Enrico Maria Radaelli
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DEUS TRINITAS FIRST.

PENSIERO N. 14

NON È FRANCESCO, MA NON È NEMMENO ANTONIO (SOCCI).

ECCO IL VERO MOTIVO
DI PERTURBAZIONE
DELL’ULTIMO CONCLAVE.

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INDICE.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica1. Il problema. 2. I fatti. 3. Analisi dei fatti. 4. Un legislatore molto previdente. 5. Due schede pesano e ingombrano il doppio di una. 6. Se da tutte queste vicende si possa raccogliere un suggerimento. 7. Conclusione.

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1. IL PROBLEMA.
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23 ottobre 2014. Uscito il nuovo libro di Socci, Non è Francesco. La Chiesa nella grande tempesta. Su Il Foglio il recensore spiega che il libro è fatto di dubbi e di domande sull’elezione di Papa Bergoglio e sulla precedente rinuncia di Papa Benedetto XVI. Tra le diverse questioni rimaste senza risposta, dice, vi sarebbe « quella relativa all’annullamento dello scrutinio che ha visto depositata nell’urna una scheda in più rispetto ai votanti. I cardinali, senza pensarci troppo – continua il redattore –, decisero di bruciare tutto e di effettuare subito un nuovo scrutinio. Peccato che, ricorda Socci, le norme non lo consentono e quindi l’elezione sia nulla. Mai avvenuta. La costituzione apostolica, dopotutto, prescrive che nessuno, se non il Papa, possa modificare le regole del Conclave. Che prescrivono al massimo quattro votazioni quotidiane, e non cinque come avvenuto ».

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl problema che solleva Socci, se vero, sarebbe di magnitudine suprema: se il giornalista avesse ragione vorrebbe dire che l’elezione di Papa Francesco non sarebbe valida: sarebbe nulla, sicché Jorge Mario Bergoglio non sarebbe Papa, ma un semplice cardinale. Appunto: “non è Francesco”.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaArde tanto il fuoco nella Chiesa da bruciare oggi anche un Papa? E non solo uno, ma due, perché Socci porta i suoi tizzoni a incendiare anche il nascosto e ben ritirato rifugio, lassù in fondo al Vaticano, dell’uomo vestito di bianco che ancora si fa ufficialmente chiamare “Papa emerito”, di colui che fino a un anno fa fu Papa Benedetto XVI, perché per il giornalista la sua non sarebbe stata una rinuncia valida, e non lo sarebbe stata sempre per difetto di forma, sicché, per concludere, avremmo che dovrebbe essere scacciato al più presto dal Vaticano il “non-Papa” Jorge Mario Bergoglio e reintegrato al suo posto il tutt’ora Papa Joseph Ratzinger.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCominciamo a considerare il primo problema, la validità o meno dell’elezione di Papa Francesco. La fonte delle informazioni di ciò che è avvenuto nel Conclave è per Socci la signora Elisabetta Piqué, giornalista argentina che lavora per il quotidiano La Nación di Buenos Aires, collaboratrice della Cnn in lingua spagnola e di Deutsche Welle. Molto amica di Papa Bergoglio, è anzi una sua biografa: di lui ha scritto infatti il libro Francesco. Vita e rivoluzione, pubblicato in Italia da Lindau nel novembre scorso.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSe qualcuno si dovesse chiedere come fa la giornalista in questione a conoscere i segreti del Conclave, gli si risponderebbe che non c’è motivo di temere della veridicità delle cose, perché è del tutto probabile che la gola profonda ultima della cosa sia nientemeno che lo stesso Papa, scrive Socci (p. 109), e con ciò sappiamo anche che « non c’è violazione perché lui, in quanto Papa, non ha bisogno di autorizzazioni per parlarne. In ogni caso nessuno ha avuto nulla da ridire su quei dettagli del Conclave, che anzi sono stati tutti accreditati da queste incontestabili fonti » (p. 110).

