni dogmatiche un carattere più condiviso e autorevole (pur se la Pastor Æternus precisa che « queste definizioni del vescovo di Roma sono irreformabili per se stesse, e non in virtù del consenso della Chiesa », cioè che a rendere infallibili le definizioni dogmatiche è necessario e sufficiente il loro pronunciamento dal solo Trono di Pietro, persino fosse egli in contrasto con l’intera Chiesa).

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaB) Papa Francesco rifiuta la richiesta di pronunciarsi ex cathedra come suggerito dai suoi più saggi consiglieri e ciò fa in qualsiasi modo: o lasciando cadere la richiesta nel silenzio, o negandola apertamente, a sua inappellabile decisione.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEd è proprio qui, nella scelta di una qualsiasi di queste due uniche possibili risposte: (A) o (B), quale che sia, che la Chiesa avrà comunque, finalmente, il verdetto tanto atteso.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSì, perché davanti ad (A), ossia alla benevola accettazione di Papa Francesco di esercitare il carisma petrino, il pronunciamento ex cathedra, nel momento stesso che lo venisse a esercitare, tutta la Chiesa vedrebbe in ciò la piena, manifesta e totale condivisione di Dio stesso al pronunciamento papale quale che sia. La qual cosa, in altre parole, significherebbe che, qualunque sia la dottrina definita in tale occasione dal sommo magistero papale, essa sarebbe in perfetta continuità con Sacra Scrittura e Tradizione, sarebbe dottrina genuina, vera e santa, dunque dottrina da seguire e obbedire serenamente con obbedienza de fide, come tutte le dottrine in tal modo formulate dall’altissimo magistero della Chiesa.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaInfatti, se egli accetta di dogmatizzare, Dio stesso, che in questo e solo in questo caso lo assiste apertis verbis, come riconosciuto da Papa Pio IX in Pastor Æternus garantendogli perfetta indefettibilità, non gli permetterà di modificare di un solo iota la sua Legge, v. Mt 5,17-9. Egli, con tale modalità di pronunciamento, non potrà dire in alcun modo il falso, perché Dio, per strade che solo Lui sa, se tale fosse il proposito del suo Vicario, glielo impedirebbe assolutamente.

5. DUE I GRADI DI MAGISTERO DELLA CHIESA,
DUE DUNQUE I GRADI DI GARANZIA DI VERITÀ OFFERTI,
DUE I GRADI DI ADESIONE DA DARE.

