Enrico Maria Radaelli
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DEUS TRINITAS FIRST.

PENSIERO N. 17

SPODESTATA”, NON “SCOMPARSA”.

LA CHIESA, NON LA CIVILTÀ.

* * *

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaINDICE

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica1. I fatti. 2. Storia di un trapianto di cuore. 3. Se, più che di un trapianto di un cuore, si debba parlare dell’usurpazione di un trono. 4. Stare o non stare nella realtà, cioè credere o non credere a Dio (alla ss. Trinità). 5. Se ci sia relazione tra livello e qualità di adorazione della ss. Trinità e livello e qualità di civilizzazione della società umana. 6. L'odierna civiltà occidentale, liberale e anticristica, frutto della « dislocazione della divina Monotriade ». 7. Sostanziale sterilità della civiltà liberale, pur oggi vincente. Ma ancor più potente fertilità della civiltà cristiana, vincente finale. 8. Nota. Lo spodestamento della religione dal suo trono non sta avvenendo solo con libri e Corsi universitari, ma anche con ferro, fuoco e morte.

1. I FATTI.

13 aprile 2015. Leggo su Il Foglio di oggi dell’uscita del nuovo romanzo di Roger Scruton: The Disappeared, in italiano “La Scomparsa”, cioè ‘Colei che è scomparsa’ (ma lo spagnolo “La Desapa-recida” renderebbe meglio).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE chi è ‘Colei che è scomparsa’? In un’intervista raccolta per quel giornale da Giulio Meotti, il filosofo inglese, fellow alla British Academy e alla Royal Society of Literature, e che non per niente ha onorato di una Prefazione un mio libro, Il domani – terribile o radioso? – del dogma, spiega che per lui la Disappeared cui si riferisce altri non è che « la nostra civiltà », e scusate se è poco.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa, per molto che sia, anzi moltissimo, « la nostra civiltà » non è tutto, cioè non è esattamente ciò che davvero è scomparso, che è ben di più anche della nostra civiltà, senza paragoni.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica« La religione cristiana – spiega Scruton – era il cuore della nostra civiltà. Questo cuore era diventato vecchio e debole, e al suo posto ci era stata messa la cultura. Ma il trapianto di cuore non ha funzionato e la nostra civiltà, dopo aver ansimato un po’, è morta ».
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSintesi del Meotti: « È la scomparsa del cristianesimo, il cuore della cultura europea, che il romanzo di Scruton contempla ».
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica« Cosa c’è in gioco, al fondo? », chiede alla fine Il Foglio, e il filosofo risponde: « La sopravvivenza della civiltà occidentale. È tutto quello che abbiamo e non siamo in grado di sostituirla ».

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa qui vanno chiarite due cose. Primo: si deve parlare di “scomparsa”, o non piuttosto di “spodestata”? Secondo: quella che è scomparsa, o piuttosto spodestata, è la Civiltà occidentale, come sostiene il filosofo, o non invece la religione cristiana, cioè la Chiesa? Come si vede, le due precisazioni porterebbero a ben altre conclusioni.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaScruton infatti spiega bene: la Civiltà occidentale è un organismo, un corpo, e il cuore di quel corpo, cioè della Civiltà occidentale, è la religione cristiana. Se muore il cuore, muore il corpo; e se muore la religione muore la civiltà.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPassaggio fondamentale – questa la fondamentale intuizione del Nostro – è il trapianto compiuto: di un certo tipo di cuore con un altro. È mettere cioè la cultura al posto della religione. Questo è il fatto. La laïcité al posto della spiritualité. Il bargello invece del campanile. Lo Stato al posto della Chiesa. Insomma: il mondo al posto di Dio. Come se il mondo potesse dar vita a se stesso. È esso forse Dio?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMa, dico io, questo allora non è un semplice trapianto: è per l’appunto lo spodestamento che dicevo, è l’usurpazione di un trono, è la spogliazione di un avere. Ci arriveremo, e lo si vedrà. Ma sarà meglio partire dalle parole del filosofo, e fare su quelle, già ottima partenza, i ragionamenti da farsi per scoprire la drammatica e ben più reale verità delle cose.

