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LA GUERRA ALL’OCCIDENTE... (2)


Antonio Livi *

LA GUERRA DELL’ISLAM
ALL’OCCIDENTE
È GUERRA AL CRISTIANESIMO?

II PARTE DI TRE
(L’articolo è uscito sul numero di ottobre 2005 di Studi Cattolici.)


Ma c’è anche un terrorismo buono?

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica(Vai a pag. 3 - Torna da pag. 1) Nella sfera politica, ci si dice, avvengono tragici fatti di sangue, e i fatti “parlano da soli”, nel senso che il loro significato sembrerebbe ovvio: si tratta di crimini commessi da gruppi religiosi fanatici, che odiano la civiltà occidentale e, in nome dell’Islam, combattono l’Occidente.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa non possiamo ragionare sulla base di questo racconto. Dobbiamo risalire ai fatti, ricostruire con spirito critico che cosa c’è in realtà dietro ai racconti.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNon è vero che i fatti parlino da soli, a meno che non siano “fatti nostri”, eventi cioè nei quali noi siamo protagonisti o direttamente spettatori. Quando i fatti riguardano ambienti diversi dai nostri e situazioni che non sono le nostre, tutti noi facciamo fatica a capire, attraverso l’informazione, che cosa sia veramente successo. Gli eventi riportati dai media sono raccontati da certe persone, che usano un certo linguaggio (enfatico ed equivoco: “inferno”, “orrore”, “sgomento”, “rabbia”), e ci propongono sempre una certa interpretazione, senza lasciare a noi il tempo e il modo di interpretarli.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaI fatti del terrorismo di matrice islamica ci pervengono già pieni di presunte spiegazioni causali, già deformati da mille pregiudizi antireligiosi, già scontornati con amplificazioni o riduzioni rispondenti agli schemi ideologici di chi li racconta (e del pubblico al quale li racconta).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLe parole usate dai media sono poi le stesse che troviamo sulla bocca degli uomini politici, dei funzionari di polizia, dei militari. Né gli uni né gli altri ci aiutano a capire. Né gli uni né gli altri usano parole intelligenti ma solo parole furbe, ammiccanti, ipocrite: per non far capire che parlano di cose che loro stessi non capiscono (ma non lo potrebbero mai confessare); già scontornati dalla visione selettiva e riduzionistica di chi ha escluso dalla comprensione dei fatti l’orizzonte propriamente soprannaturale, e pretende di parlare “realisticamente” di religione parlando solo di politica.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLe parole che vengono usate per descrivere la società islamica sono spesso parole cristiane grossolanamente applicate a una realtà del tutto diversa, come quando si parla di “clero sciita” o si dice che le moschee sono l’equivalente delle chiese o che una autorità islamica ha pronunciato una “scomunica” nei confronti di qualcuno.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaL’interpretazione esclusivamente politica sia dell’Islam che dello stesso cristianesimo rende “normale” e “onesta” la più crassa ignoranza degli aspetti propriamente religiosi dell’uno e dell’altro. Si parla dell’Islam e della sua opposizione feroce al cristianesimo escludendo sistematicamente il problema della verità religiosa dell’uno e dell’altro, come se tutte le religioni fossero vere (meglio: facendo intendere che sono tutte false, anche se il fanatismo di chi le reputa vere porta ai conflitti).

