Enrico Maria Radaelli
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DEUS TRINITAS FIRST.

PENSIERO N. 22

VENERE OSCURATA,
TRINITÀ TRADITA.

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23-01-16. Scandalo internazionale. Leggo che per la visita del Presidente della Repubblica iraniano Hassan Rohani il 25 gennaio scorso tutte le statue greche e romane di nudi dei Musei Capitolini della Capitale sono state “oscurate”, cioè nascoste alla sua vista, ingolfandole in enormi scatoloni di legno gessati di bianco, alcune anche spostate in corridoi secondari, chiusa un’intera sala di affreschi del ’600.  Le più famose: copia romana ispirata all’originale greco della Venere Cnidia, o Pudica, di Prassitele, la Venere Esquilina, la Leda col cigno, attribuita a Policleto, il Dioniso, o Bacco grande come il naturale, il Giovane genio con cornucopia, e altre.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQui va fatta prima di tutto un’importante precisazione: ora che la tempesta si è acquietata per qualche tempo, squarciamo i cieli un attimo.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaInfatti sono tre, e non solo due, come si potrebbe pensare, le grandi civiltà che si sono scontrate nel fragoroso cortocircuito dato dall’addensamento dell’incandescenza iconica: la Prima civiltà è naturalmente la civiltà della più chiara e felice iconofilia, che da sempre decisamente e puramente possiamo chiamare Civiltà iconofattrice, incardinata com’è, nel decreto divino che ab æterno ha elaborato quella che viene detta “economia della salvezza”, sull’Incarnazione del Verbum: è la civiltà greco-cristiana, è la civiltà che, stretta tutt’intorno alla Chiesa, si concluderà alla fine dei tempi. Da essa esce e si propaga la Bellezza come “splendore della Verità”. Essa infatti sa che i beati, dopo morte, vedranno Dio.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa Seconda civiltà, uscita dalla prima come un malsano oleastro dalle radici dell’olivo greco-cristiano, è una Civiltà aniconica, per non dire iconofobica: la civiltà islamica, mussulmana, o coranica, che, negando l’Incarnazione, che è a dire negando, nella trasposizione di Dio nelle fattezze umane, l’Immagine per eccellenza, diffida delle immagini, anzi le disprezza.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn essa la Bellezza viene nascosta, velata, non coltivata, al più asservita alla dottrina. Essa infatti insegna che, anche post mortem nessun uomo vedrà mai Dio.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa Terza civiltà è infine la civiltà di matrice liberaloide e relativistica post-cartesiana, altro malsano oleastro uscito dal primigenio olivo, nella quale la rappresentazione, l’iconografia come tale, le è come scoppiata tra le mani, ed essa non ne afferra più il senso, anche se ne va pazza: è la Civiltà iconoscettica, o ultraiconica, se non proprio iconoclasta, che non solo nega l’Incarnazione, ma la combatte fin da dentro la Chiesa, che è a dire inserendosi surrettiziamente nella prima delle tre civiltà, nella Civiltà iconica. In essa la Bellezza, persa la Verità che la indicava, dipende dal sopravvento della Diversità. Nessuno poi vedrà mai Dio, perché “Dio non esiste”.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCome si vede, le tre civiltà, o culture, oggi in conflitto, si distinguono nei loro tre diversi atteggiamenti nei confronti dell’immagine per via dei loro tre diversi rapporti con Cristo, perché solo su Cristo, in quanto Verbo incarnato, fanno leva tutti gli atteggiamenti civili e culturali del mondo, come da Sacre Scritture (v., p. es., Ef 1,10 e Col 1,16-7).