2. STORIA DI UN TRAPIANTO DI CUORE.

Il trapianto iniziò, non a caso, in Italia, in terre non a caso papaline e dunque dove allignavano anche elementi profondamente anticlericali, p. es. alcuni “platonici”, perché le serpi nascono sempre in seno, v. Sabellio, Ario, Lutero e tutti gli altri. Iniziò a Roma, in Toscana, in Umbria, nelle Marche, a partire da quel moto profondamente cattolico ma anche profondamente non cattolico che fu il Rinascimento, o Umanesimo, e che fu quello che fu – appunto cattolico e non cattolico – proprio perché originava dal seno del logos cattolico: i ribelli devono sempre molto alle regole cui si ribellano. Ma la sostituzione, il trapianto, per riuscire, dev’essere in primis non appariscente: non deve destare preoccupazioni. Non eccessive. E il logos platonico, in seno al logos cattolico, già più volte elaborato in diversi filoni non particolarmente infetti, non le destò. Fu la scintilla.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaÈ così che si allargò presto a nazioni sempre meno cattoliche – Francia, Germania, Olanda, Gran Bretagna le prime – in una lunga e perigliosa operazione religioso-culturale protrattasi fino ai giorni nostri e giunta oggi ormai a conclusione: il trapianto è riuscito, infatti (come direbbe Flaiano) il paziente è morto.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaVa detto però che all’operazione hanno partecipato sia uomini “di cultura” che uomini “di fede”, cioè sia uomini del mondo – uomini che avevano in odio il logos cattolico – che uomini di Chiesa – che comunque non avevano afferrato la vera realtà del logos cattolico –, avvicendandosi al capezzale della grande sventurata, la “Civiltà occidentale”, che nel frattempo, da attraente vergine danzante e lieta, a causa loro si faceva infatti sempre più pallida e morente.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa Civiltà occidentale, che aveva imparato dalla santa religione a suonare e cantare le più belle e dolci lodi davanti a Dio – al vero Dio –, si lasciò lentamente sedurre dalla convinzione di poter vivere etsi Deus non daretur, come se Dio non ci fosse, e di poter mettere così sotto il tappeto danze, cori e cetre per occuparsi con più attenzione della bellezza propria, delle necessità proprie e dei piaceri propri, invece che delle bellezze, necessità e piaceri che potevano aversi da Dio, o a Dio darsi: in fondo – così ci si rassicurava – all’amore, alla misericordia e alla libertà si può giungere anche senza tutti quei severi comandamenti pretesi da Dio.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuegli uomini “di cultura” e “di fede” che si diceva, tanto fecero e tanto lavorarono a infiltrare nella mente della bella vergine quel così fascinoso concetto dell’etsi Deus non daretur, trattandola ora con modi sussiegosi e gentili, ora duri e ostili, che alla fine – cioè oggi – arrivarono all’esito che sappiamo, tanto scontato quanto non capito, anzi, ben nascosto come lo si é tenuto fin’ora, mai riconosciuto per la terribile realtà che è, se non, finalmente, da un pensatore cattolico sensibile e attento come Roger Scruton: « Il paziente – la civiltà – è morto », o, come il Nostro ci segnala, « è scomparso ».
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCiò che pare premere al filosofo però non è tanto la morte del cuore – del cristianesimo –, ma piuttosto dell’organismo cui quel cuore aveva dato vita e in cui palpitava: « la civiltà occidentale ».