L’Islam e la politica.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica Uno dei politologi che hanno polemizzato con la Fallaci ha scritto quello che abbiamo visto sopra: « Fanno bene i pontefici a non cercare il conflitto. […] Con il comunismo Giovanni Paolo II fu grande; ma anche con l’Islam scelse la strada giusta. Così Ratzinger. Distingue tra terrorismo e resto dell’Islam, invita al dialogo e sa bene che il nemico dell’Islam non è la cristianità o la tradizione europea ma l’Occidente miscredente, filoisraeliano e americanocentrico ». 11 [MARCELLO VENEZIANI, Loc. cit.]
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaAllora, si può accettare l’interpretazione degli eventi di questi anni come di un conflitto tra l’Islam e l’Occidente? Se, come ho già detto, per “Occidente” si intende propriamente una categoria geopolitica, allora il termine “Islam” non è omogeneo, a meno che non lo si usi per indicare appunto una categoria geopolitica. Ma poi si dovrebbe riconoscere che l’Islam non è una religione, almeno nel senso in cui è una religione il cristianesimo. E così, non appena cerchiamo di capire le parole che oggi si usano nella battaglia (ideologica, prima che militare) nella quale siamo coinvolti come cristiani e come cittadini del mondo, ci troviamo di fronte al più grande problema teologico della nostra epoca, quello dell’essenza e del valore della religione, e di conseguenza quello dei rapporti tra le diverse religioni.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSe l’Islam, come ho detto, ha nella sua stessa struttura religiosa l’impossibilità di distinguere la sfera del “temporale” (che per essenza è il luogo dove si esercita la sovranità popolare, che legittima il potere legislativo, giudiziario ed esecutivo dello Stato) dalla sfera dello “spirituale” (riservata a chi trasmette e interpreta autorevolmente la rivelazione salvifica e amministra i sacramenti), allora parlare dell’Islam equivale a parlare sempre di una realtà socio-politica.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCosì, ben poca differenza c’è tra come manifestava questa realtà socio-politica ieri, all’epoca dell’espansione imperialistica dell’Islam arabo (dal VIII al X secolo), e poi all’epoca dell’impero Ottomano (dal XV secolo, con la conquista di Bisanzio, fino alla battaglia di Vienna nel XVII secolo e al successivo, progressivo disfacimento), e come si manifesta oggi con il conflitto nel quale siamo direttamente implicati.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE, per rimanere nell’oggi, ben poca differenza c’è tra il cosiddetto “Islam fondamentalista” e il cosiddetto “Islam moderato”.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSe si bada alla sostanza dei fatti che conosciamo e non alle etichette apposte dai media e dai politici, ci si accorgerà, per esempio, che la differenza tra l’Iran e l’Arabia Saudita è innanzitutto una differenza etnica e storica, in quanto l’Iran non è un Paese arabo e ha alle spalle la storia della grande civiltà persiana, di gran lunga più antica e più progredita della civiltà araba; a questo si aggiunge poi una differenza di momentanea collocazione nello scacchiere politico-militare del Vicino Oriente: mentre l’Iran, dopo la rivoluzione degli ayatollah, è divenuto il grande nemico degli Stati Uniti, l’Arabia Saudita è alleata degli Stati Uniti e ha legato le sue fortune economiche agli accordi petroliferi con la grande potenza occidentale. Tra questi due Paesi, invece, per quanto riguarda il “fondamentalismo”, non c’è quasi differenza, anzi l’Arabia Saudita rappresenta un sistema politico molto più rigidamente islamico e molto meno tollerante, sia nei confronti degli oppositori interni che nei confronti dei cristiani, di quanto non lo sia il regime iraniano.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl termine “moderato”, poi, va inteso in senso meramente fattuale, perché dal punto di vista ideologico è un termine privo di significato (al che, nella discussione politica italiana, quando si sente parlare di un “partito dei moderati” viene da sorridere, e si capisce che non si vuole parlare di idee e di programmi).

