Presentazione.
Giuseppe A. Possedoni, Responsabile culturale
del Centro Studi Oriente Occidente (Ancona)......................... pag. 10
Ridiscutere Iota unum, un atto dovuto.
Sandro Magister, giornalista, vaticanista (Roma).................... pag. 20
Letture ermeneutiche del concilio Vaticano II.
Agostino Marchetto, arcivescovo segretario del Pontificio
Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli itineranti,
storico e canonista (Città del Vaticano)................................... pag. 26
Per un accesso a Iota unum: la struttura della critica
di Amerio alla teologia conciliare e post-conciliare.
Matteo D’Amico, docente di Storia e Filosofia,
saggista (Ancona)................................................................... pag. 42
in principio era il verbo, non l’amore.
(errori dalla ‘dislocazione’ delle
essenze trinitarie.
Enrico Maria Radaelli, saggista, scrittore, direttore
del Dipartimento di Filosofia dell’Estetica
dell’Associazione Internazionale Sensus Communis (Roma).... pag. 78
Tradizione, ragionevolezza della fede, neomodernismo:
alcune riflessioni a partire dalla lettura di Iota unum.
Dario Sacchi, Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano).. pag. 92
Per rendere giustizia a un filosofo cristiano.
Antonio Livi, Pontificia Università Lateranense (Roma)..........pag. 100
Può la Chiesa variare veramente? Tradizione,
trasmissione, cambiamento, continuità.
Pietro Cantoni, Studio Teologico Interdiocesano
“Mons. Enrico Bartolett”, Camaiore (Lucca)......................... pag. 109
Appendice. Un inedito di Romano Amerio .......................pag. 137
La questione del Filioque.
Ovvero la dislocazione della divina Monotriade.
Romano Amerio, Filosofo (Lugano)..................................... pag. 138
* * *
(Non è presente la relazione del professore Pietro De Marco, Università di Firenze,
perché non pervenuta.)
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