3. SE, PIÙ CHE DI UN TRAPIANTO DI UN CUORE,
SI DEBBA PARLARE DELL’USURPAZIONE DI UN TRONO.

In realtà, l’organismo ha la sua importanza, ma non è neanche detto che la metafora scrutoniana sia davvero pertinente a raffigurare nel modo migliore come stanno in realtà le cose.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl mio amico mi permetterà dunque, approfittando della già enorme e già tutta da apprezzare portata culturale e religiosa della sua intuizione, di provare a spingerci oltre, fino alle radici ultime, al centro del luogo impervio dove, come lui per primo con rigore e religiosa intelligenza ha saputo segnalare, si stanno decidendo le sorti dell’intera umanità.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaRomano Amerio, p. es., nel suo Iota unum, cap. XXXII, tanto avvicina la civiltà occidentale alla religione cristiana che le ha dato vita da chiamarla senz’altro « cristianesimo secondario »: “primario” è il cristianesimo tout court, la religione in sé, che Scruton chiama il “cuore”. “Secondario” è il suo prodotto, il frutto che ne esce: la civiltà occidentale, che è la civiltà.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDunque per Amerio il legame causa-effetto tra cristianesimo e civiltà occidentale è ben più stretto di quello dato da un cuore e il corpo in cui quel cuore palpita, perché quando una civiltà viene chiamata « cristianesimo secondario » vuol dire che quella civiltà, se perde i caratteri cristiani – il logos cristiano –, perde con essi ciò che la determina in quanto civiltà.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEd è questo che va afferrato: che a formarsi col cristianesimo è proprio la civiltà in quanto tale – non “una” civiltà, ma “la” civiltà –, e viceversa, perdendo il cristianesimo, a perdersi è ancora, in quanto tale, proprio e solo la civiltà.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuesto è ciò che sta avvenendo, è ciò che stanno compiendo i nemici della Chiesa operando il suddetto “trapianto” di logos – quello “culturale” al posto di quello “religioso” – ed è questo ciò che essi non vogliono ammettere e mai ammetteranno d’aver compiuto: che con il loro “trapianto” – in realtà l’usurpazione di un trono – essi stanno distruggendo proprio il bene di cui si erano impossessati: la civiltà. La quale civiltà, al contrario del lavorio e delle aspettative dei nemici della Chiesa, se un giorno sarà perfetta civiltà, lo sarà solo in quanto quel giorno, sempre e solo in virtù del cristianesimo e della Chiesa che lo insegna, si sarà perfettamente santificata.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSì, perché, in virtù della proprietà imitativa emulsionata da Imago, uno dei quattro Nomi dell’Unigenito di Dio, o sue qualità sostanziali (le altre tre, enumerate da san Tommaso in S. Th., I, 34, 2 e illustrate da chi scrive nelle loro più decisive proprietà in La Bellezza che ci salva, sono Logos, Filius e Lux, o Splendor), possiamo mettere a fuoco un’analogia forte tra Dio e gli uomini, per la quale le caratteristiche che una qualsiasi nozione religiosa attribuisce a Dio si riscontrano analogamente in loro stessi sia come insieme religioso che come singoli fedeli: vi è nei popoli una naturale imitatio Dei, immessa appunto per volere di Dio e in virtù del suo Nome Imago, che poi eccellerà intorno al fascio di corrispondenza tra il Dio vero e il vero suo popolo con la imitatio Christi. (D’altronde anche la simulatio che si ha tra le false nozioni di Dio e i popoli che le seguono dipende dalla imitatio insegnata dal Dio vero, come il loro falso logos simula il vero.) Questa corrispondenza si può esprimere nell’apoftegma che recita: “Talis Deus, talis populus suus”, tale il Dio, così il suo popolo.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaChe è a dire: tale il Cielo, così la terra; tale il Nume, così la cultura; tale la religione, così la civiltà: la civiltà discende dalla religione; la religione è il cuore, l’origine, la causa e la ragione stessa della civiltà. “La ragione stessa”: nel senso che senza la religione la civiltà non ha ragione di esistere. E infatti.  