2. I FATTI.
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Ecco ciò che scrive la biografa (ufficiosa) di Papa Bergoglio, come riportato da Socci (p. 109) citando la traduzione italiana del suo libro: « Dopo la votazione e prima della lettura dei foglietti, il cardinale scrutatore, che per prima cosa mescola i foglietti deposti nell’urna, si accorge che ce n’è uno in più: sono 116 e non 115 come dovrebbero essere. Sembra che, per errore, un porporato abbia deposto due foglietti nell’urna: uno con il nome del suo prescelto e uno in bianco, che era rimasto attaccato al primo. Cose che succedono. Niente da fare, questa votazione viene subito annullata, i foglietti verranno bruciati più tardi senza essere stati visti, e si procede a una sesta votazione ».

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEcco poi qui cosa prescrivono i §§ 68 e 69 della Universi Dominici gregis, la Costituzione apostolica promulgata da Papa Giovanni Paolo II nel 1996 e lasciata invariata dal suo successore Papa Benedetto XVI, in cui è regolamentato il comportamento da tenere nelle fasi di conta e poi di scrutinio della votazione.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPrima però sarà bene riportare il § 66, che chiarisce un punto nodale della votazione (non considerato affatto da Non è Francesco), distinguendola in tre fasi (mentre in molte votazioni fuori dei sacri Palazzi le fasi sono solo due), perché viene inglobato lo scrutinio vero e proprio delle schede, o spoglio, nella loro conta, per cui abbiamo: « 1) la deposizione delle schede nell’apposita urna; 2) il mescolamento ed il conteggio delle stesse; 3) lo spoglio dei voti ».

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaTralasciando il comma 1), che non ci interessa, ci concentreremo d’ora in poi sui commi 2) e 3), su cui si addensa tutta la problematica. Il § 68, a proposito del comma 2), o, come recita, del « conteggio » delle schede che il Primo Scrutatore deve compiere a votazione ultimata, legifera sulla condotta da tenere in quel frangente: « Se [alla fine del conteggio] il numero delle schede non corrisponde al numero degli elettori, bisogna bruciarle tutte e procedere subito a una seconda votazione; se invece corrisponde al numero degli elettori, segue lo spoglio così come appresso ».
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl § 69 invece regola le cose da farsi allorché la votazione è giunta senza problemi al punto 3), allo « spoglio dei voti », cioè al vero e proprio scrutinio: « Qualora nello spoglio dei voti gli Scrutatori trovassero due schede piegate in modo da sembrare compilate da un solo elettore, se esse portano lo stesso nome vanno conteggiate per un solo voto, se invece portano due nomi diversi, nessuno dei due voti sarà valido; tuttavia, in nessuno dei due casi viene annullata la votazione ».

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaParrebbe qui, a un’analisi approssimativa, che i due articoli si contraddicano, perché nel § 68 si dice che se il numero delle schede non corrisponde a quello dei votanti esse vanno bruciate e la votazione rifatta, nel § 69 invece si ordina di procedere e di terminare lo spoglio e con esso la votazione. Si vedrà presto che i due articoli sono sottesi invece da una logica semplice e stringente, che appiana ogni perplessità. I problemi casomai, come si vedrà, potrebbero essere da un’altra parte.

