Scheda: Theomachia
ultima. Metafisica delle tre “grandi religioni monoteiste”: Cristianesimo, Ebra-ismo e Islam. Edizione pro
manuscripto, Milano 2006, in formato aureo, cm 14 x 25 su carta Porde-none vergata avorio, cartiere di Cordenons (Friuli), pp. 112, € 23.
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Per poter
soppesare con serenità d’animo il poco che avvicina e il molto che irriducibilmente distingue tra loro le cosiddette tre “grandi religioni monotei-ste”
– dice l’Autore – è necessario fare un passo indietro: chiarirne bene le tre metafisiche.
Vengono utilizzate con
rigore anche qui, come nei precedenti studi, le categorie metafisiche trinitarie raccolte da san Tommaso at-traverso il distillato filosofico del filosofo cattolico italo-svizzero Ro-mano Amerio.
Straordinariamente utile l’inaspettato accostamento tra quella che si vedrà essere un’estremamente distorta metafisica di Cartesio intor-no alla Trinità, che prefigura esemplarmente quella « distorsione della divina Monotriade » che Amerio ravvisò nell’impostazione dottrinale generale datasi dalla Chiesa a partire dal concilio Vaticano II (v. Romano
Amerio. della veritÀ e dell’amore. § 14b: Cartesio), e la metafisica ridotta a un rigido e duro “monoteismo secco” della nozione di Dio che ha l’Islam: in entrambe (nella cartesiana e nel-l’islamica) emerge con paradossale quanto inaspettata evidenza il to-tale capovolgimento del trono dei valori fondanti di verità e di vo-lontà (o libertà, o amore): la volontà (la libertà, l’amore) scalza la ve-rità dal suo ontologico primato metafisico in un sovvertimento che, come mostrano le pagine dello studio, distrugge la retta antropologia (che poi è solo cristiana, anzi solo cattolica) e, così distruggendola, reifica, cosifica l’uomo in ogni sua espressione.
“Talis Deus, dice l’Autore, talis populus suus”. Tutto volontà e tutto libero da ragione il Dio, dunque arbitrario, dittatoriale e irrazio-nale, oltre che inconoscibile in eterno, così anche arbitrario, dittato-riale e irrazionale al fondo il suo popolo, il popolo che lo adora (si intende: nella misura in cui davvero lo segue).
Per l’ebraismo, inteso nella sua accezione ebraico-talmudica,
il confronto delle metafisiche intorno alla nozione di Dio si stringe in-torno alla concezione di “insondabile mistero” di Dio offerta da un pensiero religioso scaturito tutto dal rigetto storico del Figlio di Dio, e, da qui, in ultimo, di Dio, dalla propria prospettiva di vita.
Questa “espulsione del Figlio di Dio” – e con ciò però di Dio stesso – dal proprio “campo visivo” metafisico, rende l’ebraismo post-cristico fondamentalmente manchevole della nozione principe portata dal Logos/Cristo, dalla Ragione, sulla terra: la nozione di a-more, di caritas, di relazione, che resta fondamentalmente legata al cristianesimo e possibile solo con esso perché l’amore, la libertà, la volontà, dipendono ontologicamente dalla verità, dal logos (si veda pure, del medesimo autore, Il domani del dogma, dove tali nozioni di dipendenza sono sviluppate nei loro termini ultimi).
Tutto ciò vale anche per il protestantesimo, cui nel saggio non si può non accennare per i suoi centrali addentellati metafisici sia con il capovolgimento valoriale operato dall’usurpazione del primato da parte della volontà sull’amore elaborato da Cartesio, tale e quale a quello elaborato dall’islamismo, sia con l’ebraismo talmudico sopra visto, egualmente deprivato della nozione di relazione personale.
Quello che si ricava come frutto nocivo alla salute degli uomini (e delle culture e delle civiltà cui tutte tali nozioni religiose danno luogo) è la perdita della aristotelica e fondamentale « adæquatio rei et intellectus », la relazione dell’uomo con la realtà: con se stesso, con il mondo che lo circonda, con Dio.
Cristo – reale e metafisico unico Tramite o Relazione tra Sé, il mondo e Dio – si dimostra ancora una volta decisiva Pietra di scandalo, Cippo per fondarsi o non fondarsi sulla realtà dell’essere.
Il fine tutto spirituale
del libro è mostrare l’evidenza di un legame forte tra persona e realtà e indicare con gli strumenti
filosofici dove sia il pericolo – sia individuale che sociale – di vedere la persona cosificata, reificata, a partire
dalle diverse metafisiche di cui le diverse culture, più o meno consapevolmente, si nutrono abbondan-temente e da cui, a loro salute o piuttosto a loro terrificante detri-mento, nei secoli germogliano.
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Indice.
1. Alcune premesse....................................................................p.
9
2. Tre monoteismi, tre opposizioni............................................ p. 11
3. Monoteismo assoluto emonoteismo relativo...........................p. 14
4. La bontà del Dio dell’Islam e la bontà del Dio
Trinità...........p. 18
5. Se a tre diverse realtà possa corrispondere un’unica
verità.....p. 21
6. La fonte metafisica dell’arbitrarismo islamico........................p. 31
7. Maometto e Cartesio: sorprendenti analogie..........................p. 38
8. Sulla metafisica ebraica postcristica.......................................p. 48
9. Un cenno al protestantesimo..................................................p. 61
10. Ma se Dio per absurdumfosse solo una monade.................p.
65
11. La posta in gioco della theomachia ultima...........................p. 75
12. Conclusione, domanda, preghiera........................................p. 81
Indice dei Nomi di Persone
e di Luoghi.....................................p. 85
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