PAPA BERGOGLIO
HA UNA VISIONE PRAGMATICA DELLA RELIGIONE.
Intervista di Francesco Boezi a Enrico Maria Radaelli intorno al libro AL CUORE DI RATZINGER. AL CUORE DEL MONDO Aurea Domus Edizioni. Milano, 25-1-2022.
Pro manuscripto, formato in-8°gr, pp. 470
di cui 54 illustrate, 15 in quadricromia.
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all’autore)
1) Prof. Radaelli, lei afferma che la Chiesa non crede più in se stessa. Perché?
Proprio così: il fatto è che il kantismo fa credere di aver abbattuto la potenza della ragione, il freudismo l’ha fatta soccombere sotto la prepotenza dell’inconscio, il darwinismo ne ha annientato l’origine per mano di Dio, sicché i Pastori sono da tempo in preda allo scetticismo più assoluto e cercano di “fuggire” dal dogma, “dimenticandolo”, nascondendolo, camuffandolo, come descrivo nel mio Al cuore di Ratzinger. Al cuore del mondo. Vescovi e Papi, oggi, sono malati di storicismo hegeliano, ossia di fideismo, l’opposto della fede. Dimenticano che in Scritture e Dogma avrebbero, a proteggerli dagli attaccanti, la ragione di Dio, che le sbaraglia tutte. Ma chi si fa forza della Rivelazione, oggi? 2) Secondo lei Papa Francesco avrebbe in qualche modo abbracciato mortalmente il mondo. È corretto? Perché?
Papa Francesco ha una visione pratica della religione, una visione dove il Logos, e l’Incarnazione come atto liturgico di infinita e propiziatoria espiazione della colpa commessa dall’uomo per placare lo sdegno infinito del Padre, non hanno evidentemente alcun senso per un Papa che lancia videomessaggi “fraternizzanti” come Il dialogo porti pace del gennaio del 2016, in cui si vedono quattro uomini, di cui il cattolico ha in mano un Gesù Bambino, l’ebreo e l’islamico due loro simboli religiosi e il buddhista un Buddha. Questi messaggi fanno a pugni con la fede in Gesù Cristo e con la sua unica opera liturgica, redentiva, propiziatrice e pacificatrice dei popoli.
3) Recentemente lei è stato accusato di aver dato dell’eretico a Joseph Ratzinger. Ci spiegherebbe bene tutta la vicenda?
Nel settembre del 2015 cominciai a leggere Introduzione al cristianesimo, di Joseph Ratzinger. Qualcuno dovrà pur rilevare un giorno che quel libro, scritto nel ’68 e tutt’ora vendutissimo in tutto il mondo, dice il contrario di ciò che dicono Vangeli e Dogma. Quel libro fu confermato dal suo Autore nel 2000 con un Saggio introduttivo e ribadito in una sua intervista su L’Osservatore Romano nel 2016.
In sintesi, egli sostiene che Dio« rimane l’ipotesi migliore, benché sia un’ipotesi », come scrisse 37 anni dopo in L’Europa di Benedetto nella crisi delle culture. Ma se Dio è « l’ipotesi migliore », la fede è un’ipotesi, ossia non è più fede, perché è l’uomo che ipotizza Dio, è l’uomo che “genera Dio”.
Tutto Introduzione svolge una dottrina che, non basandosi sulla Rivelazione di Dio, donata (come ci assicura il Prologo di Giovanni) da Gesù Cristo, ma sulla congettura umana, diverge dal dogma: non lo ricalca mai. Questo è anti-metafisico idealismo, è storicismo, come mostro in Al cuore di Ratzinger. Al cuore del mondo, pro manuscripto, Aurea Domus, Milano 2017, disponibile nelle librerie Ancora, Coletti, Hoepli e Leoniana, oltre che nel mio sito
4) Bergoglio, per lei, è un eretico?
In un’intervista a Civiltà Cattolica del 2013 il Papa dice: « se una persona dice che ha incontrato Dio con certezza totale e non è sfiorata da un margine di incertezza, allora non va bene. … Se uno ha le risposte a tutte le domande, ecco che questa è la prova che Dio non è con lui ». Ma questo è l’opposto della solidità richiesta dalla virtù della fede.
