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DOGMA E PASTORALE > CONCLUSIONI.  

Stefano Carusi, Antonio Livi, Enrico Maria Radaelli *

DOGMA E PASTORALE

L’ERMENEUTICA DEL MAGISTERO
DAL VATICANO II AL SINODO SULLA FAMIGLIA


Conclusioni (di Antonio Livi)

IL MAGISTERO NON FARÀ MAI PROPRIE LE PROPOSTE
DI
RIFORMA PASTORALE

CHE CONTRADDICONO IL DOGMA INVECE DI INTERPRETARLO

(Qui le prime pagine.)

Casa Editrice Leonardo da Vinci, Roma 2015, pp. 210.

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Dogma e Pastorale

La copertina

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Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaGli argomenti sviluppati nei tre sag-gi centrali di questo volume mi consen-tono adesso di riprendere il discorso che ho fatto nella Presentazione. Mi ri-promettevo, in merito alle controverse proposte di riforma della pastorale a-vanzate durante i lavori del Sinodo sul-la famiglia, di fornire dei criteri teologi-ci di discernimento per evitare che tali discussioni generino disorientamento tra i fedeli. Ebbene, ritengo che tali cri-teri teologici siano stati sufficientemen-te illustrati nelle pagine che precedono. Li ricordo adesso sintetizzandoli in po-chi punti:

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaRiguardo ai dogmi della fede, ci so-no sempre state e sono sempre possibili delle interpretazioni da parte del Magi-stero, il cui compito è appunto di defi-nire, illustrare e applicare alle diverse circostanze pastorali le verità rivelate da Dio per la salvezza degli uomini. Queste interpretazioni autorevoli dei dogmi (sulla natura della Chiesa, sui diritti e sui do-veri dei fedeli, sull’amministrazione dei sacramenti) vanno sempre recepite con “fede ecclesiastica”, e per questo, nei limiti di ciò che viene formalmente insegnato e comandato, ai fedeli non sono con-sentite né la pubblica manifestazione del proprio dissenso sulla dot-trina né la formale disobbedienza alle legittime direttive pastorali. Non vogliono certamente esprimere né dissenso né disobbedienza le osservazioni critiche che Enrico Maria Radaelli ha esposto più sopra in merito a quelle che a lui paiono pericolose ambiguità nel linguag-gio di alcuni documenti del Magistero conciliare e post-conciliare. Sono, le sue, espressioni rispettose di personali opinioni, del tutto le-cite, anche se non necessariamente condivisibili, come altrove ho scritto (1).

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCi sono infatti interpretazioni possibili del dogma che non rien-trano tra i pronunciamenti formali del Magistero e quindi – dal pun-to di vista dogmatico – non hanno alcuna formale autorevolezza; si tratta di quelle interpretazioni del dogma che io denomino “private”, in quanto vengono proposte da laici oppure da membri della gerar-chia ecclesiastica che non svolgono funzioni di Magistero, e quindi godono solo di «autorità privata» nell’esprimere nuove personali in-terpretazioni del dogma (cfr Seconda Lettera di Pietro, 1, 20). Co-me soggetti di queste esternazioni prive di autorità dogmatica vanno riconosciuti perfino i fedeli che la Chiesa ha beatificato e canoniz-zato, o dei quali ha riconosciuto i carismi straordinari, come le visio-ni e le apparizioni; a maggior ragione nonché tutti gli ecclesiastici dotati di titoli e competenze teologiche, come pure i singoli vescovi e gli organismi di qualche conferenza episcopale (alle quali la Chie-sa non riconosce finora un’autorità propriamente dottrinale). In que-sto libro, sono state trattate come mere  interpretazioni private le tesi sostenute dal cardinale Walter Kasper (2), del quale Stefano Carusi ha rilevato le premesse teologiche, che a suo avviso sono luterane, e anche quelle del cardinale Marx, presidente della Conferenza epi-scopale della Germania. Al medesimo genere di interpretazioni pri-vate appartengono anche le tesi contrarie, sostenute tra gli altri dai cardinali Müller, Carlo Caffarra, Walter Brandmüller, Raymond Bürke, Sarah, come anche dai collaboratori di questo volume.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaRispetto al valore dogmatico di tutte queste interpretazioni priva-te del dogma, abbiamo detto che esse sono assimilabili a quelle che tradizionalmente si chiamavano “quæstiones disputatæ”, nel senso che ogni fedele è libero di formulare il proprio assenso o di dissenti-re, una volta che abbia valutato, sulla base delle sue personali com-petenze e convinzioni, la plausibilità delle tesi di ciascun autore. Nessuno, in questo contesto, può accusare altri di eresia, tanto nel senso di modernismo quanto al contrario di tradizionalismo: a tutti nella Chiesa va riconosciuta piena libertà d’opinione circa le opinio-ni teologiche che il Magistero non ha ancora sanzionato con un’ap-provazione formale o con una formale condanna. Ciascuno può a-derire in coscienza all’una o all’altra tesi in discussione, e può anche sostenerla prudentemente in pubblico, resistendo alle indebite pres-sioni da parte di coloro che tendono a imporre le proprie personali opinioni teologiche, dogmatizzandole (3).