3. ANALISI DEI FATTI.
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Dunque il Primo Scrutatore, nella conta delle schede da fare prima dello scrutinio vero e proprio, avrebbe trovato due schede « piegate in modo da sembrare compilate da un solo elettore », ma che non portavano né lo stesso nome, né due nomi diversi, ma una un nome e l’altra nessuno, perché era bianca. La natura di tale configurazione non interessa la nostra indagine, ma ci permette di essere ancor più sicuri che le due schede appartenevano allo stesso cardinale, il quale, avendo scritto il nome del proprio prescelto, con ogni probabilità non si era accorto che insieme alla scheda compilata stava piegando una seconda scheda, presa malamente con le dita da appena sotto alla compilata.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNotare che la piegatura delle schede, come si ha anche nelle votazioni civili, è prescritta doppia, così da nascondere con sicurezza il nome vergato (o il fatto che non sia stato vergato): al comma 2) del § 65 si legge infatti che ogni elettore deve compilare il nome del proprio prescelto « piegando e ripiegando poi la scheda »: la prima volta (« piegando ») seguendo la piega di cui essa è fornita, la seconda (« e ripiegando ») dandole egli stesso la seconda piegatura, perpendicolare alla prima. Anche questo della doppia piegatura è fatto da tener presente, perché non si capirebbe il meccanismo che ha portato all’increscioso ma provvidenzialmente non fatale incidente se non si avessero a mente tutti questi particolari.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa scoperta della scheda in più era avvenuta, nota la Piqué, « dopo la votazione e prima della lettura dei foglietti », cioè, si può con sicurezza dedurre, al primo spoglio delle schede, al momento della loro conta, e non, come invece desume Socci (p. 121), al momento dello scrutinio, perché dire « prima della lettura dei foglietti » vuol dire, nel lessico povero e non giuridico della giornalista argentina, ma semplice e chiaro, prima dello scrutinio – o spoglio, come il Legislatore chiama il momento della lettura vera e propria delle schede –, in cui si darà appunto lettura dei nomi.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa se la scoperta – come di fatto è successo – avviene al momento del conto e non della lettura, è ben giusto che i cardinali applichino il § 68 e non il 69, perché – « dopo la votazione e prima della lettura dei foglietti » – era proprio quello l’articolo da applicare, il § 68, che riguardava il momento della conta e non della lettura.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSocci invece dà un’interpretazione diversa: secondo il giornalista « Ciò che è dirimente, per la Universi Dominici gregis, non è il momento in cui si scopre la scheda in più, ma “come” la si trova: è determinante sapere se si sono trovate “due schede piegate in modo da sembrare compilate da un solo elettore” (art. 69), oppure se tutte le schede sono separate e non è possibile ricondurre la scheda “in più” all’altra e quindi a uno stesso cardinale ».
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn realtà, non vi è nel documento una qualche indicazione che rafforzi o smentisca questa interpretazione. Si direbbe, piuttosto, che i due articoli 68 e 69 considerino i due momenti diversi, uno della conta e l’altro dello spoglio, in quanto sottendono due modi diversi; ma da essi è ricavato come fattore decisivo il momento, per riconoscere il modo, e giustamente, in quanto il momento dello spoglio è fatto apposta per contare le schede e dunque per valutare se il “modo” della quantità corrisponde a ciò che deve essere: il numero delle schede pari al numero degli elettori; e quello dello scrutinio, verificata l’eguaglianza che autorizza a procedere o invece la disparità che blocca il processo e rimanda a nuova votazione, è teso piuttosto a entrare finalmente nel merito della conta dei voti raccolti dai vari nomi. Ed è giusto che sia così, giacché i due momenti sottendono due obiettivi diversi e tra loro susseguenti, come si può intuire.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaChe poi il Legislatore consideri possibile anche nella seconda fase, quella a scrutinio inoltrato lumeggiata dal § 69, il caso di una doppia scheda, caso che si considera in tale circostanza più facilmente rinvenibile attraverso quel loro dispiegamento che avviene per poterne leggere i nomi vergati, è logico e connaturale all’operazione, perché il Legislatore ritiene che sia proprio questo atto di dispiegamento del foglio fino ad allora piegato in quattro a poter rendere possibile la non auspicabile ma saggiamente ipotizzabile eventualità.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCerto, nell’imprevisto, sempre in agguato, tutto è possibile, ma logica vuole che allorché le schede sono ancora ben piegate – cioè nella conta dei voti – è difficile che lo Scrutatore possa accorgersi che una scheda sia inserita nell’altra, seguendo le stesse piegature come fossero un’unica scheda. Difficile, ma non impossibile, e difatti è ciò che è successo.