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaI Paesi confessionalmente islamici praticano la “moderazione” nei confronti delle minoranze cristiane esistenti al loro interno (penso soprattutto all’Egitto) solo quando sono governati da una classe politica che si professa islamica, ma non pratica la legge coranica nella sua integralità; questa classe politica preferisce rinunciare all’appoggio incondizionato delle autorità islamiche e dei gruppi estremisti, piuttosto che rinunciare alla propria libertà di manovra, sia nella politica interna che in quella internazionale.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaGli occidentali, nutriti di cultura cristiana, chiamano questa situazione politica “laicità”, senza rendersi conto dell’assurdità di applicare all’Islam – che non può conoscere la distinzione tra “clero” e “laici” – una categoria che ha senso solo nel cristianesimo. E così sono stati male interpretati da tanti osservatori occidentali gli eventi dell’Iraq prima della guerra che ha portato alla destituzione di Saddam Hussein, il quale aveva governato da despota il suo Paese ma senza islamizzarne completamente le istituzioni, tanto che un cristiano figurava al suo fianco come seconda autorità dello Stato; ma si sa quanto peso avevano in questa politica la sua strategia di equilibrio delle forze, sia favorevoli che contrarie al suo regime (musulmani di tradizione sciita e musulmani di tradizione sunnita, iracheni di stirpe araba e iracheni di stirpe curda) e il momentaneo accordo con gi Stati Uniti in vista della guerra contro l’Iran.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSiamo al punto. Non bisogna cedere alla confusione verbale e non bisogna accettare che si pensi semplicemente a un rapporto conflittuale tra religioni – l’Islam e il cristianesimo – quando si parla di guerre e di attentati, di rivoluzioni e di assassinii, e in generale di problemi primariamente politici, ossia di potere (giurisdizionale, economico e militare).

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa prima cosa cui pensare è un rapporto tra potenze economico-politiche: da una parte una potenza egemone nel mondo globalizzato, rappresentata dagli Stati Uniti d’America; dall’altra una potenza antagonista, rappresentata dal movimento islamico transnazionale, che ha avuto (e ha tuttora) degli Stati, come l’Afghanistan, che l’hanno sostenuta e spalleggiata, ma che si è organizzata come una rete occulta di resistenza armata, di guerriglia e di attentati finalizzati a fiaccare la resistenza psicologica degli avversari.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa religione, allora, non c’entra? Si può ridurre l’Islam a mera forza politica? Certamente no. La religione c’entra sempre con l’Islam, quale che sia la forma politica che assume di volta in volta. Ma la cosa da ribadire ancora una volta è che non si può parlare di “religione”, nel caso dell’Islam, come si parla di “religione” nel caso del cristianesimo.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPer non confondere le cose, si potrebbe lasciare la parola “religione” per designare solo l’Islam, oppure l’Islam assieme a tutte le altre religioni, grandi o piccole, monoteistiche o politeistiche o ateistiche, considerando il cristianesimo come sui generis, ossia come realtà la cui essenza è del tutto diversa.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuest’ultima soluzione piace a molti teologi cattolici (per tanti motivi, a parte il confronto con l’Islam), ma non è una soluzione praticabile, perché le parole non si possono cambiare a piacimento. Dopo venti secoli di storia del cristianesimo, ora è tardi per rifare il vocabolario di base. 12 [Commentando la pubblicazione del Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, DAVIDE RONDONI, in un recente editoriale di Avvenire (31 luglio 2005), scriveva queste parole che apprezzo perché giuste ma non condivido perché inopportune: « Il cristianesimo, alla radice,non è una religione del libro. Figuriamoci del libretto o del compendio. Non è affatto una religione, esiste solo come vita. Di Gesù e dei cristiani ».]
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaL’unica soluzione praticabile è di precisare che cos’è in sé la religione, e poi distinguere tra le religioni, perché c’è una natura concettuale comune, ma ci sono anche differenze sostanziali tra l’una e le altre.

