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SACRO AL CALOR BIANCO  

Enrico Maria Radaelli *

SACRO AL CALOR BIANCO.

La Messa di san Pio V e la Messa di Paolo VI
al vaglio della Filosofia dell’estetica trinitaria.

INDICE.

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La copertina

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaScheda: Sacro al calor bianco. La Messa di san Pio V e la Messa di Paolo VI alla luce della Filosofia dell’Estetica trinitaria.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEdizione pro manuscripto, Milano, 2006, in formato aureo, cm 14 x 25 su carta Pordenone vergata avorio delle cartiere di Cordenons (Friuli), pp. 189, € 29,50.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica* * *


La liberalizzazione del Rito Romano è il più grande
atto di governo di Papa Benedetto XVI................................ pag. 23

Liturgia nei Cieli (dunque trinitaria)
e Liturgia sulla terra (dunque cristica)
............................. pag. 23

La conoscenza dei quattro Nomi della Seconda Persona
della ss. Trinità permette di sapere bene cosa deve farsi
sulla terra per essere ben accetti ai Cieli................................ pag. 24

Perno della filosofia dell’æsthetica, con cui in queste pagine
si studierà la Liturgia, è la figura della similitudo ................. pag. 25

Importanza della disciplina æsthetica
nella valutazione della res liturgica ..................................... pag. 25

La disciplina æsthetica è pari alla liturgica a causa
del doppio Nome del Figlio della Mente del Padre............... pag. 26

Il principio di somiglianza nasce dalla ss. Trinità ............. pag. 26

Per il principio di somiglianza si sparge
nel creato la Liturgia del “Sì” infratrinitario ......................... pag. 27

Per il principio di somiglianza la salvezza di ogni uomo
sarà in proporzione alla somiglianza tra l’adorazione
compiuta da lui e quella compiuta da Cristo ........................ pag. 27

La Logoscrazia, o Governo sul mondo
del Figlio di Dio, il Logos .................................................... pag. 28

Oltre che compiuta, la Liturgia deve essere anche insegnata.
Le due cose insieme impongono la sacralizzazione
non solo dell’individuo, ma dell’intera società ..................... pag. 28

Fonte del linguaggio, dell’istruzione, dell’arte,
della dottrina, e di ogni altra necessità della polis sociale
– e della stessa polis –, è la Liturgia ..................................... pag. 29

Fin qui le premesse............................................................... pag. 29

La Logoscrazia e la Chiesa: il governo ‘petrino’ ................. pag. 30

Il giuramento con cui ogni nuovo Papa promette a Dio
e alla Chiesa di governare nella divina immobilitas.............. pag. 30

Fine ‘strumentale’ della Logoscrazia è assicurare al moto degli
enti della terra l’immobilitas dell’Essere che è nei Cielipag...pag. 31

L’ucronica immobilitas da tenersi nel creato
è indizio forte dell’eternità che lo attende ............................ pag. 31

La triplice immobilitas: di insegnamento,
di conduzione, di culto ........................................................ pag. 32

Ogni Papa governa misticamente su tutti i secoli............. pag. 32

L’erronea nozione di arbitrarismo divino
tenuta da Cartesio e dai Maomettani .................................... pag. 33

Il principio della Logoscrazia applicato alla Bolla liturgica
Quo primum tempore di Papa san Pio V ............................. pag. 33

Il monito di Papa Pio XII a chi crede di poter aderire
a Cristo senza aderire a Pietro............................................... pag. 34

L’unica intenzione che può spingere a governare
il sacro Rito è di tenere il Rito stesso.................................... pag. 34

[...]

Dal secondo sacro Nome Imago dipende il principio
di relazione
, fonte di ogni altra realtà, compresa la fede ...... pag. 46

Equiparata la fede di chi vive secondo il principio
di relazione alla fede di chi vive nel suo rigetto.................... pag. 46

[...]

Una soluzione errata del problema della discontinuità
di dottrina è il ‘sedevacantismo’. Sua critica
....................pag. 55

In primo luogo l’universalità di consenso al Papa regnante
avalla la potestà del regno .................................................... pag. 55

Obbedire assolutamente, e aderire relativamente
al diverso grado di Magistero proferito................................. pag. 55

[...]

‘Tradizione’ come continuum dello status di essere
di ogni cosa nel suo proprio e individuale esistere ............... pag. 82

Il valore della continuità come garanzia
e ‘memoria dell’essere’ nella storia....................................... pag. 83

Il continuum di una traditio è necessario agli enti per legarsi
a se stessi attraverso la propria specifica ‘storia’ di enti ....... pag. 83

Il progresso e la crescita della Chiesa possono aversi
unicamente a partire dalla soprannaturale sua immobilitas .. pag. 84

La Logoscrazia è in opposizione precisamente alla ,
eroscrazia cioè al governo del desiderio e del senso............ pag. 84

Monarchia papale, monarchia divina e monarchia umana ...pag. 84

[...]

Il ruolo che si dovrebbe dare all’obbedienza,
ossia al principio primo del cattolicesimo..............................pag. 87

L’esempio della fede di Abramo e della ‘non fede’
delle figlie di Lot dinanzi allo ‘stato di necessità’ .................pag. 87

Il principio di obbedienza, per mantenersi
nel soprannaturale della fede, va tenuto solo al grado eroico,
perché al grado umano può restare incagliato
nel soggettivismo naturalistico...............................................pag. 89

[...]