4. UN LEGISLATORE MOLTO PREVIDENTE.
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Mettiamoci ora per un momento nella mente del Legislatore: stiamo redigendo il § 69, dunque stiamo ipotizzando che l’inaspettata scoperta di una scheda doppia potrebbe avvenire magari anche durante lo scrutinio vero e proprio, pur dopo aver fatto la conta delle schede, nella quale egli stesso e i suoi assistenti non hanno notato niente di anormale.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuesta scoperta però – ci accorgiamo –, in questa molto delicata fase della votazione, potrebbe verificarsi non solo al suo inizio o a metà spoglio, ma anche verso la fine o alla sua fine, cioè verso la fine o alla fine dello scrutinio, con la non gradevole e anzi decisamente inopportuna eventualità – che potrebbe sempre avvenire – di dover interrompere forse una votazione che invece poteva mostrarsi conclusiva, cioè vittoriosa, ossia dove forse avrebbe potuto farsi ormai chiaro a tutti il nome di un possibile vincitore.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaA questo punto, molto saggiamente, il Legislatore si premura di fare in modo che – nell’ipotesi – la cosa non vada tutta all’aria, come era ancora possibile supporre ragionando come si era fatto al § 68, che riguardava le possibili devianze al momento del puro conteggio delle schede, perché invece, a questo punto della votazione, si correrebbe il rischio grave e paradossale di aver già avuto per esempio uno scrosciante applauso al vincitore, all’eletto, anche solo all’udire il nome la cui conta segna il superamento della maggioranza richiesta su di lui, applauso che verrebbe però annientato dalla tardiva scoperta di una scheda inaspettatamente doppia, e il Legislatore a questo punto dice: no, in tal caso, dovesse succedere, si proceda così e così (coi due casi contemplati appunto al § 69) e si finisca regolarmente lo spoglio delle schede, come dev’essere, fino alla lettura dell’ultimo nome. E ciò si faccia in ogni caso: sia che si giunga a un eletto, sia che non vi si giunga, se si trova una scheda doppia al momento dello spoglio si proceda senza annullare la votazione.

5. DUE SCHEDE PESANO E INGOMBRANO IL DOPPIO DI UNA.
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Come mai allora la Piqué può raccontare che lo Scrutatore si avvide della doppia scheda « dopo la votazione e prima della lettura dei foglietti », cioè al momento della conta, quando le schede sono ancora piegate, e non invece al momento in cui sarebbe stato più facile e logico trovarla? Semplice: se provate anche voi a piegare insieme due schede, a parte che vedrete che il più delle volte i margini delle due non collimano perfettamente, anche se quella interna resta nascosta dall’esterna uno dei suoi orli può fuoruscire, il peso che risulta è però ovviamente doppio di quello di una semplice scheda, ed è più che verosimile che il Primo Scrutatore si sia accorto della cosa proprio per questo, sicché, prendendo dall’urna quella che credeva una scheda come tutte le altre, si sia avveduto immediatamente che il suo peso e il suo ingombro non erano gli stessi che al tatto aveva percepito fino ad allora con le schede precedenti, e, così avvertito, abbia voluto aprire la scheda, non tanto per leggere qualcosa, ma per verificare che i suoi sensi non lo avevano ingannato, ossia per vedere che dentro la scheda non se ne nascondesse un’altra, e così in effetti è stato, ed è venuta fuori la “gemellata”.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaRipeto: siamo al momento del puro e semplice conteggio delle schede. Ma il Primo Scrutatore (o i suoi assistenti, che è lo stesso) casualmente si accorge che nella scheda che sta passando « dall’urna ad altro recipiente vuoto », come recita il § 68, c’è qualcosa che non va: o il peso, o l’ingombro, doppi rispetto a peso e ingombro di una scheda normale, o forse la vista di un lembo di carta fuoruscente dalla scheda – si tenga conto che lo Scrutatore, appena prima, aveva anche mescolato le stesse, come prescrive il comma 2) del § 66, e certo tale mescolamento avrà contribuito a disassare in qualche misura più o meno vistosa le due schede “incollate” –, lo mettono sul chi va là, ferma l’operazione, controlla meglio la scheda: la apre, ne esce una seconda: « Sembra che, per errore, un porporato abbia deposto due foglietti nell’urna: uno con il nome del suo prescelto e uno in bianco, che era rimasto attaccato al primo ». Ma peso e ingombro denunciano la svista, la votazione è annullata, si rifà tutto: quinta votazione. Il resto è Storia.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDunque il caso del Conclave del 13 marzo 2013 cade sotto il § 68, che governa il momento in cui si testimonia che è avvenuto il ritrovamento di una scheda in più (« 115 invece che 116 »), e che in tal caso prevede l’incenerimento delle schede e l’avvio di una nuova votazione, come appunto regolarmente avvenuto.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNon c’è stata nessuna violazione delle regole, Papa Francesco è Papa regolarmente eletto e tutti possiamo affrontare il suo magistero sapendo che esso ha ricevuto il carisma divino secondo la più rigorosa e circostanziata legalità.