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Ma anche davanti alla reazione (B), ossia davanti a un qualsiasi rifiuto di Papa Francesco – come di qualsiasi altro Papa – di esprimersi nella forma dogmatica con un pronunciamento ex cathedra, l’universalità della Chiesa avrebbe la più chiara risposta che attende, perché un Papa – qualsiasi Papa –, in questo caso non si rifiuterebbe solo, come avvenuto con i quattro cardinali, di rispondere a una richiesta di pronunciamento meramente pastorale, ma – e questo vale solo per Papa Francesco – anche di pronunciarsi nelle precise modalità richieste, giacché egli ha già fatto capire, col silenzio riservato ai dubia di quei quattro suoi consiglieri, che non intendeva pronunciarsi ulteriormente sul piano meramente ‘autentico’, o ‘pastorale’, facendo capire che evidentemente il suo magistero, su tale piano, era già completo ed esaustivo.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE questo cambia tutto, perché sarebbe chiaro a chiunque, specie a quella numerosa schiera di cardinali che nella presente ipotesi si suppone abbia avanzato la richiesta che risponde alla “Fase 2” (ecco l’importanza della congruità del loro numero e della loro eterogeneità), che il rifiuto papale non sarebbe più tanto quello di dare un suo personale se pur altissimo e ‘autentico’ chiarimento di Sommo Pastore, ma sarebbe il rifiuto di mettersi in gioco con Dio, di porre il proprio dire sul braciere dove l’oro dottrinale viene purificato sette volte, ripulendolo da ogni minima scoria di parole che, se anche minimamente mancanti, brucerebbero nell’arsione divina prima ancora di toccare la fiamma corrosiva, recise di netto dalla spada a due tagli che esce dalla bocca eterna e acuminata di Cristo, il Logos divino (v. Ap 1,16).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCon la reazione (B) Papa Francesco – come qualsiasi altro Papa che optasse per la stessa scelta – si rifiuterebbe di chiamare Dio a testimone della dottrina insegnata, così ammettendo implicitamente, ma chiaramente, la sua erroneità, la sua impossibilità di essere appoggiata e garantita da Dio.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDetto in altre parole, se il Papa non osasse asserire ex cathedra, ossia nella pienezza massima di pronunciamento, la teologia espressa nel controverso paragrafo VIII di Amoris Lætitia, sul quale vertono i cinque dubia visti sopra, ciò significherebbe che il Papa non vuole impegnarsi nel “Noi” che unisce Dio al proprio dire di legittimo e libero successore del beato Pietro, ma contestualmente significherebbe pure che con tale disimpegno di magistero egli, in quanto Sommo Pastore, non potrebbe più costringere la Chiesa al dovere di seguirlo in tale insegnamento « con un assenso di fede », come sarebbe rigorosamente prescritto obbedire a ogni insegnamento elargito al grado dogmatico, dovendo limitarsi a ricevere « non tanto un assenso di fede, ma un religioso ossequio dell’intelletto e della volontà (non quidem fidei assensus, religiosum tamen intellectus et voluntatis obsequium”) » (CIC, can. 752; v. pure Cost. dogm. Lumen Gentium, Denz 4149), come prescritto assentire alle dottrine mere ‘autentiche’, dette ‘certe e sicure’, di grado pastorale, quindi da assentire con quell’intelligenza e volontà capaci di discernere il bene da eventuali discontinuità con l’insegnamento dogmatico pregresso, e per nulla affatto con obbedienza assoluta, piena e totale, ossia con l’obbedienza de fide dovuta unicamente, e sottolineo unicamente, al magistero dogmatico, natura sua infallibile.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSe poi il fedele, fosse pure un cardinale, capisce che la propria buona volontà e il proprio discernimento intellettuale non riescono a risolvere tutti i dilemmi che quella tale espressione ‘autentica’ di magistero gli pone, egli si rivolgerà a un’autorità che gli sappia sciogliere ogni nodo, cosa che nel nostro caso hanno fatto i quattro santi porporati rivolgendosi filialmente al Papa regnante, qui Papa Francesco.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaI due gradi di adesione richiesti per i due diversi gradi di magistero, infatti, sono profondamente diversi, perché sono profondamente diversi i due gradi di pronunciamento magisteriale ai quali sono strettamente correlati: il grado pastorale, o ‘autentico’, che è defettibile, fallibile, riformabile, non assistito apertis verbis dallo Spirito Santo di Dio, richiede un ‘religioso ossequio dell’intelletto e della volontà’, in quanto appunto magistero ‘autentico’, dunque ‘certo e sicuro’, ma ‘certo e sicuro’ solo moralmente, perché nulla vieta – come avvenuto p. es. a strumenti del Magistero che necessariamente debbono rivestire la forma più ‘certa e sicura’ possibile, pur essendo soggetti con eguale e ineliminabile necessità alle imperfezioni sempre più perfettibili della storia, quali il Codex Iuris Canonici, o al Catechismo, o persino la canonizzazione dei santi, v. il mio studio Che cosa può cambiare e che cosa non può cambiare…, pp. 41-66 –; il grado dogmatico, che è indefettibile, infallibile, irreformabile, assistito apertis verbis dallo Spirito Santo, richiede un assenso de fide, pena l’anàtema segnalato dalla Pastor Æternus.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPer fare qualche esempio: neppure l’Humanæ vitæ e la Familiaris consortio sono garantite dall’infallibilità dottrinale, pur se i loro Autori avevan fatto ufficiosamente sapere che l’obbedienza loro dovuta era de fide, giacché, se così fosse davvero stato, tutte le Conferenze episcopali che le rigettarono – specie la prima, con gran rumore e scandalo nel mondo – sarebbero state riprese e castigate dalla Sede Apostolica latæ sententiæ, come prescrive la Pastor Æternus, ma non lo furono punto: nessuna di esse fu anatemizzata, nessun vescovo, e tutti i numerosi dissenzienti proseguirono e propalarono il loro erratico dissenso senza che la Santa Sede prendesse nei loro confronti le doverose contromisure per far obbedire la santa dottrina e anatemizzare le sue distorsioni e chi le insegnava, fossero state pure intere Conferenze episcopali, come per l’Humanæ vitæ fecero l’Olandese e l’Alemanna.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl cardinale Burke, in un suo intervento sul National Catholic Register dell’11-4-16, tradotto in italiano su La Bussola quotidiana il 12, dunque precedente di molto alla sua richiesta di chiarimento inoltrata al Papa elaborata con i suoi tre eminenti colleghi, è del parere che l’Amoris Lætitia non sia magistero, e che tale non sia neanche per il suo augusto Autore, Papa Francesco, ma che sia solo una riflessione personale post sinodale del Papa sugli esiti da trarre dall’ultima riunione di vescovi da lui voluta sul tema famiglia.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuest’ennesima derubricazione di un documento papale percepito universalmente come ‘atto di magistero’, a ‘non-atto di magistero’, acuisce la confusione generale della Chiesa a livelli mai avuti negli ultimi cinquant’anni, tanto più che sono ancora in primis dei cardinali a trattarlo come ‘atto di magistero’, e pure significativo, paragonandolo a Encicliche quali Familiaris consortio, Reconciliatio et pænitentia, Sacramentum caritatis, cui è equiparato nel rango. Dunque, se non ‘di diritto’, l’ipoteticamente molto personale Esortazione apostolica Amoris Lætitia parrebbe in tutto un ‘magistero di fatto’.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaChe obbedienza dare a un ‘magistero che non lo è ma che insegna e che percuote come se lo fosse’?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNon c’è bisogno di ricordare che a dare le giuste coordinate al fedele è sempre il magistero ordinario e costante della Chiesa, ma, in primo luogo, questo: agevolare l’orientamento dei fedeli è precisamente il compito dei Pastori; tanto più che, in secondo luogo, nell’agitato oceano in cui si trovano Pastori e fedeli oggi, che è come durante una battaglia navale, con rottami, scoppi di bombe, naufraghi aggrappati ad altri naufraghi, a spezzoni di alberi, a rimasugli di legni inceneriti, a scialuppe capovolte, in mezzo ad acque insanguinate, a incendi con fuoco e fiamme dappertutto, vascelli squassati, pioggia battente e burrasca cieca, ecco: in tutta questa sconvolgente bufera, sono proprio i Pastori a soffiare sui venti e a sparare cannonate. A chi appellarsi, quando a molti parrebbe persino che a erigersi a profeta e condottiero delle più rivoluzionarie nuove prassi sia proprio Colui che è assiso sul Trono più alto, che invece sfuggirebbe all’identificazione, negherebbe, forse persino minacciando, tra i veli e i portavoce, severissime punizioni – ritorsioni – ai pochi audaci?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPuò un Papa, che non solo rappresenta le regole e i dogmi, ma anche li produce, e che non solo li produce, ma che è egli stesso regola e dogma a se stesso dal momento che, come si è visto, è proprio in forza di un dogma che la sua Cattedra è indiscussa e universale Autorità su ogni altra quale che sia, dentro e fuori la Chiesa, v. Mt 16,17-9; dunque dicevo: può un Papa creare intorno ai dogmi il vuoto, fare terra bruciata intorno alle regole, mettere gli uni e le altre in tutti i modi in cattiva luce, come fossero cose che non hanno niente a che fare con la carità, cose per « rigidismi legalistici » senza cuore, proprio loro: i dogmi e le regole da cui soltanto e unicamente nascono, sbocciano e fioriscono, spargendosi poi per il mondo come soavi petali, carità e cuore?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaI dogmi e le regole sono le navi squassate, la giustizia e la legalità sono i legni e le vele, il diritto e la legge sono la barra e il timone che tengono la rotta della nave di Pietro sugli oceani in tempesta della storia. Le cose stanno così, e è un dovere riconoscerle. Ma non tutti lo fanno. Da qui i guai.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa tornare alla pace si deve. A divina pace. Et semper cum Petrum et sub Petro. E a divina velocità, anche: cioè di corsa.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa il primo a correre per la pace chi è? chi dev’esser mai? Pietro è: lui il Nauta, lui il Primo timoniere, lui il Primo latore del dogma. Corra dunque Pietro alla pace, ché la Chiesa, nella sua barca, è tutta con lui.

