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LA GUERRA ALL’OCCIDENTE... (3)


Antonio Livi *

LA GUERRA DELL’ISLAM
ALL’OCCIDENTE
È GUERRA AL CRISTIANESIMO?

III PARTE SU TRE
(L’articolo è uscito sul numero di ottobre 2005 di Studi Cattolici.)


Non ogni religione storica
esprime al meglio l’esperienza religiosa.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica(Torna da pag. 1) La filosofia della religione può così procedere a classificare le religioni storiche secondo precisi parametri valutativi. I parametri che io propongo nei miei studi 16 [Cfr ANTONIO LIVI, “Sullo statuto epistemologico della filosofia della religione” , in Aquinas, 48 (2005), pp. 181-198.] mirano a rilevare se la dottrina e la prassi di una religione sono “sublimanti” (nel senso che portano all’estremo limite superiore, sub limine, l’esperienza religiosa) oppure “deformanti” (nel senso che invece contraddicono la “forma”, ossia l’essenza, della religione).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCiò porta a concludere, restando sempre nell’ambito della filosofia della religione, che il cristianesimo ha fondati motivi per presentarsi come una vera religione, e anche come la religione vera, 17 [Cfr Congregazione per la Dottrina della Fede, Istruzione Dominus Iesus, 6 agosto 2000.] mente l’Islam contraddice in molti aspetti essenziali la natura della religione (disconoscendo la paternità universale di Dio e la conseguente pari dignità di tutti gli esseri umani, aventi tutti i medesimi diritti e il medesimo destino eterno) e così finisce per generare una prassi sociale e politica che rappresenta la corruzione dell’autentico spirito religioso.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa filosofia della religione è dunque una scienza valutativa, votata al compito (arduo e impopolare) di riconoscere o negare legittimità a una prassi sociale che si presenti come una religione, o perché si autoqualifica tale o perché viene considerata tale da una cultura sviluppatasi all’esterno di essa.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQui appunto, nella funzione critica, si può vedere la differenza tra una filosofia della religione consapevole della sua natura epistemologica, che la abilita al discernimento e alla valutativa (in quanto possiede i criteri per distinguere il vero dal falso e il conforme dal deforme), e una filosofia della religione che invece non abbia saputo o voluto risolvere il problema del suo specifico oggetto e del suo metodo adeguato.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa prima è necessariamente dotata di “parresia”, 18 [Questo termine è stato introdotto nel lessico culturale di oggi dal Papa Giovanni Paolo II nella sua enciclica Fides et ratio, cit., § 48: « Alla parresia della fede deve corrispondere l’audacia della ragione ».] mentre l’altra rinuncia alla sua funzione propriamente scientifica (la critica è la funzione primaria di ogni scienza) per fungere da supporto ideologico di qualche prassi politica.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa conseguenza è che l’immensa mole degli studi di filosofia della religione – di per sé ricchi di rilevamenti analitici, ma poveri di valutazioni sintetiche – hanno avuto quasi sempre una “ricaduta” socioculturale banalizzata e banalizzante, che si è tradotta – per via del modo di divulgare i risultati delle ricerche attraverso il filtro ideologico dei mass media – in un consolidamento del conformismo imperante, a sostegno di ciò che oggi è considerato “politically correct”, ossia – nel nostro caso – l’irenismo o indifferentismo in materia religiosa. 19 [Per la determinazione dell’esatto significato dei termini “irenismo” e “indifferentismo” rimando al mio Dizionario storico della filosofia , II ed. Società Ed. Dante Alighieri, Roma 2002.]
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaA questa strategia ideologica dell’appiattimento acritico fa gioco, naturalmente, il presupposto soggettivistico per cui la religione non è che un “sentimento”: un sentimento che esige rispetto se c’è o anche se non c’è, e quando si esprime in un modo o anche quando si esprime in quello opposto.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCosì si arriva al paradosso di considerare “religione” persino la millenaria cultura buddista, che ignora la nozione di Dio trascendente e personale e nella quale, di conseguenza, nessuna delle componenti della religione (come prassi) esiste: né la preghiera (nella sua vera accezione di dialogo con Dio), né l’ascesi (nella sua vera accezione di presa di distanza dai beni contingenti nella speranza dei beni imperituri nell’unione con Dio nella vita eterna).