6. SE DA TUTTE QUESTE VICENDE
SI POSSA RACCOGLIERE UN SUGGERIMENTO.

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A questo punto però a mio avviso una domanda si impone: non è forse vero che tutto questo intrico di commi, di articoli, di varie ed eventuali circostanze da contemplare nel processo di votazione di un Pontefice per delle schede in più o in meno, si deve solo al fatto che è ab origine che il numero delle schede elettorali non corrisponde al numero degli elettori?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEccone il motivo: al § 64 della Costituzione, comma 1), si ordina che i Cerimonieri distribuiscano le schede. Quante? « Almeno due o tre a ciascun cardinale elettore ». Almeno due o tre? E che senso ha? Non è spiegato, non se ne dà ragione. E infatti, se mi si permette, gran ragione non mi pare ci sia: anche nel procedimento delle votazioni civili in Italia, come in qualsiasi altro Paese del mondo, a ciascun elettore viene consegnata una e una sola scheda per ogni tornata elettorale; le schede poi variano di numero solo in quanto sono più o meno numerose le votazioni da fare in quella tornata. Forse che si ha timore che qualche cardinale rovini una o due schede prima di scrivere come si deve il nome del proprio preferito? Ma nelle votazioni civili, se un elettore scrive malamente il nome che deve scrivere o rovina in altro modo la scheda in suo possesso, quella scheda verrà comunque prima calcolata nella conta, sempre che vi sia un conteggio distinto dallo scrutinio, poi annullata comunque nello spoglio, punto e basta.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaÈ evidente che il sacro Legislatore ha voluto scartare a priori il caso della nullità, e ha voluto fornire ogni cardinale della possibilità non solo di correggere un proprio primitivo orientamento, ma anche di rimediare a un proprio involontario errore di scrittura, a un errore calligrafico. Ecco dunque le « almeno due o tre [schede] a ciascun cardinale elettore ».
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPerò nelle votazioni civili il caso di nullità della scheda è contemplato, proprio per non permettere che poi le schede risultino di numero diverso da quello degli elettori.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaC’è il caso dei cardinali infermi, si dice. Bene, si preveda per costoro un’apposita procedura, caso mai, magari anche qui raccogliendo suggerimenti dalle procedure delle votazioni civili.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSe dunque le schede distribuite fossero molto semplicemente una per ogni cardinale elettore, le problematiche sollevate dai §§ 68-69 sarebbero azzerate alla radice.

7. CONCLUSIONE.
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Dunque il primo punto di Non è Francesco, sulla correttezza legale dell’elezione di Papa Francesco, può essere rigettato ab imis, perché le sue basi, appunto, non sussistono: se qualcuno volesse rigettare questo Papa, non è nella sua elezione che può trovare gli elementi per farlo, perché la sua elezione ha, offrendo la Costituzione seguita per compierla due articoli che colgono ogni aspetto delle possibili ipotesi di errore delle procedure, proprio in detta Costituzione la causa della sua legittimità.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa se in quei due articoli abbiamo in ogni caso la sicurezza della sorgente all’elezione dell’attuale Papa, non abbiamo però la sorgente di tutte le possibili problematiche, che è il § 64, dove ha origine la molteplicità delle schede che permetterà poi l’inconveniente discrepanza tra il loro numero e il numero dei cardinali votanti. Il suggerimento è che vada corretto quell’articolo. Va da sé che gli inconvenienti previsti ai §§ 68 e 69 si volatilizzeranno come neve al sole.

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Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn un altro momento vedremo poi l’altro problema, quello della rinuncia di Papa Ratzinger. Mi pare che qui ci sia già sufficiente fuoco da bruciare non tanto un Papa, ma un libro. E di questi tempi, direi, è già molto.

E. M. R.    


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(Pagina protetta dai diritti editoriali.)

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