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaAltro che “cuore”: il rapporto religione-civiltà è molto, ma molto più intimo del già pur intimo rapporto dato dal cuore: lo si vedrà fra poco, ma allorché uno degli elementi di un insieme è la religione, non ci può essere più omogeneità tra i termini, come si crede sempre, ma gradazione, stacco, diseguaglianza, e contemporaneamente, però, intimità e profondità di rapporto massimi. E il panorama muta totalmente.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuesta corrispondenza analogica tra le diverse nozioni di Dio e i popoli che le congetturano, e naturalmente tra la ss. Trinità e i popoli formatisi sulla Chiesa, mi ha permesso di articolare, come dovuto, in tre direzioni tra di loro opposte, il tema di Theomachia ultima. Metafisica delle tre “grandi religioni monoteiste”: Cristianesimo, Ebraismo e Islam, giacché anche queste tre molto speciali nozioni religiose, come d’altronde ogni altra (è il loro mestiere), che a tanti, oggi, per interposta ideologia, cioè non per ragionamento teoretico, vogliono apparire tanto simili tra loro da pretendere di essere chiamate “le tre religioni del Libro”, o “le tre religioni abramitiche”, in realtà differenziano e dividono potentemente i tre popoli che le seguono a partire dai loro tre specifici e ben discordi concetti di divinità, e tale originaria netta differenziazione “a monte” si ripercuote poi “a valle” nelle specifiche e ben discordi formæ mentis di ciascuno dei popoli obbedienti a ciascuna delle tre nozioni (e nella forma mentis di ciascuna delle mille ramificazioni e sette in cui a sua volta si fraziona ognuna di esse), nella loro organizzazione psicologica, relazionale, famigliare, sociale, culturale, artistica, in una parola in ciascun loro specifico e fondativo assetto antropologico.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEcco perché oggi Roger Scruton parla di “cuore”: “Dio”, cioè la religione, è il cuore. “Il popolo”, cioè chi pratica la religione, è l’organismo in cui pulsa il cuore. Ma dire ciò ancora non basta.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaInfatti, che avviene? Scruton non dice solo che muore il cuore – la religione –, ma che, morto o non morto che sia (non ha importanza: “è scomparso”), quel cuore viene sostituito. E dice poi che la sua sostituzione – il suo trapianto – non risolve comunque il problema posto dalla morte (o scomparsa che sia) di quel cuore e mette così a repentaglio la vita dell’intero organismo, ed è questo ciò che interessa al filosofo, è questo che lo allarma: non la fine o scomparsa del cuore, che tanto ormai è stato trapiantato, ma quella dell’organismo. Altra sarebbe la sua apprensione se dal concetto di “trapianto” egli passasse a quello di “spodestamento”: passo breve, in realtà, ma decisivo: come quello che ci separa da un abisso.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaTanto il focus di The Disappeared è la civiltà più che la religione che lo stesso suo autore spiega che il centro del meccanismo di perversione della civiltà è « la paura della verità, la paura di essere forti, la paura della civiltà, la paura di sapere da dove veniamo e dove andiamo. Il politicamente corretto fa sì che la gente non solo mascheri le proprie convinzioni, ma che accusi anche altri perché confessino. […] Le persone in Gran Bretagna hanno accettato senza resistenza le enormi trasformazioni che sono state inflitte loro nel corso degli ultimi trent’anni. Hanno accettato la denigrazione costante del loro paese, delle loro istituzioni e della religione ereditata ». La preoccupazione del filosofo è dunque spostata dalla causa spirituale del cataclisma ai suoi immancabili e ovvi effetti antropo-logici sull’organismo civile.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaVa fatta presto una correzione di prospettiva, perché se si resta su questa non si farà che perpetuare la cosa. E peggiorarla, giacché restare sul terreno della civiltà e poi cercare di correggere una civiltà con un’altra senza avvedersi che bisogna risalire alla loro religione, al loro Dio, verificando anche che poi sia quello giusto, di Dio, non farà che continuare a operare in superficie invece che in profondità, sulle copie, per dir così, dell’originale, invece che sull’originale (ammesso poi che sia il giusto originale, perché solo con il Dio giusto, cioè quello vero, si ha la civiltà giusta, cioè quella vera).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPerché qui bisogna spiegarsi bene: non è che il male è avvenuto quando si è fatto un trapianto per cui al posto di un cuore se ne è messo un altro, ma semplicemente quando si è pensato che il cuore fosse diventato « vecchio e debole », forse persino morto (comunque scomparso). È lì l’errore.