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSenza acribia scientifica, è facile confondere la “meditazione trascendentale” delle scuole buddiste con la preghiera vera e propria, quale si trova nella prassi delle vere religioni. Così come è facile prendere per buona, dal punto di vista filosofico-religioso, l’equiparazione tra l’ebraismo moderno, il cristianesimo e l’Islam, comunemente denominate le “tre grandi religioni monoteistiche”: denominazione che non può servire a richiudere in un’unica “essenza” tre realtà religiose che invece sono assai diverse, dato che il Dio unico dei cristiani, la Trinità, non è assimilabile al Dio unico degli ebrei e a quello dei musulmani, che è concepito oggi in antitesi a quello cristiano, considerato eresia e bestemmia, il che logicamente ha per conseguenza che la prassi religiosa nei tre casi sia totalmente diversa. 20 [Cfr ANTONIO LIVI, Introduzione, in ENRICO MARIA RADAELLI, Il Mistero della Sinagoga bendata, Effedieffe, Milano, pp. I-IX. Cfr anche quanto ha scritto di recente un autorevole teologo milanese: « Il Signore ha mandato i suoi apostoli ad annunziare e a testimoniare il suo Vangelo nel mondo intero, così che tutti gli uomini – proprio tutti – diventino credenti in Lui. Ne consegue che il suo discepolo non arrossirà a proclamare che la sola “vera religione” – per usare le parole di Agostino – è quella annunziata da Cristo e in atto in Lui; che non c’è un Dio cristiano e, a lui equivalente o quasi, il Dio di altre religioni, sia pure monoteistiche, ma che l’unico vero Dio è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, o la Trinità » (INOS BIFFI, “Nel Catechismo l’originalità che sa dialogare”, in Avvenire, 10 agosto 2005, p. 16).]
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl che non toglie che l’adesione a una delle tre religioni cosiddette “monoteistiche” resti un problema di coscienza individuale, che non si risolve sul piano dell’indagine filosofica. Ma non è superfluo, anzi è indispensabile il contributo che la filosofia della religione può fornire alla ricerca del vero culto da tributare al vero Dio. Occorre però che la scienza della religione sia divulgata con chiarezza e con coraggio, come fa Roberto Rossi in un suo bel libro, inizialmente scritto per l’università ma poi adottato da molti docenti, con ottimi risultati didattici, come testo per l’insegnamento di Religione cattolica nei licei. 21 [Cfr ROBERTO ROSSI, Fondamento e storia. Essenza e forme della religione, III ed., Casa editrice Leonardo da Vinci, Roma 2005.] La chiarezza concettuale e il coraggio del discernimento del vero dal falso sono le prerogative maggiori della filosofia in sé e per sé.