E nella Prefazione a un libro del Vergottini del 2015, Martini e noi, il Papa scrive: « Tutti, credenti e non credenti, siamo alla ricerca della verità e non possiamo dare nulla per scontato », ricalcando Ratzinger, che nel suo Introduzione sostiene: « È la struttura fondamentale del destino umano poter trovare la dimensione definitiva dell’esistenza unicamente in questa interminabile rivalità fra dubbio e fede, fra tentazione e certezza» (Introduzione..., p. 39).
Possiamo definire Papa Bergoglio un “ratzingeriano esasperato”? Sì, perché, oltre alle parole viste, arriva a dire: « Ogni credente porta in sé la minaccia della non credenza ».
5) Quali i sono i punti più “delicati” messi in discussione da questo pontificato?
Il Papa attuale, come il suo Predecessore, impernia la sua visione dottrinale sul fideismo. Da qui nasce la visione poliedrica di entrambi. Nel mio libro sottolineo la loro continuità: quando in un’Udienza generale del 2017 Francesco dice « anche dentro la santissima Trinità stanno tutti litigando a porte chiuse, mentre fuori l’immagine è di unità », il Papa non fa che portare alle logiche conseguenze ciò che insegnava il Prof. Ratzinger sostenendo che il Logos è anche « diá-lógos », ossia « dialogo, colloquio » (Introduzione, p. 172), il che configura nella Trinità tre pensieri, tre opinioni, tre volontà. Ma questo è politeismo. Da ciò nasce il concetto di poliedricità della Chiesa e di « papato sinodale », dove Ratzinger prevede un « papato attivo » e un « papato passivo »: la poliedricità trinitaria genera la poliedricità papale.
6) “Amoris Laetitia”, la riabilitazione di Lutero, i “viri probati”. Radaelli, la Chiesa sta cambiando?
Cattolicamente, tutti i concetti visti sono inaccettabili. Perché mai i Pastori li accettano? Perché mai accettano “due Papi”, o che “la ss. Trinità litighi”, o che “la fede è nutrita dal dubbio” eccetera? Perché tutti, dal Vaticano II in poi, non han più il coraggio di unire alla propria voce, nella proclamazione ex cathedra di una dottrina, la voce di Dio, che è il coraggio di stare al Dogma, al Logos, alla Legge. E tutto ciò perché, come dice Ratzinger nel suo libro e nell’intervista del 2016, « la giustizia di Dio », così come espressa nella Rivelazione e Redenzione di Cristo, che lui addebita erroneamente ad Anselmo d’Aosta, « è inaccettabile per l’uomo moderno ». Quell’« l’uomo moderno » dovrebbe far riflettere.
7) Lei è un filosofo dell’estetica. Esiste ancora la priorità del trascendentale nella Chiesa di Francesco?
Sono stato tra i primi a firmare la Correctio filialis inviata a Papa Francesco nel 2017, e ritengo che, se un Pontefice che sostiene che le proprie Encicliche non cambiano la dottrina si trova davanti alla forte perplessità di gran parte della Chiesa, debba avere il coraggio di enunciarle ex cathedra, unendo cioè le proprie parole a quelle di Dio. Se lo fa, vuol dire che le sue parole sono veritiere, e tutta la Chiesa, fino all’ultima pecorella, dovrà obbedirgli. Se non lo fa, vuol dire che quelle Encicliche la dottrina la cambiano, sicché nessuno dovrà obbedire a quelle parole, restando obbedienti però, per il resto, sempre a lui come Papa, e sempre pregando per lui.
8) Lei ha nostalgia di Benedetto XVI?
