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DI UN BISOGNO DEI CONTEMPORANEI /3


D
I UN BISOGNO DEI
C
ONTEMPORANEI.

Ottavo di otto articoli riuniti in Iuvenilia,
florilegio di scritti vari di Romano Amerio, pubblicati
su « Pagine Nostre », rivista della diocesi di Lugano, tra il 1924 e 1926.

(Pagina 3)

Prefazione e finale Considerazione di Enrico Maria Radaelli


Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica(Segue da p. 2) Nell’ultimo articolo di quella serie fresca e vitale la mente quasi incontaminata del giovane Luganese estrae dal ricchissimo regno intellettuale del Verbum, di cui è per grazia serva fedele, quest’altra bellissima e perfettissima perla della in ratio unitas: la vita è un insieme, la vita è una cosa sola, e non solo in sé quella terrena, ma anche la vita nei suoi due apparenti spezzoni di qua e di là della morte, e questa una vita la si ha ragionando. Solo ragionando, ma bene e rettamente ragionando.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPer cui, posta quella che Amerio chiama la religione o, se vogliamo, posta nella religione l’individuazione nell’uomo di un legame così forte tra creatore e creatura da mettersi – vestigio dello Spirito d’amore trinitario – quasi sostanzialmente più che come mero accidente, ecco che ora viene portato sul tavolo l’altro dato: il cosa è uno degli enti legati, come si configura, in cosa consiste.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDio, “primo dato” ed ente creatore del legante (secondo dato) e creatore della vita (terzo dato), ente nel quale sono per essenza sia il legante che la vita, non è oggetto diretto dell’analisi di Amerio perché è piuttosto il soggetto la cui accettazione viene mostrata indispensabilissima quanto la ricusazione rovinosa e perimente.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuando Amerio dice: « Il problema nostro è il problema dell’adorazione e tutto il resto è fatto per portarvi luce e sostanza », giunge al motivo centrale di tutte le scoperte e considerazioni che compirà fino allo spegnimento del lume. Giunge al principio conclusivo e alla causa finale di tutti i suoi pensieri.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSe la grazia della religione non fosse posta nell’uomo come giovannea e poi tommasiana lux intelligenctiæ, 1 [Tommaso d’Aquino, Summa Theol., I, q. 12, a. 11, ad 3; I-II, q. 109, a. 1.] come elemento ordinativo della ragione e di ogni altra potenza posta nell’uomo, la povera creatura non avrebbe alcuna possibilità di riconoscere il proprio stato creaturale: la ragione naturale capace di sillogizzare, cioè di addizionare o sottrarre dati, ha bisogno di luce per vedere quei dati, di « rispondenza e orientamento infallibile » per valutarli, ovvero di un’unità di misura. La quale, qui Amerio dimostrerà, non è ente tra gli enti dati, non è cosa creata valutatrice tra i valutabili, ma, pur tra loro immessa, non è loro intrinseca. E Amerio di essa dice « rispondenza » per significarne il paradigma di bilanciamento, e « orientamento infallibile » per significarne il preciso rapporto con il soprannaturale (il divino Oriente di riferimento).

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPer cui, essendo nella creatura questa increata luce, con essa e per essa ella vede lo stato del proprio essere e, usando della libertà, gli assente; e abusandone, glielo nega. Ma assentirgli significa propriamente (e immediatamente) riconoscere la propria microbicità e, con pronto atto d’adorazione, l’incommensurabilità del Fattore.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQui nasce l’esigenza del primo sillogismo, del primo ragionamento, del primo fatto intellettivo per il quale l’uomo diviene un essere storico: un cavallo o una mosca girano in una sequenza di fatti privi di storia perché privi di semantica, e privi di semantica perché privi di coscienza. Ma dal momento che la coscienza è inserita nelle molecole del mondo, in uno dei corpi del mondo, molecole e universo iniziano a ricevere senso da quella coscienza e quel corpo una persona.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEnuncia Amerio: la coscienza inserita nell’uomo per prima cosa sùbito (ma anche sempre in séguito, preliminare sensus communis) gli dice: “Sei un uomo”. La coscienza aderisce perfettamente alla realtà perché essa è la verità della realtà: luce che illumina la stanza del reale e la fa vedere com’è (o bilancia che soppesa i dati secondo la taratura del trascendente). A questa luce l’uomo vede la stanza e ragiona (e con la bilancia mette i pesi fino all’eguaglianza). Il suo ragionamento, non essendo viziato da passioni (di sé, fondamentalmente), sarebbe quel puro calcolo che porta all’unica azione conseguente propria di una creatura: io vivo in forza di un Essere che mi dà la vita; gli esseri che ricevono la vita, vivono la vita al fine di ringraziare chi gliela dà; io dunque vivo la vita per ringraziare quell’Essere che me la dà. Il che è lo stesso che dire: « Il problema nostro è il problema dell’adorazione e tutto il resto è fatto per portarvi luce e sostanza ».

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn La Religione e la sua valutazione… Amerio aveva impostato anche il secondo dei cardini la cui fondatezza riposa certo sui Greci ma che riceve carisma indistruttibile dai dati della Rivelazione cristiana: il pensiero precede l’atto. Ma non è il pensiero un atto? Ovviamente: è l’atto del pensare, cioè, come visto, è compiere i sillogismi, i calcoli concettuali, è porre alcune premesse e da quelle arrivare per somma o per sottrazione a un risultato: il giudizio.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaParlare del pensiero è parlare del sillogismo, cioè dell’operazione principe con cui l’uomo muove la sua vita, ogni giorno compiendone migliaia: dinanzi a ogni atto viene fatto un calcolo (quasi sempre con alcuni termini – gli universali – sottintesi, essendo quelli di “senso comune”), e la maggior parte dei calcoli sono o entimemi o sillogismi, cioè o ellittici o retti, o per esempi o immediati. In ogni caso sono non disponibili a cadere in errore: teoreticamente infrangibili, intaccabili, immarcescibili. Ed è questo che interessava il giovane Amerio: il motivo per cui un meccanismo atto a raziocinare, cioè a conoscere la verità della realtà, alcune volte segue la verità, altre cade in errore malgrado la sua intrinseca profonda coessenziale indisposizione all’errore: la sua violabilità.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaGià il pitagorico Filolao denunciava l’incongruenza della falsità con l’armonia: « Tutte le cose che si conoscono hanno numero », sono cioè ordinate, e « nessuna menzogna accoglie in sé la natura del numero, né l’armonia », realtà ordinate nella loro variazione, per cui « il falso nulla ha in comune con esse ». « La conoscenza, l’ordine e la verità hanno (dirà poi Giovanni Reale) una coincidenza strutturale », per cui la falsità, la conoscenza falsificatoria, è disarmonica devianza.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica[…]
(Torna alla pagina 1 di 3)

E. M. R.


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