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSi noti poi che la centralità dell’Incarnazione del Verbum, o Logos, spiega anche dalla parte del pensiero, oltre che da quella estetica, in quali direzioni si inoltrano le direttrici culturali di queste tre civiltà se analizzate considerando il pensiero filosofico: la direttrice di un pensiero realistico nella Civiltà iconofattrice greco-cristiana, che dunque è anche Civiltà logica; quella di una dottrina sospettosa di ogni possibilità filosofica nella Civiltà aniconica islamica, che dunque è anche Civiltà alogica, ossia non logica, o avulsa dalla logica; quella infine di un pensiero scettico, relativista e anti-metafisico nella Civiltà iconoclasta liberaloide post-cartesiana, che dunque è anche una Civiltà illogica: non solo “non logica”, ma contro la logica.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNon è la prima volta che l’Occidente si autocensura davanti al prevalere dell’Islam: l’Espresso del 28-01-16 denunciava l’oscuramento da parte di Facebook dell’Apollo sauroctono del Louvre, come pure della copertina del suo primo numero dell’anno, dove compariva un nudo femminile tipo Primavera botticelliana contrapposto a una donna avvolta in un nero velo islamico. Nell’ottobre del 2015, in occasione di una visita a Firenze dello sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan, per non urtare la sensibilità sessuofobica dell’arabo, i cerimoniali di Palazzo Chigi a Roma e di Palazzo Vecchio a Firenze si premuravano di far ricoprire con paravento gigliato un nudo di Jeff Koons. Non stupisce che nelle cerimonie e nei pranzi ufficiali organizzati per il Presidente Rohani la delegazione italiana, sempre inchinandosi alle scelte cultural-religiose dei suoi Ospiti islamici, con sussiegoso spirito di immolazione optava per non portare in tavola il vino: non per gli islamici, ma nenanche per gli italiani.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNel frattempo, l’eminentissimo oggetto di tanta inusitata deferenza, nella visita appena conclusa in Vaticano al Sommo Pontefice felicemente regnante, Papa Bergoglio, ecumenicamente dichiarava: « Chiesa, Sinagoga e Moschea devono stare l’una accanto all’altra, questa è la cultura della tolleranza che ci insegna il Corano ».
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDurante « i cordiali colloqui – con altrettanto solerte spirito ecumenico si esprimeva infine il comunicato della Sala Stampa vaticana – si sono evidenziati i valori spirituali comuni ».
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaValori comuni, si presume, ai due Stati retti dai due importanti capi religiosi, se non persino, possiamo a ragione temere si volesse intendere, valori comuni alle due religioni esattamente in quanto tali: al cristianesimo, cioè, e all’islam.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaProprio così: gli uomini preposti al cerimoniale della Presidenza del consiglio italiana accoglievano la richiesta della delegazione iraniana di “imbraghettare”, anzi proprio di nascondere temporaneamente alcuni tra gli esempi più venusti della nostra civiltà cristiana, che avevano la disgrazia di trovarsi sul percorso dell’Eccellentissimo: in altre parole, gli ultimi eredi della grande civiltà fondata sull’Incarnazione, che è a dire sulla libertà di rappresentazione solo da lì irradiata dell’immagine di Dio e contestualmente di chi, come l’uomo, è stato creato a sua « immagine e somiglianza » (Gn 1,26) – a immagine e somiglianza di Dio –, si affrettavano ad annientare davanti agli occhi dell’alto Ospite ideologicamente pudibondo (= ‘dominato da pudicizia affettata’, o ‘sessuofobia’) quei pregiati e rari gioielli elargiti dalla bontà provvidente di Dio che illustravano, con l’arte di grandi scultori elleni, gli esiti raggiunti in filosofia da altrettanto magni filosofi loro coevi e conterranei da cui avevano raccolto i dati, diciamo così, per dare precisamente quelle forme lì ai loro manufatti, e non altre, per il motivo che si vedrà fra poco.