4. STARE O NON STARE NELLA REALTÀ,
CIOÈ CREDERE O NON CREDERE A DIO (ALLA SS. TRINITÀ).

Per dirla ancor più chiara: cinque-sei secoli fa, approfittando di quello splendido, straordinario e cattolicissimo evento epocale chiamato poi “Umanesimo”, o “Rinascimento”, alcuni degli uomini “di cultura” che vi parteciparono ruppero con gli uomini “di fede” con cui si erano accompagnati fino ad allora, troncarono la naturale alleanza che legava intimamente la ragione naturale alla soprannaturale, e lentamente (p. es. con certo platonismo esoterico, ma non solo) insinuarono l’idea che il palpitante cuore della civiltà occidentale, che peraltro essi stessi fino ad allora per secoli avevano contribuito a mantenere vivo, caldo e sempre aggettato al futuro, fosse invece ormai troppo « vecchio e debole » per supportare le nuove sfide cui la civiltà da se stessa si sottoponeva, e cominciarono a lavorare sempre più alacremente al “trapianto” di cui parla Roger Scruton. Come si canterellava una volta nelle scuole: « Cartesio generò Kant, Kant generò poi Hegel, Hegel generò quindi Marx e da lì tutte le greggi » con diramazioni sempre più estese e articolate in ogni campo, v. Freud per l’interno dell’uomo, Darwin per le sue origini, Einstein per il suo habitat, Nietzsche e Picasso per la costruzione del suo pensiero, eccetera; e purtroppo anche, e a piene mani, nella Chiesa, v. prima Lutero, Calvino ed Edoardo VIII con relativi terrificanti scismi della Chiesa, poi Modernismo e Neomodernismo con relativi tentativi altrettanto atroci di svuotamento da dentro della stessa. Ma è proprio tutto questo che non avrebbe dovuto avvenire, se non perdendo di vista la realtà del mondo in cui viviamo, come infatti puntualmente avvenuto. Realtà dunque.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE qual è questa realtà? La realtà è che il Cuore evocato da Scruton, per restare in metafora e se gli mettiamo una bella C maiuscola davanti, è tutt’uno con la Mente (anche qui maiuscola) che ha creato “l’organismo” intorno a Sé, beatissima e serenissima Trinità, cioè il mondo, l’universo, l’uomo: Cuore e Mente non avrebbero affatto bisogno dell’“organismo”, ma così è piaciuto loro: di dar vita a un corpo, a un mondo, a un universo, e in esso all’uomo, cioè a una realtà intelligente, che liberamente e coscientemente riconosca e profonda loro a piene mani e di tutto cuore quella Gloria di cui Essi già si sostanziavano e nutrivano da Sé (cf Gv 17,5), e ciò unicamente per il loro proprio vicendevole, tutto interno – tutto infratrinitario –, locupletato e ineffabile amore di caritas.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn virtù di tale incontenibile profusione di questo amore di caritas, poi, Mente, Cuore e “organismo” – cioè Trinità creatrice e mondo creato – sono proiettati a essere un giorno – questo il volere della Mente, per virtù del Cuore e ben intorno ad esso, cf Gv 17,11b – un santo tutt’Uno, salvo che per giungere a tale celeste altissimo esito l’organismo stesso deve in qualche modo guadagnarsi la cosa accettando di buon grado e anzi con slancio fortissimo, libero e intelligente, di essere in ciò condotto in perfetta cioè amorevolissima e fiduciosa obbedienza dalla Mente e dal Cuore che pur con tale intelligenza e libertà l’avevano creato, seguendo la Via segnata in Cristo, il divino Modello e la deiforme Imago (Immagine del Padre, suo divino Principio) da copiare in tutto (cf Gv 14,6).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa realtà, insomma, è quella per cui l’universo creato viene chiamato a partecipare alla Gloria divina – ‘divina’, sì, ma solo nel senso di ‘trinitaria’: non c’è altro Dio che la ss. Trinità, non si pensi dunque che esistano altri monoteismi che non siano il trinitario – e vi viene chiamato facendosi sempre più uno, sempre più vero, sempre  più buono, sempre più bello, cioè, in una parola, sempre più trinitariamente “cristico”.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaTutto qui. Ma se non si inquadra la storia del mondo in questa cornice divina, trinitaria e “cristica” – non solo cornice divina, che per il rifiuto di Dio oggi imperante è già un bell’inquadramento, ma trinitaria e cristica – non si afferra il valore di ciò che è avvenuto nel e dal XIV secolo e di ciò che ancora avverrà: come la civiltà greca, specie quella di Socrate, Platone e Aristotele (ma anche di Fidia, Policleto, Zeusi eccetera sul versante estetico della loro cultura attica), fu considerata da Padri e Dottori della Chiesa quale præambula fidei posti dalla stessa Trinità come tornante culturale e salvifico decisivo nel suo disegno cristificante, basi razionali, filosofiche ed estetiche all’Incarnazione del Logos-Imago nell’impianto ebraico, così pure, poi, filosofia, scienza e arte, cioè la cultura dei millenni successivi al fiorire del cristianesimo, avrebbero dovuto svilupparsi di secolo in secolo, come in effetti fu fino al Quattordicesimo, in pacifica, corroborante, viva continuità con le coordinate offerte da Cristo, Imago/Logos di riferimento a ogni cultura, divino Esemplare/Pensiero cui somigliare in ogni latitudine e ambito (v. II Cor 4,10-11), Cuore palpitante sia del cristianesimo come religione che del cristianesimo come civiltà: sia cioè della ragione soprannaturale che della ragione naturale di ogni popolo e nazione.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn quest’ottica, in cui è evidente che il mondo, l’universo, si trova all’interno di qualcosa – anzi di Qualcosa, per non dire di Qualcuno – che lo trascende e da cui in tutto dipende, il fatto che a un certo punto, nel bel mezzo della propria storia, la cultura, la civiltà, si metta a discettare sulla propria indipendenza, ad avanzare pretese sulla propria libertà di iniziativa, a fissare paletti di autonomia sul proprio potere decisionale svincolato da qualsivoglia legge da onorare e cui sottomettersi, diventa ridicolo, anzi goffo, anzi patetico.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCome se Dio, quel Qualcuno che quell’atomo di universo intelligente e libero che è l’uomo, i popoli, le terre e i mari, se lo è inventato, creato, accudito, accarezzato, sbaciucchiato e controsbaciucchiato, quel Qualcuno, dicevo, non avesse poi seminato, nella sua inimmaginabile trascendenza, nella sua inverosimile e per così dire “terribile” alterità (‘Maestosa’: non si può dire altro che ‘Maestosa’), tutte le più icastiche, luminose e sicure strade per farsi scoprire, individuare, riconoscere, e poi, così fatto, amare, adorare, obbedire, dalla sua creatura, dalla sua tanto delicata, piccola e tenera meraviglia.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl Logos: eccolo, il Cuore del mondo! E se, come ora da qualche secolo, alcuni uomini “di cultura” cercano di sostituire la loro tutta mondana, tutta anticristica e tutta antitrinitaria beniamina alla fede in Dio loro creatore e Signore e anzi persino mostrano di aver praticamente raggiunto ormai la vittoria mostrando come dappertutto oggi il mondo non segua altro che le loro leggi autarchiche e che altro sangue non scorra nelle sue vene che quello del loro nuovo cuore pulsante, ecco che finalmente qualche uomo ancora “di fede” si alza e grida: “Non è vero! Quello che voi dite “vivo” è morto cadavere, è civiltà finta, è cultura sterile e destinata alla putrefazione!”.

