Scheda: Romano Amerio. Della verità e dell’amore,
Marco Editore, Lungro di Cosenza 2005, pagg. 360. € 25.
Introduzione di Mons. Prof. Antonio Livi: Le
disavventure di un filosofo cristiano.
Interventi di don Divo Barsotti, * di
S. E. Mons. Mario Oliveri, vescovo di Albenga e Imperia, e di S. E. Mons. Antonio Santucci, vescovo di Trivento.
* * *
In Iota unum il nome del vescovo “resistente” Marcel Lefebvre compare di sfuggita, e soltanto tre volte, nei primi
capitoli. La prima e la terza volta unicamente per significare degli atti del sommo Pontefice Paolo VI: due lettere del ’75
attraverso le quali l’augusto loro Autore prende posizioni che vorrebbero essere ortodosse. La seconda, in nota, accenna
alla proposta (respinta), appoggiata dal vescovo francese, di far precedere l’esposizione della parte pastorale del concilio
Vaticano II da una parte dottrinale che la sostanziasse e determinasse.
Il vescovo Marcel Lefebvre
fece visita a Romano Amerio nell’ ’85, quando ormai il professore, infermo e in parte cieco, iniziava il lento rattrappimento
nella poltrona dove sempre poi lo vedranno gli amici. Il filosofo accolse benignamente, riverentemente, e anche affettuosamente
il vescovo, per cui i due poterono professarsi la reciproca stima. Ma, al contrario di quanto ci si sarebbe potuto aspettare,
in quelle ore non fu il vescovo a parlare, ma il professore, che lo sopraffece con l’esuberanza della sua esposizione.
Iota unum, studio
che tratta come pochi altri di teologia dottrinale e pratica, studio che anzi si spinge a esporre alla valutazione e al soppesamento
assiologie fondamentali, il rigetto o l’accoglienza delle quali svolgono o precludono la via alla salvezza, non ha mai toccato
la questione costituita dal dissenso interno alla Chiesa. Né lo ha fatto Stat veritas, iniziato quando ormai si
era consumata la scissura tra il Vaticano e il fondatore di Ecône.
Il dissenso nella Chiesa
fu vasto e articolato, ed ebbe origine da uomini dai nomi oggi dimenticati, anche con posizioni dissenzienti dal vescovo il cui
nome poi quasi fagocitò il concetto stesso di tradizionalismo. Amerio è certamente uno di essi: egli può
vantare nei confronti di monsignor Lefebvre una più antica origine nel riconoscere lo sviamento ecclesiale cui resistere,
forse anche una più ferma stabilità della linea di resistenza, infine l’individuazione di una più profonda
causa teologica e metafisica al dovere del dissenso, e persino – notevole contrasto – una più benevola disposizione
a confidare nella correzione degli ecclesiastici criticati, cioè in ultimo una più benevola disposizione a confidare
nella divina Provvidenza, come conclude in una sua intervista a un giornale notoriamente vicino al vescovo.
Un altro generoso resistente
della prima ora fu l’abbé George de Nantes, ben visibile e clamoroso fin dagli anni del concilio, spesso accompagnato
da padre Noël Barbara: egli rigettò fin dal principio tutti i documenti conciliari. 1 [GEORGE
DE NANTES, Lettres à des amis.]
Un agguerrito gruppo di
cattolici messicani legati all’Università di Guadalajara e all’Unione cattolica Trento nel 1962 (sotto
pseudonimo) diffuse nell’aula conciliare il libro Complotto contro la Chiesa, 2 [MAURICE
PINAY, Complot contra la Iglesia, trad. del dr. Luis Gonzales, Mundo libre, Mexico 1968.] ai fini di contrastare
le trattative del cardinale Agostino Bea, fatte per conto di Giovanni XXIII con le autorità giudaiche, per ottenere un
documento conciliare a favore della loro causa, anzi, piuttosto: che accogliesse il loro punto di vista anche a costo di contraddire
la prospettiva da sempre tenuta dalla Chiesa, cosa che avvenne puntualmente con la promulgazione di Nostra Ætate.
In Francia i laici francesi
resistenti si riunirono presto intorno alla celebre rivista « Itinéraires » (1956-97), 3 [« Itinéraires » (Parigi, ’56-97), con il supplemento « Voltigeur », diretta
da Jean Madiran.] che Romano Amerio conosceva bene; tra i suoi collaboratori padre Guérard des Lauriers, convinto
sedevacantista.
In Italia la resistenza
prende più che altrove da sùbito due strade parallele e fortemente correlate: [...].
* * *
(Pagina protetta dai diritti editoriali.)
* * *
|