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica“Ultimi eredi della civiltà cristiana”, dico, cioè di quella grande, unica e progrediente civiltà che, incardinata com’è precisamente sull’Incarnazione, è perciò incardinata sul riconoscimento della dignità specifica del corpo umano così come lo conosciamo quale sede perfetta in ogni sua parte dell’accoglienza fisica del Logos divino, che si umiliò nell’uo-mo passando appunto per la sua carne mortale, così da poterla recuperare, redimere, liberare “dall’interno”, fino a farla risorgere a una vita nuova, cioè diversa (v. Rm 6,4), oltre la morte, a una vita persino divina, a quella vita cioè cui proprio con quel corpo lì l’uomo era ab æterno predestinato.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLe statue delle Veneri, degli Apolli, delle Lede, dei Bacchi e di ogni altra figura umana idealizzata in dèi e dee, hanno direttamente a che fare con l’Incarnazione del Figlio di Dio, e così pure ne ha a che fare, ma per l’opposto, la nozione pudibonda coranica, che ne è una delle più decise negatrici.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLe Autorità Vaticane e Iraniane sostengono di poter concordare che « Chiesa, Sinagoga e Moschea » possano « stare l’una accanto all’altra », come dicono, in una sinergia di « valori spirituali comuni »; ma i portatori di parte coranica di tali « valori spirituali » pretendono di proteggere gli occhi e la mente affettatamente pudichi del loro “principe” proprio nel preciso annientamento dei « valori spirituali » di parte cristiana.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaAnnientamento, perché non c’è un valore che sia uno, dei cristiani, che sia in comune con uno dei valori islamici.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE dico “valori spirituali cristiani”, e non solo, genericamente, “valori spirituali occidentali”, perché, come appena accennato, il nudo greco, l’arte greca tutta – poi la romana che ne dipende – è la manifestazione visiva e tattile degli esiti culturali e filosofici raggiunti da quei popoli, specie con Socrate, Platone e Aristotele, esiti chiamati poi dai Padri della Chiesa præambula fidei (preamboli della fede) come rileva anche san Tommaso (p. es. in S. Th., II-II, 2, 3-4): conoscenze razionali alle quali l’uomo giunge con gli strumenti della ragione e la cui identificazione permette e garantisce la ragionevolezza della fede.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaTra le più importanti di queste conoscenze razionali abbiamo la certezza della libertà personale (quindi la responsabilità del peccato), l’immortalità dell’anima, l’esistenza di Dio come Creatore, Legislatore e Giudice, gli universali (cioè le nozioni astratte), l’idealità, i trascendentali (cioè quei concetti che hanno la stessa estensione dell’essere: l’ente, l’unità, l’altro, il bene, la verità, la bellezza) e altre cose così.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaGli artisti dell’Ellade raccolsero nella loro arte tutti questi concetti metafisici e altri simili, compiendo insieme due operazioni: se ne servirono e li manifestarono. Non esisterebbe l’arte Argiva quale noi la conosciamo, fondata cioè sui rapporti aurei, e che per questo chiamiamo “Arte classica”, se non fosse stata impanata e cotta nel forno della metafisica dei filosofi sopra visti, e fra poco ne vedremo il motivo.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuando parliamo di fede, parliamo però solo della fede cristiana, cioè di quanto insegnato unicamente dalla Chiesa: i præambula fidei, infatti, in quanto ‘introduttori alla fede’ sono patrimonio esclusivo della Chiesa, e di nessun’altra nozione religiosa, nozioni, queste altre, che non sanno, non vogliono e non possono vedere, in questi præambula, quelle basi che invece la Chiesa proprio in essi sa esaltare per dare ragionevolezza alla fede, perché negli articoli di fede delle altre nozioni religiose, p. es. nell’islamica, non si trovano i dati che si trovano nell’Incarnazione, p. es. la nozione di libertà umana, di dignità della persona, di amore di caritas, tanto per dirne i primi tre che vengono in mente. L’Incarnazione, il Cristo, è il crinale, l’unico crinale, e sicuro crinale, che divide i valori buoni dai cattivi: di qua gli uni, di là gli altri.