L’Islam come religione “deformata”.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn conclusione. Se non si operano mentalmente le distinzioni delle quali ho parlato, se non si ha il coraggio di applicarle con rigore concettuale ai fatti del giorno, i fatti rimangono prigionieri del modo di raccontarli e di interpretarli proprio dell’ideologia dominante in Occidente, che riguardo al cristianesimo non è interessata a rispettare la verità. Siamo noi cristiani a dover interpretare i fatti e a dover comprendere la storia che la Provvidenza ha disposto che vivessimo.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuando leggiamo sui giornali o sentiamo alla televisione che “al-Qaida” motiva i suoi crimini affermando che si tratta di una guerra santa contro « i sionisti » e contro « i crociati », invece di pensare che si tratta di una imitazione e moltiplicazione della strage di ebrei perpetrata da Maometto e di una tarda vendetta contro le Crociate e contro la Reconquista, dobbiamo considerare queste due evidenze: 1) che i “jihadisti” tentano di nobilitare con pretesti religiosi, agli occhi degli islamici, una strategia, la loro, che è esclusivamente politica, oltretutto compiuta con mezzi innegabilmente criminali (stragi di innocenti, compiute mandando a suicidarsi gli stessi assassini); 2) che la loro interpretazione del Corano implica l’identificazione dell’Islam con le masse medio-orientali da loro capeggiate e aizzate contro l’Occidente (America, Russia e Paesi dell’Europa alleati con l’America) e contro gli stessi Paesi islamici che non aderiscono a questa loro “guerra santa”; identificazione che comporta l’equiparazione del resto del mondo con altre religioni, che sono religioni da distruggere in quanto considerate espressione del rifiuto di riconoscere il diritto dell’Islam al potere politico mondiale.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaÈ in questo rifiuto, agli occhi degli islamici, che consiste principalmente il peccato degli « infedeli », il motivo per cui l’America o altre potenze occidentali vengono denominate « il Grande Satana ». L’avversione all’Occidente, quindi, è una pianta che ha le sue radici nel terreno della religione, ma con molteplici ramificazioni che sono tutte di carattere politico.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaL’azione politica finisce così per essere l’unica azione collettiva e istituzionale concepibile per i musulmani nei confronti delle altre religioni, in particolare il cristianesimo. 22 [Si legga in proposito il documentato studio di GIUSEPPE SCATTOLIN, L’Islam nella globalizzazione, Editrice Missionaria Italiana, Bologna 2004.]
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl problema religioso vero e proprio – l’accusa ai cristiani di “bestemmia” per la loro dottrina della Trinità – non è il fattore scatenante dell’aggressività islamica nei confronti dell’Occidente. Insomma, per una religione “deformata” com’è l’Islam, il quale identifica il culto di Dio con un presunto piano divino di applicazione letterale del Corano all’interno e all’esterno della comunità dei fedeli, non è sorprendente che la volontà di Dio sulla progressiva islamizzazione del mondo sia interpretata come guerra (jihad) di conquista o di riconquista di nuove aree geografiche e di sottomissione di nove popolazioni. Così fu il “jihadismo” in altri tempi, e così è adesso.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCiò non significa che non possano esserci nell’Islam interpretazioni diverse (mai però del tutto divergenti) da questa. Possono cambiare i modi di intendere l’attuazione del jihad, ma essa non sarà mai rinnegata dai musulmani, per quanto siano essi definiti “moderati” dai nostri politici occidentali.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDi quello che succede in un Paese “moderato” come l’Egitto (sede peraltro della più autorevole università islamica) ne parlava in un’intervista il missionario padre Scattolin: « Ho conosciuto personalmente intellettuali musulmani che avvertono l’esigenza di una profonda riforma all’interno dell’Islam. Sono loro che hanno avuto il coraggio di pubblicare le prime riletture critiche sulle fonti, a partire dal sacro Corano. Si tratta di studi esegetici che hanno provocato e continuano a provocare delle violente reazioni da parte dei fondamentalisti. Basti pensare, solo in Egitto, all’uccisione di Faraj Foda o al caso di Nagib Mahfuz, che ha rischiato la vita in un attentato, o ancora di Nasr Abu Zaid, costretto all’esilio. Insomma, vi sono voci “liberali”, ma sono ostaggio dei violenti ». 23 [In Avvenire, 31 luglio 2005, p. 3.]
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaI “violenti” sono coloro che ritengono di dover applicare alle lettera (l’ortodossia islamica consiste proprio nel prendere alla lettera il Corano) la sura IX, dove si legge: « Preannunciate agli infedeli il doloroso castigo che li colpirà. Quando saranno trascorsi i mesi sacri, voi ucciderete questi banditi ovunque li incontrate: catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Se invece si pentono, praticano la preghiera e pagano le decime, li lascerete andare per la loro strada. Allah infatti è pronto al perdono, è misericordioso [con i suoi fedeli] ». 24 [Corano, sura IX, At-Tawba (Pentimento o maledizione), 29; cfr 5, 54; 47, 4; 9, 123 e 216.]