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLe cose cambiano, ovviamente, nel caso in cui il Magistero, chiamato in causa da una delle parti o sua sponte, non decida di pronunciarsi a favore di una tesi teologica, condannando quella con-traria. In quel caso, grazie a un pronunciamento formale del Magi-stero, i fedeli avranno la certezza di fede che una data tesi debba essere considerata formalmente eterodossa e quella contraria come formalmente ortodossa («Roma locuta, quæstio finita»). A ben ve-dere, il ricorso dell’autorità del magistero ecclesiastico per dirimere ogni controversia riguardante l’interpretazione del dogma è la prassi seguita dalla Chiesa fin dai primi tempi, già nell’età apostolica, co-me risulta dalla narrazione scritturistica delle vicende che portarono al Concilio di Gerusalemme:

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica«In quei giorni, alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli questa dottrina: “Se non vi fate circoncidere secondo l'uso di Mosè, non potete esser salvi”. Poiché Paolo e Barnaba si opponevano risolutamente e discutevano animatamente contro costoro, fu stabi-lito che Paolo e Barnaba e alcuni altri di loro andassero a Gerusalemme dagli apostoli e da-gli anziani per tale questione. Essi dunque, scortati per un tratto dalla comunità, attraver-sarono la Fenicia e la Samaria raccontando la conversione dei pagani e suscitando grande gioia in tutti i fratelli.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaGiunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani e riferirono tutto ciò che Dio aveva compiuto per mezzo loro. Ma si alzarono alcuni della set-ta dei farisei, che erano diventati credenti, affermando: è necessario circonciderli e ordinar loro di osservare la legge di Mosè. Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esami-nare questo problema» (At 15,1-6).

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIo personalmente mi attendo, per quanto riguarda le opinioni teo-logiche in discussione nel Sinodo dei vescovi sulla famiglia, il tema di questo volume, che il Magistero si rifiuti di accettare le tesi di quanti chiedono di adottare delle regole pastorali indipendenti o ad-dirittura contrarie al dogma. Questa mia aspettativa (parlando in ter-mini umani) di speranza, che è poi la mia speranza (parlando in ter-mini teologali), si riflette nel titolo che ho dato alle mie Conclusioni. E passo adesso a spiegarne dettagliatamente le ragioni.

I CRITERI DI FEDE PER VALUTARE
QUALI PROPOSTE DI RIFORMA DELLA PRASSI DELLA CHIESA SIANOUN’EFFETTIVA INTERPRETAZIONE
PASTORALE DEL DOGMA.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEssendo la pastorale una prassi, ed essendo ogni prassi sostanzia-ta di razionalità teleologica (ordo ad finem), la  prima essenziale pre-messa della pastorale è il rispetto della sua specifica finalità: ora, questa finalità non può essere certamente l’accantonamento e tanto meno la negazione del dogma, bensì la sua fedele applicazione attra-verso le scelte operative suggerire dalla prudenza di governo eccle-siastico e ispirate dalla caritas pastoralis. I Pastori della Chiesa han-no il dovere di esercitare la loro potestà (il munus docendi, regendi et sanctificandi) sui christifideles di ogni condizione, avendo l’inten-zione sincera di far sì che tutti possano conoscere e vivere adeguata-mente il dogma e la dottrina morale della Chiesa, ossia le verità de fide et moribus che il Magistero ha in vario modo accertato autore-volmente. Lo ha ricordato il Vaticano II a proposito della responsa-bilità pastorale dei vescovi, nella quale il primo posto spetta all’inse-gnamento della verità rivelata (evangelizzazione e catechesi):

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica«I vescovi, nell’esercizio del loro ministero di insegnare, annunzino agli uomini il Van-gelo di Cristo, essendo questo uno dei principali loro doveri. Li chiamino alla fede in for-tezza di Spirito oppure ravvivino la fede che già hanno. Espongano loro tutto il mistero di Cristo, cioè quelle verità la cui ignoranza è ignoranza di Cristo stesso, e così pure la via che è stata divinamente rivelata a glorificazione di Dio e per ciò stesso al raggiungimento della beatitudine eterna» (Concilio Ecumenico Vaticano II, decreto Christus Dominus sull’uffi-cio pastorale dei vescovi nella Chiesa, n. 12).