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPer cui non è affatto vero che « Chiesa, Sinagoga e Moschea » abbiano « valori spirituali comuni »: non ce ne hanno neanche uno, a partire dal valore “Dio”, reale e vero solo se si intende il Dio trinitario rivelato dal Cristo.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl gesto di nascondere i nudi – codardo nell’obbedienza italiota, prepotente nella richiesta iraniana – offende non solo la civiltà occidentale, intesa come greco-cristiana, che è già cosa abnorme, essendo la civiltà occidentale e i suoi valori fondata sul riconoscimento della dignità della persona umana espressa in tutta la sua bellezza anche sensibile, nella sua armonia, nella sua misura, nella sua grazia. Ma offende, più ancora, il vertice altissimo da cui quei valori sono discesi: offende Dio, la ss. Trinità, che nella Chiesa ha dato corpo allo strumento per infondere nei popoli quegli insegnamenti sbocciati nel lento fiorire, appunto, della nostra civiltà.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDalla Trinità, ho detto, perché se non ci fosse la Trinità non ci sarebbe la civiltà: non ci sarebbe il pensiero, il logos, e non ci sarebbe la sua manifestazione, l’immagine del logos.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPerché non ci sarebbero il pensiero e la sua manifestazione? Perché è solo il Dio trinitario che genera nel Figlio il Pensiero, il Logos, e la sua manifestazione, l’Imago, o Volto.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSan Tommaso, in S. Th., I, 34, 2, ad 3, del Figlio di Dio elenca ben quattro “Nomi”, le sue quattro divine qualità sostanziali: il Nome prima di tutto, appunto, di Figlio, che assicura che la generazione del Verbo dalla somma realtà della Mente del Padre è una generazione di realtà da realtà (“Dio da Dio”, ente da ente); poi il Nome di Pensiero, o Logos, o Verbum, che assicura che quella è una generazione intellettuale, dunque sommamente spirituale, dunque sommamente conveniente a Dio; poi il Nome di Imago, Immagine, o Volto, che assicura che quella è una generazione in cui il Generato è della stessa natura del Generante, è la Copia perfetta dell’Originale; il Nome infine di Luce, o Splendore, con cui come una fiamma di luce si irradia, splendida, la visibilità intellettiva del Figlio al Padre e viceversa del Padre al Figlio, nell’inimmaginabile ardire dello Spirito Santo. 

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaL’Incarnazione non è solo il cardine ontologico su cui è fondato l’universo, creato da Dio in vista dell’esaltazione di suo Figlio Gesù Cristo; non è solo poi il cardine religioso che lega l’uomo a Dio; non è solo infine il cardine redentivo che salva chiunque e soltanto chi crede in Gesù Cristo come Figlio di Dio (v. Gv 3,18), o gli crederebbe se gli fosse annunciato nelle giuste condizioni, ma è anche il cardine culturale che incivilisce i popoli e porta loro la ragione, la conoscenza, la bellezza, la verità, la bontà, la pace e l’unità.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaL’Incarnazione porta Dio sulla terra (cosa che non avviene con alcun’altra nozione religiosa) e con ciò porta sulla terra le sue qualità, le qualità di Dio: p. es. la verità, garantita dall’essere Egli il Logos stesso (« Io sono la via, la verità, la vita », Gv 14,6); o la bellezza, o armonia, perché Egli è l’Imago, il Volto di Dio (« Chi vede me vede Colui che mi ha mandato », Gv 12,45, o anche « Il Figlio è l’immagine del Dio invisibile », Col 1,15 e « Il quale [Gesù] è l’immagine di Dio », II Cor 4,4); o, ancora, la capitale virtù dell’obbedienza amorosa, detta anche ‘amore di caritas’, perché Egli è il Figlio (« Ogni cosa tua è mia e ogni cosa mia è tua », Gv, 17,10 e « Come tu, Padre, sei in me e io sono in te… », Gv, 17,21); o infine la conoscenza, per il quarto nome, posto che Egli è la « vera Luce che illumina ogni uomo » (Gv 1,9) e la « Luce del mondo » (Gv 8,12).