Nel mio Al cuore di Ratzinger sintetizzo così il “Papa Teologo”: « Una prassi (quella del dubbio alla ricerca della verità) alla febbrile ricerca della propria teoria » (p. 237); e Bergoglio: « Una prassi che ha trovato la propria vitale teoria in se stessa prassi ». Sono dunque entrambe delle prassi, e sono entrambe intaccate dall’idealismo hegeliano. Tra l’anarchismo vellutato dell’ “Ultra-idealismo” ratzingeriano e l’anarchismo peronista dell’ “Ultra-pauperismo” bergogliesco, quale preferire? Tra l’errore nascosto e l’errore sfacciato, per quale scegliere?
9) Quale potrebbe essere l’identikit del pontefice del futuro? Un papa ancora più progressista?
La distinzione da fare è non tra Papa “conservatore”, o “tradizionalista”, e Papa “progressista”, ma tra Papa cattolico e Papa non cattolico, perché un Papa “progressista” che non ha il coraggio di enunciare le proprie dottrine, come avviene dal Vaticano II a oggi, unendo le proprie labbra a quelle di Dio nel “Noi decretiamo, disponiamo e stabiliamo” del plurale maiestatico pontificale è un Papa che non aiuta la Chiesa ad andare avanti, a guardare al futuro, a dare al futuro la fisionomia che deve avere.
Bisogna distinguere tra il rispetto e la simpatia umana che ci ispirano i due ultimi Papi e la Norma normans che sta nei santi Padri della Chiesa che ci hanno regalato chiese, monasteri, cattedrali dove pregare, pieni di splendore, di speranza viva, di arte che faccia gridare all’applauso, di fervido rinnovamento spirituale.
10) Dopo la comunità di San Pio X, un’altra parte della Chiesa si scinderà da Roma?
Nessuno si dovrebbe scindere mai da Roma: Romano Amerio, filosofo di cui mi pregio essere allievo, disapprovò la disobbedienza del 1988, perché l’unico Pastore che può diagnosticare lo stato di necessità della Chiesa universale è il Papa, unico vescovo ad avere la Potestas clavium universale.
Dunque uno scisma è sempre colpevole. Tutti gli sforzi devono essere protesi a unire la Chiesa a Dio, a riportare la Chiesa nell’alveo del dogma, del Logos, del Cristo, da cui ora è pericolosamente lontana, prima di tutto nella liturgia, che col Novus Ordo Missæ di Paolo VI ha perso l’adorazione.
La Chiesa deve tornare ad andare più in chiesa. Così anche il mondo tornerà alla Chiesa.
1. Eguaglianze e diseguaglianze........................................pag. 15
2. Chi è il vero “maestro del dubbio” del super dubitoso
cardinale arcivescovo Mons. Carlo Maria Martini........pag. 17
3.Primo: qual è il compito del teologo cattolico riguardo alla “Norma normans” della fede?
Secondo: tale compito è assolto anche
dal Professor Ratzinger?............................................pag. 20
4. Il “cielo” non cattolico del saggio del Professore di
Tubinga, Introduzione al Cristianesimo – che per scelta
ideologica è libro storicista, antimetafisico e fideista –
anticipa il cielo senza dogmi di Papa Francesco.............pag. 23
5. Perché questo vecchio libro di cinquant’anni fa è importante come pochi altri al mondo......................pag. 28
6. Come svuotare da dentro la dottrina della fede, ovvero
da dove, come, e per mezzo di chi, si è propagata
l’attuale devastante secolarizzazione dell’Occidente......pag. 32
7. Metodologia metafisica e metodologia storicista:
ovvero cattolica e anticattolica, cioè modernista.
