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GUARINI SULLA LITURGIA.

Maria Guarini *

CURA D’ANIME STRAORDINARIA
PER UN RITO CHE SIA DAVVERO STRAORDINARIO.

Articolo uscito su « internetica » il 15 ottobre 2009.


Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSia Benedetto il Signore e il Santo Padre, Benedetto XVI, per aver fatto riemergere dal lungo oblìo la santa e divina Liturgia nel Rito Romano detto Tridentino, o Gregoriano. Sono due anni che, grazie al Motu proprio Summorum Pontificum, in alcune chiese aumentano anime di ogni età che, conoscendolo e partecipandovi, rendono a Dio il culto perfetto. Naturalmente l’interesse e la partecipazione vengono favorite dalla presenza di un gruppo stabile e quindi della celebrazione. È sintomatico il fatto che questo interesse sia stato determinato, anche al di là dei gruppi preesistenti, proprio dall’opportunità di conoscere e partecipare all’Antico Rito (‘antico’ sta qui, latinamente, per ‘originario’, ‘dei primordi’, ossia Rito Perenne), per alcuni ritrovato con gioia per altri scoperto come si scopre un tesoro, grazie alla sua liberalizzazione piena.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaL’attuale situazione fa registrare in molte diocesi l’assenza di celebrazioni, non per mancanza di gruppi stabili e di sacerdoti che celebrino il Rito di sempre, ma per la totale chiusura di vescovi, parroci o superiori di Ordini religiosi che negano l’uso dell’Altare a fedeli bramosi di adorare al massimo possibile e pastori disponibili, quand’anche essi per primi suscitatori di tali santissimi fuochi. Tutto ciò, oltre a falsare, nel consuntivo da trarre, l’effettiva richiesta dei fedeli, rende inoperante il fluire della grazia che consentirebbe anche a molte altre persone di avvicinarsi con gioia e frutti spirituali al Rito stesso, in virtù di una maggiore presenza (possibile nelle risorse, ma non nella loro negata operatività) di celebrazioni anche nella Forma cosiddetta Straordinaria. Infatti, lasciare – come viene suggerito – la promozione della stessa all’iniziativa di singoli che sistematicamente trovano ostacoli insormontabili negli assoluti divieti frapposti, di fatto significa permettere sì una cosa santa, ma non promuoverla poi in nessun modo.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaRappresentiamo quindi la sentita necessità che venga paternamente disposta, accanto al Rito cosiddetto Ordinario, ossia al Novus Ordo Missæ imposto da Papa Paolo VI, una celebrazione domenicale in Vetus Ordo almeno in ogni diocesi, nella località che risulti più ricettiva, mentre, a Roma Caput Mundi, che ne vengano estese le celebrazioni domenicali presso le quattro Basiliche e quella di S. Croce in Gerusalemme; il che risponderebbe, oltre che al vivo desiderio di molti fedeli, ai quali non mancherebbero di aggiungersene altri, come le esperienze in atto dimostrano, alla necessità intrinseca, ontologica, sostanziale del Rito Gregoriano, di essere esso Fiamma viva e perenne in atto, e non solo a parole, per quanto possano essere auguste (cfr. Enrico Maria Radaelli, SACRO AL CALOR BIANCO, pro manuscripto, p. 93). La presenza della Parrocchia personale di S. Trinità dei Pellegrini è una benedizione, ma essa – pur ben frequentata – non è facilmente raggiungibile da tanti, giovani e anziani, che popolano una città estesa e dal traffico intenso come Roma.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaInoltre, poiché non è possibile amare ciò che non si conosce, e anche per consentire una frequentazione sempre più consapevole e partecipata, è necessario promuovere il Rito Gregoriano anche attraverso iniziative mirate, quali conferenze e momenti formativi a cura dei gruppi stessi e dei loro sacerdoti o presso le stesse strutture in cui avvengono le celebrazioni, che attualmente risentono di una presenza spesso strettamente limitata al momento della celebrazione stessa, senza nessun altro ’spazio’ di incontro e/o di formazione o anche presso altre strutture individuabili nella diocesi: Seminari, Facoltà Teologiche, Corsi per catechisti, ecc. Altrimenti come si può pensare di eliminare, sia pure gradualmente, il presente iato generazionale, che non è soltanto un fatto culturale o liturgico, ma anche catechetico?