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaUn’autorità islamica contemporanea che ha ritenuto di insegnare l’applicazione è stato Abul A’la al-Maududi (1903-1979), iniziatore della Jamaate-Islami (= Partito islamico) in Pakistan; in un suo celebre libro-guida, intitolato si possono leggere frasi come questa: « L’Islam deve distruggere qualunque Stato o governo di qualsiasi parte del mondo che si opponga alla fede e alla dottrina dell’Islam ». 25 [SAYYID ABUL A’LA AL-MAUDUDI, Al-Jihad fi al-Islam, II ed., Lahore, Azamgarh, (India) 1948, pp.89-91; trad ingl. di Charles J. Adams: The Necessity of Divine Government for the elimination of Oppression and Injustice, in AZIZ AHMAD e G.E. VON GRUNEBAUM (edd.), Muslim Self-Statement in India and Pakistan, Wiesbaden 1970, pp. 156-7. Vedi in merito lo studio di CAMILLE EID, Osama e i suoi fratelli, Pimedit, Milano 2001.]
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaOccorre tener conto di tutto questo per capire ciò che succede sullo scenario politico mondiale, senza però trarne la conseguenza (illogica) di guardare con sospetto gli sforzi di dialogo interreligioso, che ha dato tanti frutti di reciproca conoscenza e di reciproco rispetto già negli ultimi decenni.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaColoro che dicono, per restare in tema di politica, che la lotta al terrorismo va condotta innanzitutto sul terreno culturale, hanno senz’altro ragione, perché la comprensione e la simpatia delle popolazioni occidentali (cristiane o scristianizzate) nei confronti delle comunità di islamici residenti in quei Paesi sono doveri di carità e di solidarietà da osservare sempre, anche se non sempre da parte degli islamici ci sono stati segni di riconoscenza all’estero o disponibilità alla reciprocità in patria.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPeraltro, bisogna pur riconoscere che lo scetticismo di molti, a questo riguardo, è altrettanto giustificato dai fatti: perché gli islamici che « odiano l’Occidente », siano essi leaders cinici o masse fanatizzate, non hanno smesso di ordine trame criminali nemmeno nei confronti di chi più si è prodigato a favore del “dialogo”.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCiò che serve a noi cristiani come riorientamento in questo confuso momento storico è la considerazione che non è la religione come tale a generare la violenza e la guerra, ma la politica, sia pure gestita da uomini che si presentano come rappresentanti di una religione. Ragione per cui, quando i “jihadisti” pretendono di legittimare come valore propriamente religioso una politica aggressiva o la resistenza armata o il terrorismo, noi prendiamo atto che, purtroppo, la loro religione li ha educati a una religiosità “deformata”.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE, per contrasto, ci rendiamo meglio conto dello spirito del Vangelo che noi abbiamo la grazia e il dovere di vivere: uno spirito che ci induce a operare per la diffusione della fede, non con i mezzi politici della conquista territoriale e della coercizione militare o legale dei popoli, ma con i mezzi apostolici della testimonianza e del dialogo, unitamente alla preghiera e al sacrificio. Così fecero gli Apostoli, così i primi cristiani e così tutti coloro che furono e sono fedeli a Cristo. E se qualcuno opera in modo difforme, la Chiesa prima o poi disconosce esplicitamente il suo operato.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaProprio per questo dicevo che il cristianesimo è la religione che non “deforma” ma anzi “sublima” la religiosità naturale, a cominciare da quella sua componente essenziale che è lo spirito di fraternità universale.
Infine, anche se questo non era il tema del mio intervento, i problemi del rapporto tra cristiani e musulmani può e deve essere affrontato anche e soprattutto con criteri di ordine schiettamente teologico, che sono poi quelli che la Chiesa cattolica ha insegnato e praticato negli ultimi quarant’anni, dal concilio ecumenico Vaticano II all’istruzione Dominus Iesus. È chiaro che ogni cristiano, soprattutto considerando la sua azione come singolo fedele e lasciando alla Gerarchia i rapporti istituzionali, 26 [Cfr ANTONIO LIVI, “Verità e carità nel dialogo interreligioso”, in Città di vita, 58 (2003), pp. 425-440.] non può che nutrire sentimenti di rispetto sincero per altri individui che professano una religione, intravedendo in ogni pratica religiosa un riverbero di quella “religione naturale” che è, come si diceva, il terreno comune sul quale germogliano e crescono tutte le religioni “storiche”.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaAllo stesso tempo, ogni cristiano sa di essere partecipe della missione apostolica ed evangelizzatrice della Chiesa, e quindi non rinuncerà mai a testimoniare e ad annunciare a tutti, musulmani compresi, che Cristo Gesù è il figlio di Dio e l’unico Salvatore del mondo. Se poi questo apostolato si dovesse confermare ancora una volta infruttuoso, per la ben nota resistenza degli islamici ad accettare la verità cristiana, ciò non deve turbare la nostra coscienza: noi cristiani sappiamo infatti che Cristo, affidandoci la diffusione del Vangelo, ci ha assicurato la sua continua assistenza, ma non certamente un successo visibile, meno che mai un successo immediato. (Torna a pag. 1, a pag. 2).

Antonio Livi *


Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica
* Professore Ordinario di Filosofia della conoscenza,
Decano della Facoltà di Filosofia nell'Università Lateranense.

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