5. SE CI SIA RELAZIONE
TRA LIVELLO E QUALITÀ DI ADORAZIONE DELLA SS. TRINITÀ
E LIVELLO E QUALITÀ DI CIVILIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ UMANA.

Sicché, dire: « La sopravvivenza della civiltà occidentale. È tutto quello che abbiamo e non siamo in grado di sostituirla » non basta, bisogna andare oltre: bisogna andare a ciò da cui quella civiltà è stata prodotta e di cui è e deve restare umile ancella: la religione, sua santa matrice, per essere da tale matrice prodotta ancora, cioè perfezionata fino alla santificazione, meta ultima, vincolante e irrinunciabile della civiltà. Bisogna cioè andare a Ciò da cui la stessa religione discende, al Logos, e a Ciò che ne è ineludibile passaggio, l’Imago, infine a Ciò di cui tali divine e ineffabili realtà si sostanziano: a Dio ss. Trinità.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSe invece restiamo sull’ordine della civiltà, della cultura, e non passiamo all’ordine (superiore) della religione, siamo morti, scomparsi come loro, “desaparecidos” per sempre.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica« Il problema dell’uomo – diceva Amerio ancora a 22 anni – è il problema dell’adorazione e tutto il resto è fatto per portarvi luce e sostanza ». Questa è la cultura, questa la civiltà: portare i mezzi più idonei all’adorazione della Trinità come la vuole e l’ha compiuta N. S. Gesù Cristo. In Toscana, nelle Marche, a Roma, a Firenze, con l’Umanesimo la civiltà ha espresso finora il massimo dell’apporto che essa poteva mai dare all’adorazione, specie sul piano artistico, ma le sfide culturali, sia sul fronte del Logos che su quello dell’Imago, sono ora ancora più impellenti, e chiamano a nuove soluzioni, che però non possono prescindere da quelle.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDal 1950 a oggi l’adorazione a Dio Trinità – cioè la frequenza assidua alla Messa domenicale e ai sacramenti, poi una vita personale, sociale e culturale di conseguenza – in Italia è crollata dal 90% al 25% circa, e nel Nord Europa addirittura al 5, se pure. Sono cifre da brivido. Se poi si considera che questi numeri già miserabili si riferiscono alla frequenza domenicale secondo il Novus Ordo Missæ e alla mentalità liberale, mondana e profondamente neomodernista che lo informa, la realtà è ben più preoccupante, perché i fedeli che seguono il Rito Romano (o Gregoriano, o Tridentino, o di San Pio V che dir si voglia), restando però fedeli nel contempo al Papa, come ammonisce Pio XII (Mystici Corporis: « Si trovano in un pericoloso errore coloro che ritengono di poter aderire a Cristo, Capo della Chiesa, pur non aderendo devotamente al suo Vicario in terra ») se sono l’1% è tanto: ciò significa che a essere sgusciata via da quella vera e propria Casa della civiltà occidentale che è la santa Chiesa, è, senza mezzi termini, tutta intera la società. Tutta e intera.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNon è vero? Allora si vedano i numeri con cui il 16 maggio 2015 il Parlamento italiano ha approvato la legge che sbriga il divorzio in sei mesi: 398 sì, 28 no, 6 astenuti, sicché a difendere l’umanità, la legge naturale, la retta ragione, non è rimasto che il 9% dei votanti.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaC.V.D.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMalgrado poi la cosa sia avvenuta e stia avvenendo non solo attraverso le gigantesche e lente trasformazioni culturali del caso, possenti ma di per sé incruente, ma anche con le violenze e le devastazioni materiali che pur ne derivano, come ovvio, sempre più numerose, sanguinose e sfrontate, non pare che i Pastori abbiano dato mostra di essersi accorti della sua gravità, e quei pochi che l’hanno fatto, vedi il cardinale Schönborn, arcivescovo di Vienna, non ne hanno colto neanche di lontano né la portanza, né, specialmente, le cause, qui solo riassunte. Ma questo è un altro discorso (da me comunque illustrato in La Chiesa ribaltata, pp. 274-9).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPer restare nella metafora di Scruton, è ben vero che quei tali che si diceva hanno fatto lungo i secoli alla civiltà un trapianto di cuore, ma, risvegliatosi col cuore che tutti pervicacemente vogliono ritenere nuovo, giovane e vivo della cultura al posto di quello volutamente ritenuto vecchio e decrepito della religione, e non vi può essere menzogna più spudorata, perché è vero il contrario e tutta la storia del trapianto non è che la più perfida e mostruosa montatura fatta nei secoli dall’Anticristo ai danni dell’umanità, l’intero organismo ha gradito, felice e contento, in nulla preoccupato, e se l’è data a gambe sentendo battere dentro di sé un cuore che gli pareva di secolo in secolo sempre più consono alle proprie esigenze, e certo ben di più di quanto fosse stato quello « vecchio e debole » di prima, lasciando la religione – il cuore che pur gli era palpitato dentro fin dalla nascita e, col fatto dei Greci, anche prima –, sotto una croce, in cima al Golgota, a palpitar per niente.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDa questo punto di vista, in effetti “la Scomparsa”, “Colei che è scomparsa”, parrebbe in tutto la civiltà occidentale, sparita dalla faccia della terra con il suo tutto luccicante cuore di latta in petto.