La religione, le religioni e il cristianesimo.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDi per sé questa chiarificazione non è competenza della teologia, ma della filosofia, in particolare della filosofia della religione: spetta a essa il compito di precisare concettualmente che cosa corrisponda, nella realtà, al termine “religione”.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaOra, ciò che risulta dalla ricerca filosofica è che la religione è, per sua natura, una prassi: una prassi che dipende da una conoscenza (la conoscenza dell’esistenza di Dio e dei doveri che l’uomo ha nei suoi riguardi), non limitandosi però a sapere, ma impegnandosi a indicare la direzione da prendere per vivere la vita in modo conforme a tale convinzione e attuando poi tale regime di vita.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSi può dunque definire la religione come il comportamento (individuale e sociale) che deriva dalla convinzione che tutta la realtà fa capo a un Principio personale dal quale dipende il passato (le origini), il presente (vita attuale) e il futuro (vita oltre la morte), e che quindi deve essere contemplato, venerato, cercato, assecondato nei suoi disegni provvidenziali, in modo da fare di questa vita presente una prefigurazione della vita eterna con Dio e un avviamento ad essa.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPer arrivare a tale definizione, la filosofia non si limita al rilevamento fenomenologico di determinati vissuti a carattere “mistico”, né al rilevamento sociologico dei comportamenti collettivi che “sacralizzano” il passato con le narrazioni mitiche, i cicli temporali con le feste, i luoghi con l’edificazione dei templi, le persone con l’istituzione del sacerdozio e del monachesimo, la vita comunitaria con i riti; quello che la filosofia può e vuole fare è decifrare in ogni singolo caso se la prassi rilevata fenomenologicamente corrisponda o meno alla convinzione circa il fondamento di tutta la realtà cosmica e umana, convinzione che non si riduce a sentimento e nemmeno a convenzione sociale.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaUna volta stabilita in modo rigoroso l’essenza della religione, la filosofia passa alla valutazione delle singole manifestazioni sociali e culturali che si presentano come religioni, per verificare se meritino davvero questo nome (problema del rilevamento di quali siano le vere religioni) e poi per cercare se in mezzo a esse ce ne sia una che realizzi al meglio l’essenza della religione (problema del riconoscimento di quale sia la religione vera).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn questa opera di discernimento la filosofia della religione ricava dalla filosofia della conoscenza la nozione di “esperienza religiosa fondamentale” o “religione naturale”, ossia di quella prassi ideale (metastorica) che corrisponde a ciò che per natura tutti gli uomini sanno di Dio e sentono di dover fare in rapporto a Dio.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa nozione di Dio dalla quale deriva ogni prassi religiosa è quella del senso comune, in quanto radicata nell’esperienza originaria del mondo, dell’io e dei valori morali che regolano i rapporti con i propri simili. 13 [[Cfr ANTONIO LIVI, Verità del pensiero. Fondamenti di logica aletica, Lateran University Press, Roma 2002, pp. 107-122; IDEM, La ricerca della verità. Dal senso comune alla dialettica, III ed., Casa editrice Leonardo da Vinci, Roma 2005.]] Sono le radici esperienziali che si trovano lì dove si riconosce l’inizio della verità: l’esistenza delle cose del mondo, con le loro note caratteristiche di pluralismo e contingenza, che reclamano un Principio del loro essere, che ne costituisce l’intrinseca razionalità. 14 [Cfr ANTONIO LIVI, Il “senso comune” e la conoscenza di Dio, in LORELLA CONGIUNTI (ed.), L’audacia della ragione. Riflessioni sulla teologia filosofica di Francesca Rivetti-Barbò, Ed. Hortus conclusus, Roma 2000, pp. 97-101.]
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa filosofia procede poi operando la necessaria distinzione tra “religiosità” (l’esperienza religiosa soggettiva) e “religione” (le forme storiche e istituzionali della prassi religiosa), distinzione che permette di stabilire razionalmente quale religione esprima di fatto l’autentica religiosità; e, trattandosi del giusto rapporto della prassi con la verità di Dio e dell’uomo, il primo passo di questa indagine non può che essere la critica (prima sul piano semantico, poi su quello pragmatico e su quello aletico) della dottrina che ogni data religione professa e pratica. 15 [Cfr ANTONIO LIVI, Razionalità della fede. Un’analisi filosofica alla luce della logica aletica, II ed., Ed. Leonardo da Vinci, Roma 2005.]
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Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica* Professore Ordinario di Filosofia della conoscenza,
Decano della Facoltà di Filosofia nell'Università Lateranense.

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(Pagina protetta dai diritti editoriali.)

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