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDunque, il vero ed essenziale scopo della pastorale – perseguibi-le in tanti modi diversi, tradizionali o nuovi – è di edificare il popolo di Dio nella «fede divina e cattolica», il cui contenuto è ricordato e-splicitamente nel Codice di diritto canonico con queste parole:

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica«Per fede divina e cattolica sono da credere tutte quelle cose che sono contenute nella parola di Dio scritta o tramandata, vale a dire nell'unico deposito della fede affidato alla Chiesa, e che insieme sono proposte come divinamente rivelate, sia dal magistero solenne della Chiesa, sia dal suo magistero ordinario e universale, ossia quello che è manifestato dalla comune adesione dei fedeli sotto la guida del sacro magistero; di conseguenza tutti sono tenuti a evitare qualsiasi dottrina ad esse contraria. Si devono pure fermamente acco-gliere e ritenere anche tutte e singole le cose che vengono proposte definitivamente dal ma-gistero della Chiesa circa la fede e i costumi, quelle cioè che sono richieste per custodire santamente ed esporre fedelmente lo stesso deposito della fede; si oppone dunque alla dot-trina della Chiesa cattolica chi rifiuta le medesime proposizioni da tenersi definitivamente» (Codice di Diritto Canonico, Can. 750, §§ 1-2).

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa Chiesa è andata consolidando il carattere dogmatico di queste dottrine approvando anche la loro adeguata formalizzazione scienti-fica al livello della più accreditata teologia dogmatica, morale e pa-storale. Ciò risulta dal fatto che la Santa Sede ha formalmente ap-provato la dottrina di taluni teologi (basti ricordare, per l’argomento che qui stiamo trattando, teologici come Tommaso d’Aquino, Buo-naventura da Bagnoregio, Giovanni della Croce, Alfonso Maria de’ Liguori) conferendo loro il titolo di “dottori della Chiesa”. Quanto poi alla dottrina teologia di Tommaso d’Aquino, va tenuto presente anche che egli (fatto unico nella storia della Chiesa) è stato nomina-to espressamente e ripetutamente raccomandato come modello di in-segnamento e di studio della teologia nei documenti del Concilio Vaticano II (cfr il decreto Optatam totius, sulla formazione al sacer-dozio, e la dichiarazione Gravissimum educationis, sull’educazione cristiana).

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaTrattandosi dunque dei principi fondamentali della fede cristiana, ogni cristiano ha il diritto e il dovere di esaminare responsabilmente tali proposte di cambiamento, per verificare criticamente, ossia con adeguati criteri di ragione e di fede, se si tratta davvero di “applica-zioni” o “adattamenti” che possano servire oggi a comprendere e a vivere più coerentemente il Vangelo da parte di ogni componente del Popolo di Dio, o se non si tratta invece di mutamenti sostanziali e quindi, all’atto pratico,  di diretta negazione della verità che Dio ha rivelato e che la Chiesa custodisce fedelmente e interpreta infalli-bilmente.

[Il seguito sul libro.]

 

NOTE

 

(1) Cfr Antonio Livi, Presentazione, in Enrico Maria Radaelli, La Chiesa ribaltata, cit., pp. XVI e XVIII. (Torna su)

(2) Cfr Walter Kasper, Theologie im Diskurs, Verlag Herder, Freiburg 2014; Idem, Das Evangelium von der Familie. Die Rede vor dem Konsistorium, Verlag Herder, Freiburg 2014; idem, Das
Evangelium von der Familie. Die Rede vor dem Konsistorium, verlag Herder, Freiburg 2014. (Torna su) 

(3) In parecchi interventi sul sito dell’Unione apostolica “Fides et ratio” per la difesa scientifica della verità cattolica (cfr www.fidesetratio.it) ho polemizzato con teologi, sia progressisti che tradizionalisti, i quali assumono posizioni ideologiche esclusiviste, totalitarie e intolleranti, tipiche del  fondamentalismo o integrismo, che sono del tutto inammissibili nel dibattito tra quanti propongono nella Chiesa libere interpretazioni private del dogma. (Torna su)

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Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica* Stefano Carusi è il coordinatore della rivista informatica Di-sputationes theologicae.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaAntonio Livi, presidente dell’Unione Apostolica “Fides et ra-tio” per la difesa scientifica della verità cattolica, è l’autore del tratta-to su Vera e falsa teologia, che ispira i criteri di discernimento pro-posti in questo volume.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEnrico Maria Radaelli, direttore del dipartimento di Metafisica della bellezza presso l’ISCA (International Science and Common-sense Association), è autore di numerosi saggi teologici che riguar-dano direttamente gli argomenti di questo volume.

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