Quale avrà scelto il Professor Ratzinger?......................pag. 36
8. La metodologia storicistica, antimetafisica, non scientifica e anticattolica
del Teologo di Tubinga ..................................................pag. 40
9. Se faccia metodo anche l’esclusione dei corretti
e peraltro doverosi e obbligatori strumenti d’indagine....pag. 43
10. Il metodo storicistico è la droga del teologo.
E i capifila protestanti e luterani sono i suoi pusher........pag. 47
11. Il dubbio, l’unica cosa di cui
per il Professor Ratzinger non si deve dubitare..............pag. 51
12. Non si insisterà mai abbastanza sulla certezza che Dio
ci vuole infondere: di essere da noi conoscibile. Di più:
che la sua conoscenza è da lui sommamente voluta......pag. 54
13. Perfetta teoreticità del ragionamento di fede, totale irragionevolezza di ogni dubbio sulla fede............pag. 57
14. Il crocevia del pensiero ratzingeriano non è la fede, ma il dubbio. E precisamente il dubbio scettico........pag. 60
15. Il dubbio scettico ratzingeriano, padre della nuova era della fede: la fede ‘mobilista’.......pag. 61
16. Una per una, le principali asserzioni del Professore di Tubinga sulla problematica del dubbio di fede.......pag. 65
17. Cosa mai potrà concludere di buono
una ragione fattasi incapace di essere per sua natura
e in ogni tempo certissima delle verità che conosce,
ossia una ragione che da se stessa si è resa impotente?...pag. 67
18.Da dove nasce lo scetticismo fideistico del già Papa
Joseph Ratzinger? Lo si chieda al Professor Ratzinger...pag. 70
19. Alcuni elementi che avvicinano pericolosamente il Professore di Tubinga a Baruc Spinoza
(e non solo)....................................................................pag. 74
21. Lo scetticismo fideistico
del Professore di Tubingaè forse passibile di una qualche censura ecclesiastica?..........................pag. 80
22. L’ereticale concetto ratzingeriano di papato attivo
e papato passivo come riflesso diretto dello schema
idealistico simil-hegeliano “credente e non-credente”....pag. 82
23. Dio ha detto: « Cercatemi in un’orrida regione »,
o non piuttosto: « Non cercatemi in un’orrida regione »?
(Isaia 45,19)....................................................................pag. 88
24. Troppa “relazione”, nella teologia del Professore,
e nessuna “sostanza”: “Ma è l’antimetafisica, mio caro. È qui che la Chiesa ha perso il principio di realtà.”........................................................pag. 90
25. Perché definire “ultra-Idealismo”,
“oltre l’Idealismo”,la filosofia religiosa del Professor Ratzinger.................................................pag. 96
26. Se il “Dio Libertà” congetturato nel 1967 a Tubinga
somigli al Dio vagheggiato nel 610 da Maometto
e al Dio rielaborato 500 anni fa da Lutero e da Calvino..pag. 98
27. Cosa lega e cosa slega le incertezze
del dubbioscettico alle certezze del Senso comune e della fede.....................................pag. 102
28. Per il Professor Ratzinger e il cardinale Martini
forse che la fede è un moto ondulatorio perpetuo?........pag. 106
29. Quello professato dal Professor Ratzinger e
dal cardinal Martini è un ereticale ‘dubbio volontario’,
o è solo ‘un’eccessiva preoccupazione di credere’?......pag. 112
30. Dal dubbio scettico del Professore di Tubinga
alla « poliedricità sinodale » di Papa Francesco:
cancellazione totale di ogni certezza veritativa
a partire dalle cinque certezze del Senso comune..........pag. 117
31. Se si possa dire che un cristiano “non ha” la verità, che non possiede la verità,
come dice Papa Francesco...........................................pag. 120
32. Non si può giudicare e censurare un Papa?
Allora si giudichi e censuri un professore e cardinale...pag. 125
33. Se l’ereticale palindromo congetturato nel 1967
dal Professore di Tubinga, confermato e perfezionato
nel 1988 da un cardinale di Milano, sintetizzato infine
nel 2015 da Papa Francesco, annienti tutta la Chiesa....pag. 128
34. Grazie al “Contadino”, si capisce il “Professore”: cioè quanto sia estremista
chi si credeva “moderato”..........................................pag. 131
35. Chi è, per il Professore di Tubinga e per “l’uomo d’oggi”,
il protagonista sulla scena del mondo: è forse Dio,
che però non si vede, o è l’uomo, che invece si vede?..pag. 135
36. Il dramma – il dràma – è tra cielo e terra, tra Dio
e uomo. Ma il Professor Ratzinger non se ne avvede...pag. 140
37. Visto che Dio, sempre che ci sia, sempre che parli,
non ha parlato per primo, chi lo ha mai fatto, allora?....pag. 144
38. E anche il perdono, chi lo ha portato nel mondo:
Dio o gli uomini?..........................................................pag. 149
39. Entriamo nel dramma dei cieli. E dei cieli dei cieli.
Il dramma di un Dio Padre sdegnato, e del Figlio suo
– Dio anch’Egli –, a Lui sacrificato. Entriamo lì, dove non vuole entrare il Professore (storicista) di Tubinga....................................................pag. 153
40. Per la Chiesa è un “dogma liturgico” centrale. Per il Professor Ratzinger (e futuro Papa)
è « un crudelee inaccettabile meccanismo ».