6. DECISIVA, NELL’ORDALIA, È LA DOMANDA DEI CARDINALI,
NON LA RISPOSTA DEL PAPA, CHE COMUNQUE NON HA SCAMPO.

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In cosa consiste, allora, l’Ordalia, o Giudizio di Dio, cui accenno da tempo per essere l’unica strada percorribile dalla Chiesa per risolvere i dilemmi dottrinali e morali che i suoi stessi Pastori le mettono di traverso, vedi la crisi provocata dal presbitero Ario nel 315, sostenuta poi dalla quasi totalità dei vescovi di quel tempo, tra cui personalità quali il beato vescovo Eusebio di Cesarea, al quale peraltro, riconvertitosi all’ortodossia dopo lo sbandamento semiariano, la Chiesa deve opere fondamentali come la Storia ecclesiastica?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaConsiste – come già a Nicea, nel 325, gli eserciti di vescovi inclinati ad arianesimo o semi-arianesimo – nel porre il Papa e la sua dottrina detta e non detta, insegnata e poi negata, suggerita e poi dimenticata, davanti a un bivio decisivo, a un bivio assoluto, e, specialmente, a un bivio del tutto impossibile da aggirare. Nemmeno da un Papa.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE va sottolineato, una volta di più, che in questa particolare Ordalia, anzi: in questa che, per i soggetti coinvolti e per la materia implicata possiamo certamente chiamare “la Madre di tutte le Ordalie”, non è assolutamente importante che al punto in cui ci si trova di “Fase 2”, dopo aver ricevuto già una decisa risposta negativa all’interlocutoria “Fase 1”, nella quale si permane tutti al grado ‘pastorale’, con passaggio di grado da un livello certamente impegnativo ma non decisivo, a uno decisivo al massimo, il Papa accolga il consiglio dei suoi cardinali di pronunciarsi investendo finalmente in pienezza tutta la « sua suprema autorità Apostolica »: no, tutto ciò non è assolutamente importante, non è importante per niente, giacché, come visto, a mettere con le spalle al muro anche il più piccolo iota in discontinuità col dogma è sufficiente la richiesta in sé: qualsiasi sia la risposta, essa suonerà chiara e metterà in tutta evidenza in cosa consista e in cosa non consista la verità.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa chiediamoci piuttosto: se il Papa risponderà negativamente (reazione B), ossia se non accetterà di impegnarsi “mettendoci la faccia”, cosa avverrà dopo?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPoiché la sua “non risposta” equivarrebbe chiaramente a un’ammissione di errore, ossia a confessare di sostenere e perseguire una dottrina irriducibile a Sacre Scritture e Tradizione nonché al Magistero pregresso ordinario, egli sarebbe in scacco, chiuso in angolo senza scampo: se infatti, per ipotesi assurda, egli dovesse optare per la reazione (A) – il pronunciamento ex cathedra –, la sua dottrina, la dottrina cioè suggerita al cap. VIII dell’Amoris Lætitia, messa così al riparo dell’infallibilità, sarebbe salva, tutta la Chiesa la riconoscerebbe e venererebbe come vera con obbedienza de fide, ossia con l’obbedienza dovuta unicamente al dogma, e la svolta tanto sognata dal Papa sarebbe finalmente compiuta.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa l’ipotesi è, appunto, assurda, irrealizzabile, poiché il Signore non permetterebbe mai, né al Pontefice felicemente regnante né a nessun’altro, di modificare dogmaticamente, ossia infallibilmente, ovvero con piena, certa e assoluta garanzia di verità, la sua Legge, anche fosse di un solo iota, ossia, diremmo in italiano, anche solo di una virgola, e posto che gli sbarramenti che Dio può mettere davanti a una sua miserabile creatura per arrivare a un suo fine, quella creatura fosse anche un Papa, possono essere sbarramenti anche molto ma molto ultimativi, perché Egli è padrone della vita e della morte anche di un Papa, percorrere quella strada, se non si è più che certi della sua perfetta dirittura in ogni suo punto, fosse anche quello di una noticina a margine, è per tutti estremamente pericoloso, soprattutto per un Papa.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSe invece dovesse optare per l’opzione (B), la cosa sarebbe di perciò stesso confessare la fallacità della propria posizione, perché risulterebbe evidente che il Papa non osa sfidare Dio con un pronunciamento ex cathedra, e i cardinali potrebbero insistere, sempre con le modalità più rispettose dell’Autorità cui offrono i loro saggi consigli pro maiore Ecclesiæ bono, fino a mettere in evidenza davanti a lui e a tutti la realtà di uno stallo: il Papa è impossibilitato sia a capitolare verso la soluzione (A) – formale e solenne enunciazione ex cathedra della dottrina discussa –, cosa impossibile a una dottrina non perfettamente in continuità con Sacre Scritture e Tradizione, sia a restare in silenzio e comunque arroccarsi in un’enunciazione di magistero di mero grado ‘autentico’, o ‘pastorale’, che però non darebbe soddisfazione – opzione (B) – alle corali aspettative che salirebbero dalla Chiesa e che ne denuncerebbe il palese stridore con tutto il magistero pregresso, in primis Sacre Scritture e Tradizione.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaA questo punto tutti vedrebbero che il Papa si sta mettendo – si è messo – in una posizione insostenibile, la caduta sarebbe irrimediabile, abbandonata la dottrina sostenuta.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaI cardinali dunque, da buoni e santi consiglieri, avranno modo di mostrare al Santo Padre che altro non c’è da fare che ritirare la dottrina erronea, anche fosse stata enunciata in forma del tutto personale, o ipotetica, o in ogni maniera solo accennata, oppure, ancora, soltanto permessa a terzi, o acconsentita nella prassi e nei fatti anche se non mai nella teoretica; dunque ritirarla, come con convinzione accettò di fare, pentito, il suo predecessore Papa Giovanni XXII sul letto di morte, il 3 dicembre 1334, riguardo alla sua molto eretica dottrina per la quale i beati, dopo la loro personale arsione penitenziale in Purgatorio, non avrebbero goduto immediatamente della visione beatifica di Dio, potendovi accedere, a suo dire, solo dopo il Giudizio universale.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaFu appunto ancora un cardinale (nipote del Papa regnante), Bertrando Dal Poggetto, che convinse lo Zio, proprio il giorno prima di trapassare, di ritirare la sua molto eterodossa dottrina e chiudere gli occhi in grazia di Dio e in pace.