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPer questo occorre parlare dell’Antico Rito: c’è infatti una mistagogia propedeutica a quella celebrativa; il che certamente renderebbe possibile anche rimuovere molti pesanti (e solo attuali) pregiudizi.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaC’è inoltre un falso problema: quello del latino visto come ostacolo. Il discorso appare pretestuoso, intanto perché alcuni giovani ancora lo studiano, mentre è indubbio che chi non ha dimestichezza con i testi delle sublimi intraducibili parti della veneranda Vetus Latina, l’acquista – e abbastanza rapidamente – strada facendo: con la frequentazione; anche perché i messali danno la duplice versione latino/italiano a fianco. Del resto potrebbero supplire alla carenza attuale i momenti ‘formativi’ cui si è accennato sopra. Inoltre basterebbe spiegare che nel Missale Romanum il titolo “Infra Actionem” è sovrapposto al Communicantes del Canone: “tra l’azione”. Il Canone quindi è una preghiera attuata più che recitata. L’azione cui si riferisce è ovviamente il sacrificio, e poiché la santa Messa è la attualizzazione hinc et nunc del sacrificio della Croce, in questo senso la comprensione delle parole e della lingua che il sacerdote usa è secondaria: si può partecipare all’offerta del sacrificio benissimo senza sentire o capire le parole. Basta sapere che cosa sta facendo il sacerdote all’altare. Crea sgomento quindi sentire persone, anche suore, affermare a esempio: “A quella Messa non ho capito niente”. Viene da chiedersi: sanno cosa è la Messa? Un esempio banale ma calzante: chi assiste a una partita di calcio non ha bisogno di parole per partecipare... Qualche volta le parole diventano un ostacolo più che un aiuto.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaI nostri genitori sapevano che quando il sacerdote si inchina sopra l’ostia e sopra il calice alla Consacrazione, recita le parole del Signore – e non altro – e il miracolo si compie. Non pensavano che fosse necessario udire le parole, che d’altra parte sono divine e basta sussurrarle perché abbiano effetto. È un cedimento alla moderna mentalità positivista credere che una cosa esista o abbia efficacia solo quando la si vede, la si ode, ecc. Il sacerdote recita il Canone silenziosamente, sia per rispetto a Dio, perché anche se agisce “in persona Christi” è sempre indegno di tanto onore e potere, sia per lasciare spazio alla fede dei presenti, che in questo modo non sono distratti né dal tono della voce, né dalla lingua, né da qualsiasi altro difetto umano, e possano essere immersi nell’Adorazione, unico atteggiamento possibile e aperto alla miracolosa trasformazione transustanziante operata dalla grazia in un momento così alto e davvero “terribile”.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn genere le difficoltà sembrano accamparle i liturgisti che aborrono il latino per partito preso. Piuttosto, perché non reintrodurlo nei Seminari e nelle Facoltà pontificie, in quelle cioè in cui ancora non ci fosse? Velle est posse.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaÈ molto sofferta, da parte di noi tutti, la realtà di trovarci rinchiusi in un ghetto, senza spirargli di comunicazione, mentre nella Chiesa, sia come Corpo mistico di Cristo che come Popolo di Dio (di Cristo Dio), dovrebbe trovarsi la pienezza della comunione perché essa è icona della ss. Trinità, 'Luogo' di comunione e comunicazioni infinite vive e vitalizzanti, come dovrebbero essere le nostre comunità, piccole o grandi che siano. Crediamo che sia la qualità e non il numero a fare la differenza, qualità che poi è la Presenza Reale nella Liturgia e nella Vita del Signore nato morto risorto e asceso al cielo, nonché del suo Spirito ‘inviato’ alla Chiesa nella Pentecoste, per noi e per la nostra salvezza e per quella dei molti che lo accolgono « A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati » (Gv, Prologo 12-13).

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCi coglie, doloroso, un interrogativo: come mai, nella Chiesa, vengono ‘mandati’ a evangelizzare gruppi di ogni genere, mentre quelli legati al Vetus Ordo vengono soffocati persino sul nascere?


 

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