Chi ha ragione?..........................................................pag. 155
41. Ci si chiede: i milioni di Messe celebrate secondo il Novus Ordo di Papa Paolo VI,
sono sotto anàtema?.....................................................pag. 158
42. In piena soteriologia, spunta di nuovo Spinoza............ pag. 164
43. “Agnello di Dio”: sì, per placare lo sdegno di Dio
l’Agnello può essere solo di Dio.
Ma in che senso “di Dio”?............................................pag. 167
44. Prolegomeni a una teologia evoluzionista: “dubbio cosmico” più “evoluzionismo cosmico”, uguale a?...pag. 172
45. Dove, come e quando è nata la trasformazione
della società rocciosa forgiata dal Cristianesimo
nella società liquida forgiata dal Liberalismo................pag. 178
46. La “società liquida” nasce da una “Chiesa liquida”,
cioè “pastorale”, cioè ipodogmatica, nata da un
Concilio “liquido”, cioè “pastorale”,
cioè ipodogmatico..........................................................pag. 181
47. Professor Ratzinger, in sintesi: evoluzione o Redenzione? « Mais naturellement, oui : “évoludemption” !: “evoludenzione”! Si dice così? »...............................................................pag. 185
48. Le contraddizioni di un Papa,
e le contraddizioni della verità.......................................pag. 190
49. In che modo l’Ultra-Idealismo ratzingeriano
– superando se stesso, come d’altronde era prevedibile –
sia divenuto “il Sistema Ratzinger-Teilhardiano”.........pag. 192
50. Al dogma cattolico assolutamente non basta
che il Paradiso si trovi « nella memoria di Dio ».
Al Professor Ratzinger invece sì. Chi ha ragione?........pag. 196
51. La « resuscitazione » dei corpi secondo i Nuovi Catari:
Padre Teilhard de Chardin e il Professor Ratzinger.......pag. 200
52.Niente diavolo, per il Tubinghese, né dannati. L’Inferno, infatti, non solo è vuoto, ma neppure c’è.....pag. 211
53.Dunque niente dannati e Inferno, per il Professor Ratzinger, ma neanche Limbo, Purgatorio e Paradiso. Così è risolto alla radice il gran Problema del Male.pag. 213
54. Sommare “Cristo Omega” a “Cristo Comunità”. Questa, con la stesura di Introduzione al cristianesimo, è la grande strategia del Professor Ratzinger..........pag. 222
55. Dice Tubinga: « Nell’unico e indivisibile Dio esiste il fenomeno del dialogo ». Ma il moto, in Dio, non esiste, e allora, come può esservi un ‘dialogo’?....pag. 227
56. Il Professore Ratzinger è il vero grande teorico
del Concilio Vaticano II: è lui che ha saputo trovare
nella ss. Trinità la pietra angolare della prassi lì nata
e con Papa Bergoglio portata a piena maturazione......pag. 231
57. Continuità e discontinuità trinitarie, cioè sostanziali, decisive, tra il Professore di Tubinga
e il Pontefice oggi felicemente regnante......................pag. 236
58. Ciò che nasconde il « diá-lógos » trinitario,
e che il Professore di Tubinga neanche immagina,
ma che il “Papa finto sempliciotto” ha capito subito.....pag. 240
59. La piccola particella greca ‘diá’ è il ratzingeriano minimo iota che, deflagrando in tre potenti errori, sovverte l’essenza di Dio e la terra tutta come può fare solo il più furioso cataclisma spirituale e culturale..pag. 243
60. Dice il Professore di Tubinga: « Le tre Persone della ss. Trinità dialogano ». « No – dice Papa Francesco –, le tre Persone litigano, ma non lo danno a vedere »....pag. 245
61. “Al dialogo! Al dialogo!”, gridavano festosi uscendo
da San Pietro i Padri del Concilio Vaticano II.