7. LE DUE RAGIONI CHE NON PERMETTONO A NESSUNO
UNA QUALSIVOGLIA CORREZIONE DELLA PAROLE DI UN PAPA.

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È forse questo il caso cui si riferirebbe il cardinale Burke, allorquando ricorda la possibilità di un sottoposto di formalizzare la correzione di un errore dottrinale di un Papa?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa in quel caso il cardinale Dal Poggetto non ricorse a un atto formale, ma, al contrario, a un atto quanto mai filiale, assolutamente informale, come d’altronde non poteva che essere, e questo, a mio avviso, per almeno due ragioni.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPrima ragione: il munus dell’Auctoritas papale è tale che l’augusto Pastore che per diritto lo detiene non può incorrere in alcuna censura formale da parte di chicchessia, giacché « Prima Sedes a nemine iudicatur » (Decreto di Graziano, 1140): “La Prima Sede non può essere giudicata da nessuno”, essendo essa superiore a tutti i troni, religiosi o mondani che siano, figuriamoci quelli di suoi consiglieri, anzi: per la superiorità assoluta del suo Munus clavium, lo scettro di Pietro avrebbe il potere di annullare latæ sententiæ ogni e qualsiasi azione formale venisse per ipotesi operata contro di lui.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica(Infatti anche san Paolo, allorché ad Antiochia dovette impegnarsi con l’Auctoritas di Pietro, suo indiscusso Superiore, gli rivolse una domanda, non altro, perché altro non poteva fare, non lo fece, e si guardò bene dal farlo.)

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn altre parole, se quattro, quaranta, o quattrocento che fossero, i cardinali suoi consiglieri osassero comminargli un libello in cui si censurasse formalmente una sua qualche dottrina considerata da costoro erronea, cioè lo si accusasse formalmente di eresia, il Papa in tal modo accusato sarebbe in verità giudicato, ma questo è impossibile, per la sentenza vista, v. ancora il mio Che cosa può cambiare…, pp. 143-9, per la dimostrazione dell’inconsistenza delle teoriche di tutti coloro che, anche validissimi e rispettabilissimi teologi della Chiesa (Bellarmino, Suarez, Paolo IV…), ipotizzarono nei secoli, anche solo come ipotesi di Scuola, la possibilità che un Papa potesse venire in qualsiasi modo giudicato formalmente eretico, ossia autore di una qualsivoglia dottrina eretica: tutto il § 3 di quel mio lavoro dimostra l’impossibilità strutturale, “formale” appunto, che si possa mai avverare tale realtà, che oltretutto forse cozzerebbe pure col dogma, sancito dalla Pastor Æternus, dell’infallibilità pontificia.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSe poi si volesse eccepire, impugnando la norma che vuole che anche la Prima Sede sottostà alla Tradizione, così come l’Autorità terrena, fosse la più alta, sottostà alla Parola divina che l’ha voluta e creata, si vedranno più avanti le riserve che è possibile veder avanzare riguardo all’analoga eccezione sollevata dal cardinale Burke, anticipando qui però che, ammessa l’importante e veritiera osservazione del porporato – anche la Prima Sede sottostà alla Tradizione –, si tratterebbe allora di capire come dar corpo a una Tradizione che si presume offesa dalla Prima Sede, e quindi ci si dovrebbe chiedere: chi, quale Cattedra, quale Trono la impersonerà mai, questa Tradizione offesa, davanti al Trono più alto suo offensore, alla Prima Sede a essa ribelle? Questo il problema.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa la soluzione c’è. Lasciamola lì: vi torneremo fra poco. 

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa intanto: perché mai « un atto formale di correzione di un errore grave » di un Papa cozzerebbe col dogma dell’infallibilità, quando Papa Pio IX limita con precisione l’infallibilità pontificia alla sola enunciazione ex cathedra? E qui veniamo alla seconda ragione per cui l’azione di correzione da parte di un cardinale verso un Papa non può a mio avviso travalicare il limite di un molto filiale e ossequioso consiglio, quale quello dei quattro santi cardinali, o, in alternativa, di una sempre filiale domanda, come san Paolo ad Antiochia e come quella che, sulla sua falsariga, qui si suggerisce.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSeconda ragione
: perché un’azione che volesse essere « un atto formale di correzione », proprio in virtù della sua strutturata formalità – si posizionerebbe stricte lege nell’ambito del Codice di Diritto canonico –, conformerebbe l’oggetto della sua correzione, l’Esortazione apostolica Amoris Lætitia (che si è vista essere considerata dal suo stesso Autore, come pure da alcuni suoi cardinali, mero esercizio personale, dunque neanche magistero ‘autentico’), in atto formale del Papa, ossia dovrebbe leggere e analizzare l’Amoris Lætitia come fosse un magistero pontificio formale pur non essendolo punto, perché essa non è che una ‘esortazione’, come indicato dal suo titulus, ossia un incitamento, un consiglio, un invito, e come tale è solo un magistero ‘pastorale’, se pur non ‘privato’, a mio avviso, perché l’aggettivo qualificativo che segue la definizione di ‘Esortazione’ è ‘apostolica’, che rimanda all’Apostolo Pietro, dunque alla Prima Sede, dunque alla fonte di ogni insegnamento pastorale, dunque alla “pastoralità” per eccellenza. Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl Papa però non vi definisce alcuna dottrina, e, anche se ne suggerisce una parvenza (a suo avviso) a titolo personale, non vi è alcuna formale presa di posizione, da parte sua, tale che risulti pubblicamente e manifestamente che una certa dottrina è dal Papa ‘statuita’, ‘dichiarata’, ‘decretata’ e che insomma egli utilizzi anche una sola delle regole indispensabili a Pietro perché una sua dottrina possa venir ritenuta ufficialmente ‘insegnamento formale’.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaAttribuendole però un carattere che non ha, quello appunto di ‘insegnamento formale’, cioè dogmatico (quando invece essa è solo una mera ‘esortazione’), si picchierebbe proprio contro quel grado di insegnamento protetto dalla Pastor Æternus, e la censura risulterebbe prevaricatrice – ripeto: a mio modesto avviso – di poteri superiori, intoccabili.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuesti sono i due motivi, uno disgiunto dall’altro (per cui, per sconsigliare di prendere la strada di una censura formale dell’operato papale potrebbe valerne anche solo uno), per i quali mi permetterei di avanzare l’ipotesi che anche in futuro il santo operato dei quattro porporati non possa in alcun modo travalicare quello compiuto finora, in cui è espletato il loro compito di consiglieri privilegiati del Papa. Tuttavia…

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaTuttavia tale compito può essere svolto non solo inoltrando tutte le più necessarie richieste di chiarimento di dubia che il magistero papale può sollevare, come avvenuto alla “Fase 1”, ma anche spingendosi a supplicare il Santo Padre di esprimersi, lui sì, per primo, formalmente, che è a dire dogmaticamente, fino a enunciare non più solo apostoliche ‘esortazioni’, ‘indicazioni’, ‘sollecitazioni’, ma vere e proprie dottrine comandate e decretate, tali da dover essere obbedite scrupolosamente e universalmente con obbedienza de fide, e siamo alla “Fase 2”, pena, finalmente, il santo anàtema. 

