ROMA. « Come altre
volte il presidente Pera ha individuato alcuni nodi che appartengono al nostro frangente storico e lo ha fatto con una lucidità
e una responsabilità che obbligano a riflettere. Le sue proposte sono di carattere culturale e toccano l’identità
dell’Italia e dell’Europa, le radici della nostra civiltà. È per questo motivo che mi sento di intervenire
e intervengo a difesa, perché le obiezioni che gli si fanno mi paiono sfocate o strumentali »; è il commento
di partenza del vescovo Rino Fisichella, Rettore dell’Università Lateranense e Cappellano di Montecitorio, alla
disputa sul discorso tenuto domenica 21 scorso a Rimini (al Convegno annuale di Comunione e Liberazione) dal Presidente del
Senato.
Tanti accusano Pera
di muoversi in direzione “opposta” rispetto al dialogo con l’Islam riaffermato dal Papa a Colonia…
« Non è
affatto vero che egli rifiuti il dialogo, come non lo rifiuto io! Non l’ho mai sentito affermare una cosa simile, in tante
occasioni in cui l’ho ascoltato. Parla di difesa della propria identità nel rispetto dell’identità
altrui e questo è precisamente il dialogo! ».
Ha parlato contro
il meticciato dei popoli e delle civiltà: lei – da cristiano – che ne pensa?
« Il meticciato
non appartiene al Cristianesimo perché vuol dire ibridismo, mentre il Cristianesimo fornisce a chi l’accoglie un’identità
ben precisa ».
Ma non è stato
il cardinale Scola a parlare di meticciato di civiltà?
« Ne ha parlato,
ma poi ha corretto i suoi interpreti. Se il Cristianesimo fosse stato favorevole alle ibridazioni culturali allora i primi discepoli
non si sarebbero chiamati “cristiani”, come invece fecero fin dall’inizio, secondo il racconto degli “Atti
degli Apostoli”. Si sono chiamati cristiani perché si sono fatti conoscere per ciò che erano ».
Chi parla di “meticciato”
pensa a ciò che avvenne con le invasioni barbariche, quando i cristiani non rifiutarono la contaminazione e scelsero
di passare ai barbari…
« Ma la nostra
situazione è incomparabile. Allora non c’erano, l’una di fronte all’altra, due religioni universali
come sono il Cristianesimo e l’Islam. Allora il Cristianesimo aveva di fronte a sé delle stirpi pagane alle quali
potè adattarsi riuscendo a trasformarne la cultura, ma con l’Islam ciò non è possibile ».
Il meticciato è
stato creativo in tante altre occasioni e come si può escludere che possa esserlo oggi?
« Viviamo un momento
debole per la nostra identità culturale e dunque dovremmo dare priorità al suo rafforzamento, piuttosto che lasciarci
prendere dall’ansia di sperimentazioni aperte a sbocchi ulteriori. Nel Presidente Pera apprezzo l’impegno a condurre
una lucida difesa della nostra identità, avvertendone la necessità dopo la rottura costituita dall’attacco
dell’11 settembre ».
Il Presidente ha detto
anche che dovremmo difenderci con la forza delle armi…
« Trovo scorretto
scandalizzarsi di un’ultima eventualità che il Presidente ha evocato con riferimento al terrorismo. Non ha invitato
a usare le armi contro immigrati inermi, ma ha parlato della possibilità che sia necessario difendersi con le armi da
un attacco armato. È ovvio che la prima risposta al terrorismo è l’isolamento totale e internazionale del
fenomeno ».
Stringere la mano
tesa del Presidente Pera non comporta il rischio, per dei cattolici, di prestarsi a un uso civile della fede?
« Da quell’uso
siamo vaccinati tutti, in Italia, cattolici e laici. Gli uni e gli altri abbiamo tanto attaccamento alla libertà e all’esercizio
autonomo dell’intelligenza da non correre il rischio di lasciarci strumentalizzare, o di illuderci di poterlo fare impunemente
».
La tentazione del
potere può indurre a quell’uso…
« Nell’avvicinamento
tra cattolici e laici che è in corso attualmente – e che si è visto anche nel referendum sulla fecondazione
assistita – non vedo espressa quella tentazione, quanto piuttosto la convergenza su alcuni valori essenziali. Che uomini
come il Presidente Pera affermino tale convergenza a me non può che fare immenso piacere, perché vuol dire che
sono stati superati degli steccati che erano durati anche troppo a lungo e che si erano fatti ormai incomprensibili ».
Che pensa al “partito
unico” della Casa delle Libertà?
« Il Cappellano
della Camera non scende sul terreno politico. Egli propone per settembre ai deputati di tutti gli schieramenti un pellegrinaggio
in Turchia, ai Luoghi Santi del primo cristianesimo, così come l’anno scorso aveva proposto un pellegrinaggio in
Terra Santa ».