“(Così il mondo non ci guarderà più in cagnesco.)”......pag. 248
62. C’è un problema: che “il Problema del Male” è esaltato dalla Redenzione di Cristo, che libera l’uomo da cose (peccato, morte e Inferno) che non ci sono più. E allora che si fa? Si nasconde la Redenzione..........pag. 251
63. Analisi del « termine medio », ossia degli argomenti scelti dal Professore di Tubinga per “dimenticare” l’opera di Redenzione di Gesù Cristo............................pag. 255
64. Ma l’Io narrante delle Sacre Scritture è di Dio o del Professore di Tubinga?...........................pag. 260
65. Analisi delle conclusioni finali raggiunte
dal Professore di Tubinga per “dimenticare” l’opera di Redenzione di Gesù Cristo............................pag. 269
66. ‘Diá’ e ‘relazione’. I due piccoli “iota” da non inserire in nessun modo nella dottrina cattolica, ma inseritivi di nascosto da un Professore di Tubinga..pag. 276
67. L’errore cristologico di base del Teologo di Tubinga
è porre il punto di partenza della fede nella croce, e non
come invece è, nella gloria della Resurrezione.............pag. 280
68. La premessa necessaria e sufficiente per risolvere
tutti i problemi del gran “Problema del Male”..............pag. 284
69. Tutti i problemi del gran “Problema del Male”. E la loro santa, unica e cristica soluzione.................pag. 290
70. Come si trasforma un serio lavoro
di spiegazione della dottrina in pericolosa ideologia,
ossia in un idolo..........................................................pag. 301
71. Parliamo ora della Beata Vergine. “Ma perché – chiede il Professor Ratzinger –, dev’essere vergine? Non ce n’è mica bisogno.”.........pag. 305
72. Professor Ratzinger, ci dica: l’unica Chiesa di Cristo
è o non è solo e unicamente la Chiesa cattolica?...........pag. 319
73. Senza la nozione del Senso comune si rischia grosso:
persino che si faccia nascere l’idolo ‘comunità’ –
come fa il Professor Ratzinger – dalle Sacre Scritture..pag. 324
74. Sacrificata al ratzingeriano idolo ‘comunità’
anche la viva e amorosissima spiritualità eremitica......pag. 330
75. Ma c’è qualche rubino, o zaffiro, o diamante, di cui la Chiesa possa far tesoro, adornarsi, rivestersi, che non sia ideologicamente scalfito dal taglio filosofico da cui muove il Professore di Tubinga?....pag. 333
76. Tanto per cominciare, un bel rubino:
il Professor Ratzinger avrebbe in odio,
proprio come il Professor Livi, l’ “utilitarismo teologico”.
Già, ma allora: perché usarlo?.......................................pag. 335
77. Quasi un diamante, quello a p. 195, dove scopriamo
che la dottrina di Gesù è lo stesso Gesù.
Sì, ottimo. Però..............................................................pag. 337
78. Inaspettatamente uno zaffiro,
e grande, immenso: come la volta celeste.....................pag. 340
79. Concludiamo adornandoci con un’ametista,
e torniamo alla problematica da cui si era partiti:
e bravo “Tubinga” a farne una questione di metodo.....pag. 343
80. Conclusione.
Al cuore di Ratzinger. Al cuore del mondo.
E al cuore di tutti i Pastori e Papi santi della Chiesa.....pag. 346
“MENE”. Al cuore di Ratzinger..............................pag. 351
“TEKEL”. Al cuore del mondo...............................pag. 354
“PERES”. Al cuore del Papa...................................pag. 355
Indice dei Nomi di Persone e di Luoghi..........................pag. 359
Indice dei Documenti del Magistero...............................pag. 369