8. È PROPRIO IL GRANDE SAN PAOLO DELLA LETTERA AI GALATI
A SOLLECITARE L’ORDALIA. IL SUO GRIDO È: « SIA ANÀTEMA! ».

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Ma, come si accennava, il cardinale Burke, nella sopra citata intervista a Edward Pentin pubblicata sul National Catholic Register, giustamente osserva che « l’autorità ecclesiastica esiste solo al servizio della Tradizione », ossia che in caso di conflitto tra Papa e Tradizione, è la Tradizione a imporsi sul Papa, non il Papa sulla Tradizione, come da Sacre Scritture, che col grido di san Paolo ricordano perentoriamente: « Se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! » (Gal 1,8).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaOssia: la stessa autorità di chi ha predicato il Vangelo deve sottostare al Vangelo da essa predicato. Il cielo stesso si prona alla divina Parola. Il che significa che nulla è più eterno e irremovibile del Vangelo. In secondo luogo, poi, significa che davanti a ogni tentativo di cambiamento, persino gli angeli – eventuali latori di un anche minimo cambiamento – debbono essere rimossi come sassi via dalla strada dritta e imperturbabile della verità, giacché la verità e solo la verità è, terza considerazione, la vera e unica salvezza dell’uomo.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDunque « Sia anàtema! », ovvero si prendano le misure più severe, più immediate, più decise e definitive per sgominare, distruggere, annientare appena se ne possa intravvedere il più piccolo accenno ogni traccia di errore, ogni iota si possa infiltrare nel magistero santo e indefettibile della Chiesa. Va rimarcato che fino a cinquant’anni fa tutto il magistero era caratterizzato con grande nitore da questa acuta e sempre vivissima attenzione in tutti i Pastori che, specie i più vicini alla Santa Sede, ne hanno fatto la storia.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE qui si torna al quesito sollevato poche righe sopra: qual è infatti nella Chiesa l’autorità che può folgorare l’anàtema?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaÈ proprio per la sola risposta che trema sul labbro di tutti che sono state stese qui tutte le considerazioni fatte: perché l’unica autorità capace della folgore del Munus anatemizzante è il Trono di Pietro, e nessun’altra, per cui i cardinali, rivestiti del sacro dovere di consigliare con ogni prudenza e intelligenza il Sommo Pontefice, non hanno altra strada che quella percorsa settecento anni fa da un loro saggio ed eminentissimo confratello, potendo fare oggi però anche qualcosa di più che riuscire a far recedere da errate opinioni l’augusto Soggetto delle loro sante preoccupazioni, giacché attualmente, almeno allo stato delle cose, il Papa gode ottima salute, così da poter anche suggerirgli di porre fine alla ormai annosa, stolta e fin troppo pericolosa diatriba, appunto fulminando egli stesso l’anàtema a chiunque osi predicare, sul tema, « un vangelo diverso da quello predicato », come subito dopo la morte di Papa Giovanni XXII si impegnò a fare il Pontefice succedutogli, l’assennato cardinale Jacques Fournier, salito al Sacro Soglio col nome di Benedetto XII, formalizzando dogmaticamente la dottrina da seguire nella definizione pubblicata nella Cost. dogm. Benedictus Deus, il 29-1-1336 (v. Denz 1000-1), e ciò egli fece, naturalmente, utilizzando il plurale maiestatico papale e tutte le norme che garantiscono la Chiesa universale di essere davanti a una infallibile, indefettibile e irrefragabile verità da obbedire de fide.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica« Sia anàtema! », ordina san Paolo, e l’ordine delle Sacre Scritture dev’essere eseguito ovviamente solo da chi lo può eseguire. E chi lo può eseguire? Lo può eseguire solo il Papa. E allora il Papa lo esegua, sennò, che Papa è? Forse un Papa che non obbedisce alle Sacre Scritture? Non sia mai!
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl fatto è che l’oggetto dell’anàtema che il Papa dovrebbe folgorare avrebbe la sua radice proprio nel suo Amoris Lætitia, nelle cui pagine si troverebbe almeno in nuce quel « vangelo diverso da quello predicato » da anatemizzare.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE allora? Allora qui entrano in campo alcune riflessioni del vescovo ausiliare di Astana, Mons. Athanasius Schneider, fatte alla Fondazione Lepanto, padrone di casa il sempre molto presente e lungimirante prof. Roberto de Mattei, in quel di Santa Balbina, in Roma, il 5-12-16, intervenuti anche i cardinali Brandmüller e Burke e il vescovo Andreas Laun. Le riflessioni si propongono rigorose e profonde fin dal titolo: La grandezza non negoziabile del matrimonio. Del matrimonio naturale, ma, ancor più, del sacramentale.. 

9. MOSÈ, FUOCO, ANGELO E DUCE DEL POPOLO DI DIO
‘ANTE CHRISTUM NATUM’, CHIEDE A DIO MISERICORDIA E PIETÀ
MA QUALE MISERICORDIA? QUALE PIETÀ? DI RIAVERE LA LEGGE! .

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Quelle che seguono sono le considerazioni centrali del vescovo, considerazioni che si mostrano ancora una volta essere premessa obbligata per capire quanto sia conseguente e non omissibile la proposta conclusiva che qui si fa dell’Ordalia, che qui vediamo nell’ordine perentorio, ammonitore e ineludibile, lanciato dall’Apostolo: « …Anàtema sit! ».
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaOgni suo rigetto, o rifiuto, o anche solo accantonamento, fosse anche compiuto dall’Autorità somma, risulterebbe grave e palese delitto di omissione del primo dovere di ogni Pastore, in primis del Vicario di Cristo, di garantire con tutte le energie e gli strumenti disponibili la continuità limpida, evidente e irrefragabile degli insegnamenti impartiti in fides et moribus con il dogma originale di Santa Romana Chiesa: il paolino « Sia anàtema! » è ineludibile e improcrastinabile comando delle Sacre Scritture a ogni Pastore di fornire sempre e dovunque la forma più perfetta e adamantina di garanzia di veridicità al Vangelo cristiano e di scacciare, respingere, rimuovere in ogni modo e senza alcun indugio (come da paolino punto esclamativo) ogni iota contrario. 