6. L’ODIERNA CIVILTÀ OCCIDENTALE, LIBERALE E ANTICRISTICA,
FRUTTO DELLA « DISLOCAZIONE DELLA DIVINA MONOTRIADE ».

L’odierna trasmutata, goffa e strenuamente irreligiosa civiltà occidentale, multicolore coacervo di logos/imago liberali e antiveritativi nati essenzialmente come comoda e antropologicamente vantaggiosa « dislocazione della divina Monotriade », con tale origine volutamente “dislocante” compie il fondativo, primigenio e decisivo sovvertimento dell’unico assetto corretto, valido ed efficace, tra loro, di intelletto e volontà, delle due essenze cioè che danno luogo alla persona, a partire da quella trinitaria, e lo fa in due mosse: primo, portando sul proscenio l’essenza che di suo dovrebbe stare in secondo piano, parlo della volontà (che è a dire dell’amore, della libertà, del sentimento, della prassi, del moto eccetera); secondo, cacciando sullo sfondo l’essenza che invece avrebbe diritto, di suo, a stare in prima fila: parlo della verità (il logos, il pensiero, la ragione, l’intelletto, la legge eccetera), v. Il domani – terribile o radioso? – del dogma, pp. 82-5.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuesto sovvertimento è un’usurpazione in piena regola, è la detronizzazione della verità e la salita al potere violenta, colpevole, fellonesca e contro natura della libertà – dell’essenza “Libertà” –, sul trono che spetta solo alla verità – all’essenza “Verità” –.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPerché si dice che il trono spetta alla verità e non alla libertà? Perché anche quella gran cosa che è la libertà non può non essere guidata sempre e comunque dal logos, dalla verità, dalla legge: nulla può precedere la verità, il logos, perché per essere reale e in armonia con il resto della realtà ogni cosa, libertà compresa, dev’essere – come si direbbe oggi – autenticata nel suo protocollo di essenza reale, identificata cioè nelle sue qualità, nei suoi limiti (tutto, tranne Dio, ha sempre un limite), nei suoi rapporti con il resto del mondo eccetera.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn caso contrario, la libertà diverrebbe licenza, e così oggi in tutto il mondo è divenuta.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNasce il Liberalismo, muore il Veritarismo. Ma essendo questo, in quanto Logos, disposto nell’ordine corretto della Seconda Persona della ss. Trinità, ed essendosi esso incarnato e poi resuscitato in Cristo, il Veritarismo che ne discende non solo non è morto, ma, vivissimo, avrà la vittoria finale sul suo irreale nemico, perché la disposizione della realtà trinitaria e della realtà tout court non può comunque essere dislocata: nella Trinità, com’è ovvio, non lo sarà mai, e nel mondo non subirà tale sopruso, da parte di una concezione irrealistica del mondo, cioè da parte di una concezione incapace di corrispondervi (lo si è visto: non ha i protocolli identificativi), se non pro tempore, secondo i provvidenziali, sempre misericordiosi e molto longanimi decreti della stessa ss. Trinità, che non può permettere che la divina e somma qualità “Imago” del dilettissimo Figlio venga vanificata da una sua terrena, velleitaria e molto colpevole simulatio per difetto, e che difetto.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDal pragmatismo democraticista e tecnocratico odierno nato dall’idealismo di Hegel, originato dal relativismo di Kant, germinato dal razionalismo di Cartesio, principiato dal neoplatonismo umanistico, prende piede e si diffonde, radicata su quella cristiana come la pianta parassita su quella “ospite”, una civiltà intimamente, originariamente antiveritativa, tanto quanto il Liberalismo è intimamente e originariamente nemico del Veritarismo: tale indebita, irrazionale e colpevole “dislocazione” contrasta attivamente, ferocemente e radicalmente, se solo potesse, la stessa Essenza trinitaria, pur se poi la natura di per sé superiore e dunque invincibile di quest’ultima non solo mai ne permetterà la vittoria, ma ne assicura da sempre già la sconfitta, posta da sempre con le profezie e poi con la realizzazione di fatto della resurrezione di Cristo, gloriosa affermazione del Logos, proprio di Colui cioè che avrebbe dovuto essere vinto dai Neoplatonici e dalla vanamente dislocante e assurdamente liberalistica sopra vista loro filiera. 
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDopo il cosiddetto “trapianto” del cuore vero con il falso (del Veritarismo col Liberalismo), per la sua evidente e tutta materiale convenienza la civiltà occidentale è assurta da secoli a madre e modello di tutti i popoli, che infatti con sentimenti contraddittori molto la odiano e combattono, ma anche molto la invidiano e invadono, con i moti sociali di portata continentale erroneamente conosciuti oggi come ‘immigrazione’.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaÈ il momento della grande prostituzione: “la Grande Città”, “Babilonia la grande” (v. Ap 17-8), se la sta godendo, con le sue leggi molto scorrettamente autarchiche, la sua cultura visceralmente agnostica e decadente, i suoi legami sociali disponibili alle combinazioni più insensate pur di dar cittadinanza ai “diritti” più inverosimili, la sua arte stravagante e bislacca, la sua economia plutocratica, persino la sua religione, se così si può chiamare il tentativo artificioso di irenica coabitazione delle più varie fedi in quello che si crede un unico insieme sociale ma che non è che un serraglio di resti di civiltà morte da tempo, ipocritamente ebbre come son tutte, tranne l’islamica, dell’imperante, suggestivo e incantatorio regime liberale.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPiù che “scomparsa”, la civiltà occidentale, sgusciata via dalla propria santa matrice, si è colpevolmente prostituita, cioè ha ceduto le sue tutte speciali, splendide e infinite grazie a chi, molto banalmente, le garantiva indipendenza e libertà, così da poter fare finalmente i propri comodi, in piena autonomia, cioè senza lo sguardo severo e invadente di Dio: la sua “scomparsa” è l’effetto più appariscente della sua reale, colpevole e funesta svendita.

7. SOSTANZIALE STERILITÀ DELLA CIVILTÀ LIBERALE,
PUR OGGI VINCENTE. MA ANCOR PIÙ POTENTE FERTILITÀ
DELLA CIVILTÀ CRISTIANA, VINCENTE FINALE.