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDa tutto questo capiamo che qui, in questi quattro Nomi, sta la causa del legame strettissimo che stringe la filosofia greca, con tutti quei concetti realistici e fecondi, alla coeva sua arte: i nudi di Venere (la greca Afrodite), di Apollo, di Leda, di Dioniso eccetera, sono la trasposizione artistica – l’imago greca – di quel pensiero – il logos greco – che pone l’uomo nell’idealità perfetta che sa accomunare tutti gli uomini negli universali di uno stesso pensiero bello, armonico, pacifico, integro, chiaro, veridico e misurato.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl logos filosofico di Socrate, Platone e Aristotele trapassa nell’imago artistica di Fidia, Prassitele e Policleto i concetti di veridicità, di integrità, di misura, di identità, di idealità, sicché si fa strada nell’altissima cultura artistica greca imperniata sulla proporzione aurea una speciale virtù, tra tutte, che la pone a sublime ancella alla metafisica della realtà da cui sgorga e che a sua volta le fa nascere dal più profondo del cuore il desiderio di esprimerla.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuale virtù? La purissima virtù della schiettezza.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNegli agorà e nei sacelli dei templi achei sono alzati alla venerazione dei popoli i marmi di dèi e dee, di eroi e atleti nella loro più schietta e pura nudità perché il logos metafisico insegna a quei popoli, con la fisica e la filosofia della natura che essi più di ogni altro seppero prendere dal verso giusto, la realtà culturale e spirituale altissima in cui vivono e cui tendono: l’uguaglianza di tutti gli uomini nella comune idealità armonica, il bene della carne che ricopre il bene dell’intelletto, la distinzione tra il virile maschile e la venustà femminile, la somiglianza dell’uomo a Dio, e infine, integra e misurata, tra molti altri valori che si potrebbero ancora elencare, la somma libertà del puro intelletto che guarda il proprio corpo con sguardo sincero e schietto: sarà poi l’Incarnazione in Gesù Cristo e la sua Risurrezione a innalzare questi alti e realistici valori e a portarli a completa antesi quale l’aprirà Giotto nel Rinascimento del gran Fiore toscano.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE ora che sappiamo come sono nati, da quali vette filosofiche, e non solo da quali genialità di scalpello, quei veri e propri inni allo splendor humanitatis così sconsideratamente imbraghettati, cioè ideologicamente distrutti, sarà certo più chiaro il motivo per cui la Terza delle tre civiltà enumerate all’inizio stia vigliaccamente retrocedendo, dopo esser venuta a patti, relativista com’è, con la prepotenza della Seconda, in modo che a farne le spese, a essere annientata dal patto scellerato, sia ancora una volta la Prima, ossia, delle tre, l’unica vera.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaRetrocede dunque, vile e vana, la Civiltà iconoscettica, o ultraiconica, la Civiltà liberaloide post-cartesiana, a motivo appunto della sua ideologia scettica e relativistica che le fa perdere in primo luogo la propria identità, poi l’identità dei valori che dovrebbe proteggere, poi dei valori che dovrebbe rigettare. Essa non riconosce nei nudi delle statue greche i valori che hanno, perché con essi dovrebbe riconoscere il valore “Dio” da cui quelli provengono.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaAvanza così, possente e prepotente, la Civiltà aniconica, o iconofobica, con i suoi disvalori che qualche equivalenza con il relativismo della laicissima iconoscettica ce l’hanno, basta chiamarli pragmatismo, o arbitrarismo, o “dittatura del pensiero unico”, detto politically correct, ma dovrebbe esser detto piuttosto culturally correct, perché è la libertà culturale a essere violentata, in entrambi i sistemi, oleastri che da se stessi, a mille anni di distanza uno dall’altro, in due diversi modi ma con lo stesso fine, si sono scrollati di dosso il Logos.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaStritolata tra la ritirata dell’una e l’avanzata dell’altra, le perdite sono tutte e solo della Civiltà iconofattrice, della Civiltà che ha scalpellato i candidi marmi a colpi di armonia, misura, idealità, libertà, umanità.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSicché, richiudendo ora quel varco nei cieli che avevamo aperto per capire cosa davvero stava succedendo dietro quel pulviscolo di confusione che si era sollevato in Campidoglio il 25 gennaio, dovrebbe essere chiaro finalmente quanto stia retrocedendo l’Occidente davanti all’Islam, e quanto la nostra civiltà stia abiurando a se stessa, quanto stia fuggendo.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaL’Occidente ha paura. Fugge, l’Occidente. E queste paure e fughe l’Occidente ha perché ha abbandonato Dio, non ne vuole più sapere, vuole essere libero di metter su la propria civiltà etsi Deus non daretur, “Come se Dio non ci fosse”.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNaturalmente, non è che Dio stia a guardare da lontano, o, peggio, sia girato dall’altra parte: Dio, la ss. Trinità, nella Persona precisamente del Figlio, Immagine, Verbo e Splendore della Civiltà iconica, logica e splendente di ogni gioia e pace, è presente quanto mai, vivo quanto mai, potente quanto mai: qui nel mondo quanto mai.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNon lo sentite? Non lo vedete? « Uomini di poca fede » (Mt 7,26): « Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto » (Lc 11,9-10). Toc-toc.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica

E. M. R.   


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