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEd egualmente grave e palese delitto d’omissione sarebbe anche, da parte dei consiglieri del Sommo Pastore, mancare al loro dovere di mettere il Trono più alto davanti alla più chiara illustrazione dei propri obblighi, qualora risultasse, come negli attuali frangenti, un qualche loro scollamento, o non limpida messa a fuoco, in analogia ai fatti di Antiochia: e non è che Paolo, l’inferiore, fosse stato sollecitato da qualcuno, o dallo stesso Pietro, il Superiore, ad aiutarlo a mettere a fuoco lo stato delle cose, ma, pur inferiore, egli fu mosso dallo Spirito Santo ad avanzare a Pietro una domanda pur da questi non sollecitata affatto, in tal modo non sottraendosi in nulla al sacrosanto dovere di aiutare Pietro a riconoscere la linea di continuità da dover tenere: ecco che i diritti della Tradizione evocati dal cattolicissimo cardinale Burke si fanno strada attraverso le labbra di un coraggioso inferiore, contro ogni loro anche più involontario e oltraggioso calpestamento perpetrato dal Superiore: « Sia anàtema! ».
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPunto. Certo, ci vuole coraggio: alcuni peccati, infatti, non li si compie solo se, come san Paolo, si ha il coraggio di non compierli. Non per niente le vesti dei cardinali sono rosso porpora, e ciascuno di essi ne sa bene la causa, ma non per ciò è poi capace di agire sempre di conseguenza.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa torniamo ora alle considerazioni che si diceva:

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSappiamo che il primo grande peccato clericale fu il peccato del sommo sacerdote Aronne, quando costui cedette alle domande impertinenti dei peccatori e permise loro di venerare l’idolo del vitello d’oro (cfr. Es 32,4), sostituendo in questo concreto caso il Primo Comandamento del Decalogo di Dio, cioè sostituendo la volontà e la parola di Dio, con la volontà peccatrice dell’uomo. Aronne giustificava questo suo atto di clericalismo esasperato con il ricorso alla misericordia e alla comprensione delle esigenze degli uomini. La Sacra Scrittura dice appunto: “Mosè vide che il popolo non aveva più freno, perché Aronne avevo tolto ogni freno al popolo, così da farne il ludibrio dei loro avversari” (Es 32,25).

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSi ripete oggi nuovamente nella vita della Chiesa quel primo peccato clericale. Aronne aveva dato il permesso di peccare contro il Primo Comandamento del Decalogo di Dio e di poter essere allo stesso tempo sereni e lieti nel farlo, e la gente appunto danzava. Si trattava in quel caso di una letizia nell’idolatria: “Il popolo sedette per mangiare e bere, poi si alzò per darsi al divertimento” (Es 32,6). Invece del Primo Comandamento come era al tempo di Aronne, parecchi chierici, anche ai più alti livelli, sostituiscono ai nostri giorni il Sesto Comandamento con il nuovo idolo della pratica sessuale tra persone non validamente sposate, che è in un certo senso il vitello d’oro venerato dai chierici dei nostri giorni.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaL’ammissione di tali persone ai sacramenti senza chieder loro la vita in continenza come conditio sine qua non, significa nel fondo un permesso di non dover osservare in questo caso il Sesto Comandamento. Tali chierici, come nuovi “Aronne”, tranquillizzano queste persone, dicendo che possono essere serene e liete, cioè continuare nella gioia dell’adulterio a causa di una nuova “via caritatis” e del senso “materno“ della Chiesa e che possono persino ricevere il cibo Eucaristico. Con tale orientamento pastorale i nuovi “Aronne” clericali fanno del popolo cattolico il ludibrio dei loro nemici, cioè del mondo non credente e immorale, il quale potrà davvero dire, ad esempio:

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica- Nella Chiesa cattolica si può avere un nuovo partner accanto al proprio coniuge, e la convivenza con lui è ammessa nella prassi.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica- Nella Chiesa cattolica è ammessa di conseguenza una specie di poligamia.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica- Nella Chiesa cattolica l’osservanza del Sesto Comandamento del Decalogo, tanto odiato da parte della nostra società moderna ecologica ed illuminata, può avere delle legittime eccezioni.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica- Il principio del progresso morale dell’uomo moderno, secondo cui si deve accettare la legittimità degli atti sessuali fuori del matrimonio, è finalmente riconosciuto e accettato in maniera implicita dalla Chiesa cattolica, che era stata sempre retrograda, rigida e nemica della letizia dell’amore e del progresso morale dell’uomo moderno.
Così già cominciano a parlare i nemici di Cristo e della verità divina, che sono i veri nemici della Chiesa. Per opera del nuovo clericalismo aronnitico l’ammissione degli adulteri praticanti ed impenitenti ai sacramenti rende i figli della Chiesa Cattolica ludibrio di fatto dei loro avversari.


Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLe riflessioni del vescovo mi paiono significative, perché richiamano un importante precedente scritturale (Es 32) cui sarebbe bene riferirsi a riguardo del contegno assunto « anche ai più alti livelli », come dice il presule, in ordine alla dottrina, e si noti la finezza con cui il teologo adombra il piano delle responsabilità, senza però far nomi: che rimanga il dubbio. E d’altronde: forse che quelle tali pagine dell’Amoris Lætitia espongono apertis verbis una dottrina effettivamente e chiaramente erronea, come era effettivamente e chiaramente erronea quella di Papa Giovanni XXII, o invece sono solo pagine la cui natura avrebbe potuto essere più chiara, netta e precisa, così da non generare i dubia delle greggi, e per loro di quattro porporati, e chiuderla lì?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaImportante, questo precedente scritturale, poiché in esso il vescovo astano non solo vi ha potuto riconoscere con notevole acribia un peccato mortale, capitale, ben individuato nell’espressione « clericalismo esasperato », ma anche la sua inaspettata, subdola e molto equivoca causa: « la misericordia e la comprensione delle esigenze degli uomini ». E qui sorvoliamo sulle origini utilitaristiche, “politiche” e machiavelliche di tale misericordia, e di quanto sia viziata, e per qual motivo, e da chi (per tutto ciò ho scritto un libro: Street Theology, passim), perché in queste righe ci accontentiamo di vederne solo alcune fin troppo pericolose e turpi sue conseguenze.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaAronne, assecondando i desideri più perversi del popolo ebraico « con il ricorso alla misericordia e alla comprensione delle esigenze degli uomini », smonta il cuore più interno e intimo, per dir così, del meccanismo della vita: la Legge. Legge su cui si fonda il timor di Dio, da cui nasce lo sguardo rivolto a Dio, l’amore per Lui, la sua adorazione (v. Mt 22,37-8).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNuovi Aronne, ossia nuovi rei di clericalismo esasperato, come Aronne oggi fanno anche « parecchi chierici, anche ai più alti livelli », come dice il vescovo, ossia, tanto per non far nomi, tra i tanti, i cardinali neo-modernisti Walter Kasper, Reinhard Marx, Christoph Schönborn, e con loro, sopra di loro, e ancor più di loro, l’Ispiratore del pericoloso, in qualche modo potremmo dire ‘anarcoide’ e libertario cap. VIII di Amoris Lætitia, chiunque sia: costoro, adottando la dottrina soggettivista, permissiva e aggirante ogni legge e Katéchon, con la stessa fallace e inconsistente scusa, con la stessa convinta ma falsissima “necessità”, smontano lo stesso meccanismo vitale, sbriciolano gli stessi mattoni della vita, così da commutare l’uomo in idolo, che è a dire in cosa, anzi in non-cosa, tale e quale il vitello d’oro abborracciato e fuso con qualche vanesio pendaglio dal sacerdote Aronne.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa c’è un secondo motivo alla citazione, forse ancor più importante: perché, dopo il grave “peccato clericale” di Aronne, col suo fintamente misericordioso vitello d’oro e con l’uso scriteriato e sacrilego del bene divino dell’adorazione, in Esodo vediamo intervenire Mosè, che per prima cosa fa polverizzare nell’acqua l’aureo ed empio idolo innalzato dal popolo sotto la direzione del fedifrago fratello, e quindi, tornato sul monte, ripristina la Legge con le nuove Tavole riscritte sulla pietra dal Signore tali e quali le prime.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEcco: questo è il secondo motivo che va accuratamente considerato: Mosè ripristina la Legge. Questo è ciò che fa il duce Mosè, amico di Dio e amato da Dio, dopo la « obbrobriosa abominazione » (Es 32,25) del sacerdote Aronne contro la Legge di Dio, da lui calpestata, tradita, oltraggiata.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE con ciò io direi che Mosè, in quei tremendi momenti di implacabili, forti, strenue decisioni (v. il terribile Es 32,26-9), fa anche un’altra cosa, persino più importante: ripristinando la Legge, e, con la Legge, l’autorità di Dio, autore della Legge, ossia riportando la presenza di Dio davanti all’uomo, ricostruisce l’uomo che Aronne aveva decostruito.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSì, perché la Legge circoscrive, identifica, solidifica, fonda, costruisce. La Legge cioè aggrega, come la forza di gravità aggrega le stelle, le particelle elementari e l’universo intero. Il piacere invece, il più formidabile ordigno anti-Legge insediatosi (col peccato originale) nel fondo più riposto dell’anima umana – e si intende naturalmente il piacere dissoluto, ossia esclusivamente il piacere dato dalla concupiscenza, il piacere egotistico, tutto e solo aggettato alla frantumazione della Legge e all’affermazione del proprio ego –, questo empio piacere disgrega, liquefa, volatilizza, decostruisce, smantella l’organismo dell’anima umana, fondata, in ultimo, sulla autorità del suo divino Creatore, del suo tenerissimo Padre.

10. IERI IL SACERDOTE ARONNE, OGGI « PARECCHI CHIERICI,
ANCHE AI PIÙ ALTI LIVELLI
», MA IL VITELLO D’ORO È SEMPRE
LO STESSO, E COSÌ PURE L’ESITO FINALE: LA MORTE DELL’UOMO.

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E poi… E poi specialmente, come non bastasse, con la fusione del vitello d’oro Aronne “uccide il padre”. E che “padre”: vogliamo metterlo con la maiuscola? Chi è il Padre con la maiuscola, l’unico con la maiuscola, eppure tenerissimo, affettuosissimo e accudente come nessun altro?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIeri lo uccise Aronne, simbolicamente, ma con estremo realismo, v. Es 32,4: « “Questi, o Israele, sono gli dèi che ti hanno strappato dal paese d’Egitto” », ma oggi, con la rottura del Katéchon evocato da II Ts 2,6-7, ossia delle norme oggettive e universali che governano i Sacramenti e la prevaricazione su di esse della coscienza individuale, che le giudicherebbe e ne stabilirebbe l’idoneità a governarla, lo uccidono anche tutti quei chierici moderni, neomodernisti e filomodernisti presenti « anche ai più alti livelli », che si inchinano a tali abietti, anarcoidi e insensati concetti. Ripetiamo i nomi?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa Legge è diventata ingombrante, il dogma un impaccio, la giustizia un corpo estraneo. Dietro a tutto ciò c’è il nulla, il sentimentalismo, il misticismo, lo storicismo, il fideismo corrosivo di ogni ragione un minimo argomentata, a partire dalle argomentazioni della fede. Il vitello d’oro dei piaceri carnali fuso nel cap. VIII di Amoris Lætitia liquefa nelle proprie idolatriche fattezze ogni oggettività, e con essa liquefa Dio, il “Padre” che le dà fondamento, certezza e vita.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa chi uccide il padre, specie se con ‘padre’ ci riferiamo, se pur nascostamente, furtivamente, ma non per ciò meno realisticamente, a Dio, uccide con Lui la paternità tutta, e con la paternità il senso di responsabilità, che infatti è l’esatto opposto del piacere, e col senso di responsabilità la famiglia, i figli, la figliolanza in generale, la generosa caritas necessaria a famiglia, figli e figliolanza, uccide la propria progenie, uccide la propria discendenza, uccide tutta la vita.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEcco perché Mosè chiede a Dio di avere misericordia del suo popolo: perché quel suo popolo deicida, fedifrago e in fin dei conti suicida, torni in sé, rinsavisca, e tornando in sé torni alla vita, prima di morire nel falso piacere, come stava facendo, drogato e istupidito come solo il peccato droga e istupidisce. Come sta facendo oggi la Cristianità, drogata e istupidita dagli stessi inebrianti e vani fumi, che è ciò che segnalo e denuncio anche in Street Theology, per tutto il libro, ma non mi pare siano molti quelli che se ne avvedano.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNella splendida supplica che poi Mosè fa a Dio sul Sinai, anticipando nel Vecchio Patto ciò che Cristo, il vero Unto, farà nel Nuovo e definitivo per muovere il Signore a pietà di un popolo che pur lo aveva così facilmente dimenticato, preferendogli presto i piaceri della carne, la propria più ingorda voluttà, il proprio Io famelico e insaziabile di ogni piacere, ecco: in questa bellissima e piangente supplica c’è tutta la pietas che circonderà sempre e ancora sempre il profondo rapporto che Dio, movendo a Sé in tal sublime modo il cuore del suo prediletto, vuole instaurare con la sua creatura per salvarla da se stessa, prima di tutto da se stessa, e così farla a lungo vivere, e farla a lungo vivere affinché, in questa lunga vita così concessale, impari ad amare Dio, le sue leggi, e tutto quel suo divino amore che proprio con le leggi le dona, così da salvarsi, così da trovare l’unica strada per salvarsi: Mosè chiede a Dio di tornare a scolpire due nuove Tavole della Legge perché sa che il fondo, la base della misericordia divina è la Legge: è la Legge il solco su cui si fonda l’Alleanza tra l’uomo e Dio. (Nel Nuovo Patto, poi, la Legge sarà sostituita dalla fede, ma il concetto non cambia, v., di chi scrive, La Chiesa ribaltata, §§ 28-31.)