Questa generalizzata e del tutto innaturale indipendenza dalla religione di leggi, cultura, arte, civiltà tutta, ha una caratteristica inconfondibile, un marchio che la contrassegna senza possibilità di dubbio e un odore che la segnala da lontano: la sterilità. E non potrebbe essere altrimenti, perché viceversa il segno che indica la presenza di Dio, ovvero di Colui a cui la civiltà ha rubato il trono, è proprio la fecondità. Come vuole la logica: Dio è autore della vita, quindi è fecondo e le sue opere sono feconde e le opere di quelle sue opere che lo seguono sono ancora feconde come il loro Padre ultimo, in virtù dell’imitatio dovuta al sacro Nome di Imago.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaAl contrario, chi non segue Dio e non vive all’ombra della sua Imago, ma ne simula gli atti e ne scimmiotta l’opera in una sostituzione illecita, colpevole e violenta del proprio Io in luogo dell’Io di Dio, non darà frutto, e quelli che paiono suoi frutti, e frutti doviziosi e sovrabbondanti, come p. es. le scoperte tecnologiche in tutti i campi della scienza, lo sono solo materialmente, e fuggevolmente, tanto per suggestionare e convincere, ma, dopo aver instillato quel rassicurante sentimento di « pace e sicurezza » barattato con la legge severa, “troppo severa” di Dio, si concluderanno tutti nella sterilità, nel pesante e invadente nichilismo dei loro filosofanti, cui tanto si appellano, nel greve, irrecuperabile pessimismo dei loro maîtres à penser, osannati e imitati in tutto, a partire dallo scetticismo egoistico di cui sono insuperabili, esemplari modelli.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa libertà infatti, priva del carisma veritativo, è essenzialmente infeconda, è essenzialmente incapace di vita: essa si fa credere vertiginosamente creativa, strepitosamente feconda, meravigliosamente fertile (e ricca, e splendida, e abbondante di ogni bene desiderabile, di ogni sogno e fantasia), come vorrebbero dimostrare le innumerevoli e strabilianti scoperte scientifiche e le portentose invenzioni e applicazioni tecniche fatte in suo nome, ma in realtà è sotto ogni punto di vista, dal più spirituale al più materiale, ossia dagli insegnamenti più altamente teologici alle risultanze più banalmente economiche, di una lenta ma inarrestabile sterilità. E mortale: basta vedere come dovunque la civiltà occidentale sia sempre più tanto infeconda da prevederne i demografi il punto “di non ritorno”, cioè la morte demografica – p. es. in nazioni come la Germania e l’Italia – già nel 2050.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDi cattolico, di religioso, di spirituale, come si può vedere, non c’è niente.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaDa quest’altro punto di vista, allora, “Scomparsa”, o “Colei che è scomparsa”, è invece l’adorazione, è la Chiesa, è la Maestra e Madre della civiltà, fattasi ora pian piano, specie col Modernismo e il Neomodernismo attuale che ne divora le schiere fino ai ranghi più alti della Gerarchia, sempre più serva sciocca, oggi, della civiltà. Questa è “la Scomparsa”. E con essa scomparso è Dio, Cristo, il Creatore dal Quale e per il Quale tutto è stato fatto, la cultura che nasce dalla religione che ci lega a Lui e vive di essa, feconda e generosa di verità. Con questa vera “Scomparsa”, isterilita materialmente, spiritualmente e moralmente, se la Chiesa non dà la necessaria scossa di reni che per il giuramento di Cristo (« Portæ Inferi non prævalebunt adversus eam », Mt 16,18) dovrà pur dare, sta scomparendo l’umanità.

8. NOTA.
LO SPODESTAMENTO DELLA RELIGIONE DAL SUO TRONO
NON STA AVVENENDO SOLO CON LIBRI E CORSI UNIVERSITARI,
MA ANCHE CON FERRO, FUOCO E MORTE.

Va aggiunto comunque che, a scanso di equivoci, sarebbe insano ritenere che il gran trapianto di cuore, metafora di un vero e proprio spodestamento della religione – della ragione soprannaturale – dall’altissimo seggio d’autorità che in forza della ragione naturale le è dovuto sulla civiltà – sulla ragione naturale –, sia stato una pura e semplice operazione culturale, avvenuta, come si dice, “senza colpo ferire”: esso infatti, come già accennato, è stato ed è tuttora una carneficina di vittime innocenti, inermi e pacificamente indifese, v. p. es., ma non solo, i miliardi di aborti procurati permessi dalle leggi liberali degli ultimi cinquant’anni, una carneficina tale che, per la sua potente dimensione sovrumana e sovrastorica – coinvolge Cristo, incarnazione di Logos/Imago –, ha permesso al Liberalismo di arrivare a impadronirsi anche di ciò che la sola carta stampata non avrebbe mai potuto dargli: la libertà e l’anima dei popoli.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaFerro, odio e morte, con devastazioni a non finire, hanno seguito e sempre seguiranno, fino alla loro sconfitta, le falsissime filosofie e gli altrettanto falsissimi princìpi elaborati in università, accademie, confraternite e circoli intellettuali più o meno massonici, e poi pubblicazioni, film, siti web, giornali: come i finti Apolli Musageti conducono le schiere delle arti e delle lettere a schiantarsi giù per declivi e burroni di non-sense sempre più fortemente inclini a insegnamenti il cui coronamento è solo la morte, e morte eterna, così gli stessi Apolli infiammano da sempre, e anche oggi, analoghe schiere, ben più violente e senza scrupoli, di assassini e sterminatori.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuesto perché non si dica che il Liberalismo è fatto di ragionevole pensiero che si prefigge di vincere solo se riesce a convincere.

E. M. R.   

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