Valore della somiglianza per stabilire
la continuità e la discontinuità tra Liturgie ................... pag. 111


La somiglianza, nella Liturgia e nel Magistero,
deve essere in ogni tempo piena e massima....................... pag. 112

Identità tra ‘Volto di Cristo’ e ‘Liturgia’............................. pag. 112

[...]

L’immagine del Volto di Cristo che emerge dalle ss. Messe
celebrate in tutti i secoli è sempre la stessa ......................... pag. 114

Le differenze tra le diverse immagini del Santo Volto
emergenti dalla storia della Liturgia sono di stile
e di materiale, ma il Volto è sempre il medesimo................ pag. 114

L’obiezione che nasce dalla storia della Liturgia,
per la quale le prime ‘immagini - rubriche’
sarebbero differenti dalle successive....................................pag. 115

La storia della Liturgia mostra la progressiva
emersione dell’unica Imago liturgica (o Volto)
del Cristo nella Storia .........................................................pag. 116

La storia della Liturgia mostra che essa va sempre e solo
dall’implicito all’esplicito e mai va invece al contrario....... pag. 117

Il Paradiso di Dante, ossia lo sforzo fatto dall’intelletto
umano per ‘conquistarsi’ Dio .............................................pag. 117

La ‘conquista intellettuale’ di Dio l’ha fatta solo Cristo.
Dunque l’uomo non può ritirarsi da tutte quelle verità
che non lui, ma Cristo ha conquistate .................................pag. 117

L’atto oblativo di Cristo sulla croce è la più perfetta
adæquatio dell’uomo (nell’Uomo-Dio) alla eccelsa
Liturgia infratrinitaria, la sua mistica “conquista”................pag. 118

Nell’Imago del Figlio: 1) si specchia il volere del Padre,
2) si imprime la perfezione d’amore conquistata da Cristo
sulla croce, 3) si raccoglie ogni (almeno spirituale) martirio
di ogni suo discepolo ..........................................................pag. 118

La Presenza Reale, pegno e sacramento della realtà
dell’unione spirituale di Dio con l’uomo ............................pag. 119

La religione cattolica è l’unica a professare
che Dio è presente sulla terra quanto nei Cieli,
se pur sotto forma sacramentale...........................................pag. 119

[...]

È GESÙ Cristo stesso che dipinge il proprio sacro
Ritratto in ogni Liturgia, attraverso le parole e i gesti
dei propri sacerdoti............................................................. pag. 125

Il sacro Ritratto è un dipinto vivo di vita non solo ‘naturale’:
è una Persona parlante se stessa nelle parole e nei gesti
del celebrante...................................................................... pag. 125

I sei modi o gradi in cui Cristo è presente nella s. Messa.....pag. 125

Cipriano Vagaggini sottolinea che la Liturgia della Chiesa
è in ogni Messa una realtà di partecipazione
alla Liturgia perenne e celeste .............................................pag. 126

[...]

Una cosa è sacra se rispecchia in qualche modo
la Trinità, per cui, oltre che essere divina,
dunque arcana, deve, come la Trinità,
possedere l’elemento ‘relazione’
.......................................pag. 139

Il significato di ‘sacro’ non si può trovare nella idealità
di Dio se Dio non è la ss. Trinità.........................................pag. 139

La relazione, che unisce due enti sacri tra loro,
è essa stessa un elemento sacro, il terzo, e, come
lo Spirito Santo, è ‘spirante’ da entrambi. ...........................pag. 140

Per sua natura la partecipazione, la comunità, è nel fatto
del sacro, ne è imprescindibile, e ne dipende in tutto..........pag. 141

Dunque va ribaltata la metodologia:
prima porre il sacro, e da qui la comunità ..........................pag. 142

La salita alla trascendenza compiuta in persona Christi
trascina nel sacro di Dio Trinità la partecipazione,
ossia la comunità ................................................................pag. 142

Natura nobilitante della religione, per cui,
entrando la Comunità di Cristo nel Sacro trinitario,
diventa Comunità sacra, diventa Ekklèsia trinitaria.......... pag. 142

Benedetto XVI, già da cardinale, definiva la Liturgia
come « una maturazione di Dio » nella Storia ...................pag. 142

Di tutti gli atti che l’uomo può compiere in terra o nei Cieli
quello della Liturgia è il ‘massimissimo’ .............................pag. 143

Il Motto di Romano Amerio posto a principio
di queste nostre pagine .......................................................pag. 143

[...]

Le 7 caratteristiche o note del divino Ritratto
dipinto dalla sacra Liturgia
.............................................pag. 145

Prima nota: il Ritratto liturgico è uno...................................pag. 145

Seconda nota: il Ritratto liturgico è misterioso....................pag. 147

Terza nota: il Ritratto liturgico è somigliante.......................pag. 148

Quarta nota: il Ritratto liturgico è vero................................pag. 149

Quinta nota: il Ritratto liturgico è reale ..............................pag. 149

Sesta nota: il Ritratto liturgico è vivente...............................pag. 150

Settima nota: il Ritratto liturgico è miracoloso....................pag. 150

Le conclusioni ...................................................................pag. 151

“Breve esame critico del Novus Ordo Missæ”,
dei cardinali Antonio Bacci e Alfredo Ottavian.............pag. 153

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