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuesti che si sono qui scandagliati sono due passi delle Sacre Scritture, Esodo 32 per il Vecchio Patto, Galati 1,8 per il Nuovo, a forte supporto della convinzione, che con queste pagine si vorrebbe partecipare al più vasto numero possibile di fedeli e chierici, e in specie al più vasto numero possibile di porporati, che in questo pericolosissimo e drammatico frangente della vita della Chiesa si è fatta sempre più decisamente necessaria, se non obbligatoria, una svolta di autorevole chiarezza, se pur nel più rispettoso spirito di filiale preoccupazione, e dunque il Trono più alto, « il dolce Cristo in terra », come affettuosamente e rispettosamente lo chiamava la grande Caterina, si decida per un’Ordalia, per un “Giudizio di Dio”: “È tempo di uscire dall’opinabile, Santità – avrebbe detto la grande Senese al Papa argentino –, e smettere di trattare dogmi e morale come un pasticcio di maccheroni dove le coscienze sono i cuochi e delle ricette chissenefrega”.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDue domande: non seguire le Sacre Scritture, che perentoriamente comandano al Sacro Soglio: « Sia anàtema! », può essere considerato un peccato d’omissione? E non saperne consigliare la più stretta necessità, con i dovuti modi ma anche con la dovuta impellenza, incalzando l’altissimo e santo Oracolo a fare il suo sacro e irrinunciabile dovere, può forse configurarsi come peccato di « clericalismo esasperato »? 

11. L’OSCILLAZIONE È SEMPRE TRA MISERICORDIA UMANA
CREDUTA DIVINA E LEGGE DIVINA CREDUTA DISUMANA.

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Dunque, per la sua grande misericordia Dio ripristina la sua immensa giustizia; per la sua infinita tenerezza nuovamente incide sulle rinnovate tavole mosaiche la sua paterna Legge; per la sua reiterata e inscalfibile pietà restituisce al suo popolo empio, traditore e aspirante deicida, il vincolo di cui, fosse stato per lui, avrebbe fatto volentieri a meno: la santa Alleanza, ossia la Legge da osservare per dimostrare di essere – e di effettivamente sentirsi – legati col cuore a Lui Dio.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuesto atto – di severità profumata d’amore –, è possente figura di ciò che a mio avviso le Sacre Scritture intimano compiere, in a. D. 2017, al nuovo Mosè che conduce la Chiesa di Cristo, in ordine a dottrine che vengono propalate per tutta la Cristianità con grave turbamento dei fedeli e ancor più grave manomissione dei Sacramenti e del prospetto generale di ogni regola in quanto regola, e l’atto è: « Sia anàtema! », cioè sia fuso e poi disperso nelle acque dell’umiltà e della contrizione tutto quell’inutile oro raccolto dai tintinnanti orecchini della sensualità, dalle pesanti collane della vanità, dai ricercati bracciali della lussuria e dai vani gioielli del piacere, dai cui abbaglianti luccichii di un solo momento si sono formate tutte quelle unioni sregolate e sacrileghe osservate nel cap. VIII di Amoris Lætitia.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica« Sia anàtema », cioè siano così anche fuse ed egualmente cancellate, eliminate, annientate tutte quelle parole che anche nella Chiesa possono accreditare pratiche che in qualche modo improprio cancellano o anche solo velano la Legge eterna che regola il katéchon matrimoniale, ma che specialmente consentono che si possa infiltrare nelle Mura eterne della Legge di Dio l’eventualità – anche solo l’eventualità – di farle saltare per aria, sgretolarle, sfarinarle, quasi fossero le friabili mura di una città alzata su una faglia sismica.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE cosa non sono i desideri umani mossi dal proprio peccaminoso piacere se non una faglia sismica ogni giorno capace di sommovimenti a cui nulla può resistere?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuelle intoccabili Mura, e possenti, non custodiscono solo il matrimonio tra un uomo e una donna, ma custodiscono la vita dell’intera Chiesa. No: dell’intera civiltà. No: dell’intera umanità. Per cui imploro: « Sia anàtema! ». E al più presto.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCome sono attigui tra loro il rispetto e il disprezzo delle regole! Quanto poco ci vuole a passare dall’erta salita di Mosè al Sinai alla caduta di Aronne! Come facilmente muta lo splendore eterno dello spirito nell’aureo fango della carne!
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE in verità, se ci si fa caso, sono ben più duri, rigidi, intransigenti i cuori di coloro che tanto si prodigano per la misericordia senza Leggi che non i cuori di coloro che per ricevere e poi propalare l’amore del cuore, ma di quello divino, gli si prostrano davanti e obbediscono alle sue Leggi.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaI Papi non ringrazieranno mai abbastanza i dogmi e le regole che, a volte, tanto detestano, perché è solo in virtù della loro esistenza, e rigida esistenza, e tagliente esistenza, e al loro rigore, che essi sono ciò che sono: “Papi”, e che essi sono “Autorità”, e che la Chiesa, a causa loro, è la Chiesa che è, e che – ringraziando Dio – altro non può essere. Perché, nel caso qualcuno ci provasse, « Sia anàtema! ».

12. CONCLUSIONE. SEMPRE VITTORIOSA LA VERITÀ:
A ROMA NEL 2017 COME A NICEA NEL 325.

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Ecco qui elencati i motivi per cui la via da seguire, l’unica via da seguire per riportare nella Chiesa la sicurezza della Legge, è a mio avviso quella di una santa Ordalia: se i cardinali avranno il coraggio di percorrerla – e, ripeto, non solo quattro o cinque, ma quaranta o cinquanta, e anche di pareri teologici consimili a quello papale –, essi metteranno Papa Francesco in condizione di poter percorrere in ogni caso: sia che egli opti per la soluzione (A) che per la soluzione (B), unicamente la strada della verità, ossia lo metteranno in condizione di dover retrocedere comunque dai propri attuali molto pericolosi intendimenti, di correggere eventuali inclinazioni a concedere la Santa Eucaristia a persone immeritevoli, e anzi di ribadire dogmaticamente la Legge di sempre, la Legge divina, l’unica Legge fatta apposta per la misericordiosa e vera salvezza delle anime. E del mondo intero.

E. M. R.    


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